Agathyrnum
Agathyrnum era un'antica città sicula della Sicilia nord-orientale fondata dal mitologico re Agatirso, figlio di Eolo, e fratello di Xuto, come afferma Diodoro Siculo[1].
Agathyrnum | |
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Nome originale | Ἀγάθυρνον |
Territorio e popolazione | |
Nome abitanti | Agaturnei (Ἀγαθυρναῖοι) |
Lingua | siculo, greco |
Localizzazione | |
Stato attuale | Italia |
Località | Capo d'Orlando |
Coordinate | 38°10′55.8″N 14°54′29.9″E |
Cartografia | |
Mappa non disponibile (Italia)
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La città aveva il controllo di un'area chiamata Agathurnitis. Durante la seconda guerra punica, nel 215 a.C. essa si allea con i Cartaginesi, mandando mille soldati alla città punica[2].
Nel 210 a.C. la città, seppure parte della provincia siciliana, diviene un presidio anti-romano, dove vigeva la più totale anarchia; sede di briganti e esuli, e contava circa 4000 uomini: i suoi abitanti furono deportati in Calabria dal console Mario Levino[3].
La sua identificazione è stata possibile grazie a diverse fonti storiografiche, sia greche che latine. Strabone[4] sostiene che la città dista 30 miglia da Tindari, e 30 miglia da Halaesa, mentre l'Itinerarium Antonini[5] dice che dista 28 miglia da Tindari. Tolomeo[6] la colloca nella punta settentrionale a est di Alontion. La maggior parte degli studiosi, a partire dal Fazellus, nel 1558, identifica l'antica città di Agathyrnum con il territorio di Capo d'Orlando.