Akh (mitologia)
Akh (in egizio ȝḫ) è un termine del vocabolario religioso dell'antico Egitto che si ritiene indichi essenzialmente lo splendore del numinoso e la sua potente energia[1]. La nozione di Akh indica quindi la potenza del Dio che si esprime attraverso l'aspetto luminoso.
«Potenza del Dio supremo, inerente all'unità e virtualmente presente in essa, manifestandosi e manifestando l'Unico durante l'atto creatore: Poiché questo atto in Egitto come altrove, avviene con l'emergere della luce, l'aspetto luminoso viene associato alla nozione di 3ḫ (Akh)»
Akh viene rappresentato con il geroglifico dell'Ibis eremita con il piumaggio caldamente colorato e ricco di riflessi metallici.
Gli Dei Atum e Ra sono qualificati come Akh[2], mentre era specialmente richiamato dal nome dell'arcaico dio-ibis Akhti[3][4].
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Stele Akh iker en Ra ("L'eccellente spirito di Ra") di Pashed, tra il 1292 e il 1190 a.C. (Nuovo Regno). Museo Egizio, Torino (C. 1570).
Note
modifica- ^ Christian Cannuyer. L'illuminazione del defunto come ierofania della sua divinizzazione nell'antico Egitto: in Simbolismo ed esperienza della luce nelle grandi religioni. Atti del colloquio internazionale del Lussemburgo 29-31 marzo 1996. Milano, Jaca Book, 1997, pagg. 53 e segg.
- ^ Gertie Englund. Op. cit..
- ^ Eberhard Otto, Ach, In: Wolfgang Helck, Lexikon der Ägyptologie (LÄ), vol. 1, Wiesbaden, Harrassowitz, 1975, pp. 49-52, ISBN 3-447-01670-1.
- ^ Wolfgang Helck, Eberhard Otto, Wolfhart Westendorf, Lexikon der Ägyptologie, vol. 2, Wiesbaden, Harrassowitz, 1977, p. 430, ISBN 3447018763.
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