Alessandro Fasola

(Novara 1799-02-28 - capitano nel 1º reggimento del treno a riposo.)

Alessandro Fasola (Novara, 28 febbraio 1799Novara, 19 aprile 1881) è stato un militare italiano.

Alessandro Fasola
NascitaNovara, 28 febbraio 1799
MorteGenova, 19 aprile 1881
EtniaItaliana
Dati militari
Paese servitoRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Italia (bandiera) Italia
Forza armata
GradoCapitano
ComandantiGiuseppe Garibaldi
GuerreMoti del 1820-1821
Rivoluzione di luglio
Prima guerra d'indipendenza
Seconda guerra d'indipendenza
Spedizione dei Mille
BattaglieBattaglia di Calatafimi
Insurrezione di Palermo (1860)
Presa di Palermo
Battaglia di Milazzo
Battaglia del Volturno
Decorazioni
Studi militariCadetto nel reggimento dei Dragoni del Re di stanza ad Alessandria
Altre cariche
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Biografia

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Alessandro Fasola nacque a Novara nel 1799 da una famiglia benestante con ampi possedimenti terrieri a Prato Sesia. Superata una malattia che lo portò quasi sul punto di morte all'età di 18 anni, intraprese la carriera militare come cadetto nel reggimento dei Dragoni del Re di stanza ad Alessandria, ma - poiché partecipò ai moti costituzionali del 1821 - fu costretto a riparare in Spagna prima e in Francia poi, dove partecipò all'insurrezione di Parigi del luglio 1830 che causò la fuga dell'assolutista Carlo X.

Tornato in Italia, si arruolò come volontario per sostenere il neo-governo federalista lombardo nelle Cinque Giornate di Milano, ma dopo l'Armistizio di Salasco tornò a Prato Sesia per dedicarsi all'amministrazione dei beni di famiglia e dove fu eletto Sindaco il 10 febbraio 1849.

Si impegnò in questo incarico per una decina di anni, fino al 1859, quando prese parte alla Seconda Guerra di Indipendenza in qualità di Guida a cavallo nei Cacciatori delle Alpi.

Tale incarico lo mantenne anche nella successiva Spedizione dei Mille, nella quale fu coinvolto tramite un fortuito incontro con Francesco Nullo con il quale aveva combattuto qualche anno prima[1].

Qui, sotto il comando di Giuseppe Missori combatté con valore a Calatafimi raggiungendo così il grado di Capitano, grado che mantenne poi nell'Esercito Italiano dove fu assegnato al 1° Reggimento nel treno d'armata fino alla cessazione del servizio nel 1872. Tornò a Prato Sesia dedicandosi all'assistenza e alla filantropia. Morì nel 1881.

  1. ^ Vedi Francesco Cesare Abba, Da Quarto al Volturno. Noterelle di uno dei Mille, Zanichelli, 19ma ed. 1932, p. 137

Bibliografia

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  • Gualtiero Castellini, Eroi garibaldini, Feltrinelli Treves Editori, Milano, 1931.
  • ELENCO UFFICIALE DEI MILLE SBARCATI A MARSALA condotti dal prode Generale GIUSEPPE GARIBALDI, Roma, Tipografia Bartoli, 1870

Collegamenti esterni

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