Allochrocebus solatus
Il cercopiteco barbuto del Gabon (Allochrocebus solatus (Harrison, 1988)) è un primate della famiglia delle Cercopithecidae. Essendo stato scoperto solo nel 1984 molte sue caratteristiche sono ancora poco note.
Cercopiteco barbuto del Gabon | |
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Allochrocebus solatus | |
Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Euarchontoglires |
(clade) | Euarchonta |
Ordine | Primates |
Sottordine | Haplorrhini |
Infraordine | Simiiformes |
Parvordine | Catarrhini |
Superfamiglia | Cercopithecoidea |
Famiglia | Cercopithecidae |
Sottofamiglia | Cercopithecinae |
Tribù | Cercopithecini |
Genere | Allochrocebus |
Specie | A. solatus |
Nomenclatura binomiale | |
Allochrocebus solatus (Harrison, 1988) | |
Sinonimi | |
Cercopithecus solatus | |
Areale | |
Descrizione
modificaIl colore predominante è grigio-blu, ma il collo è bianco e parte della schiena bruno-arancione. Il nome della specie deriva dal colore giallo-arancione dell'estremità della coda; il resto della coda è bianca sul lato ventrale e grigia su quello dorsale.
La lunghezza del corpo varia tra 50 e 70 cm, quella della coda tra 60 e 76 cm, mentre il peso è tra 4 e 9 kg, con i maschi notevolmente più grandi delle femmine.[senza fonte]
Biologia
modificaL'attività è diurna e avviene prevalentemente al suolo, ma si rifugia su rami alti degli alberi per dormire. Vive in gruppi costituiti, come per gli altri cercopitechi, da un maschio adulto, femmine e piccoli, che contengono una media di 17 individui.
La dieta consiste di frutta, foglie, semi, insetti e piccoli vertebrati.
Dopo una gestazione che dura tra cinque e sei mesi nasce un solo piccolo, che raggiunge la maturità sessuale in circa quattro anni.
Distribuzione e habitat
modificaL'areale comprende circa 10.000 km² nel Gabon centrale. L'habitat è la foresta tropicale.[1]
Conservazione
modificaLa specie è considerata ‘'vulnerabile'’ dalla IUCN, soprattutto per la ristrettezza del suo areale.[1]
Note
modifica- ^ a b c (EN) Oates, J.F. & Bearder, S. 2016, Allochrocebus solatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 9 gennaio 2017.
Bibliografia
modifica- (EN) Colin Groves, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, a cura di D.E. Wilson e D.M. Reeder, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Allochrocebus solatus
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