Almàssera
Almàssera (Almàssera anche in valenciano mentre in spagnolo è nota anche come Almácera) è un comune spagnolo di 7 672 abitanti della provincia di Valencia nella comunità autonoma Valenciana.
Almàssera comune | |
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(ES) Almàssera/Almácera (CA) Almàssera | |
Localizzazione | |
Stato | Spagna |
Comunità autonoma | Valencia |
Provincia | Valencia |
Amministrazione | |
Alcalde | Emilio José Belencoso Rodrigo (PP) dal 17-06-2023 |
Territorio | |
Coordinate | 39°30′42.12″N 0°21′21.96″W |
Altitudine | 10 m s.l.m. |
Superficie | 2,70 km² |
Abitanti | 7 672 (2024) |
Densità | 2 841,48 ab./km² |
Comuni confinanti | Alboraya, Bonrepòs i Mirambell, Meliana, Tavernes Blanques, Valencia |
Altre informazioni | |
Lingue | Valenciano, spagnolo |
Cod. postale | 46132 |
Prefisso | (+34) 96 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 46032 |
Targa | V |
Nome abitanti | (ES) almacerenses, rabosos (colloquialmente) (CA) almasserins |
Patrono | Santissimo Sacramento |
Giorno festivo | 4ª domenica di agosto |
Comarca | Horta Nord Moncada (Partido judicial) |
Cartografia | |
Posizione del comune di Almàsseria nella Comarca dell'Horta Nord | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaTerritorio
modificaIl comune di Almàssera, con un'estensione di 2,7 km², si trova a nord di Valencia, sulla riva sinistra del burrone di Carraixet, che segna anche i confini con Tabernes Blanques e Alboraya.[1] Questo burrone trasporta acqua solo stagionalmente, anche se possono verificarsi grandi inondazioni quando straripa.[2] Il resto del territorio, completamente pianeggiante, è irrigato dai canali di irrigazione dell'Acequia Real de Moncada e dell'Acequia de Rascaña,[1] alimentati dal fiume Turia.[3]
L'intera area è costituita da terreni quaternari formati da depositi alluvionali e colluviali.[3]
Clima
modificaAlmàssera gode di un clima tipicamente mediterraneo, molto simile a quello della città di Valencia. In città le temperature medie a gennaio superano gli 11°C, mentre ad agosto, il mese più caldo, la temperatura media è di 26°C. La stagione più piovosa è l'autunno, in cui si accumula quasi il 40% delle precipitazioni annuali.[3]
Origini del nome
modificaIl toponimo deriva dall'arabo المعصرة (al-maʿṣara), "frantoio" o "torchio".[4][5]
Storia
modificaEtà antica
modificaNella zona di Almàssera non sono state trovate tracce di insediamenti preromani o romani, ma i resti rinvenuti sia sulla costa di Alboraya sia di Tabernes Blanques (insediamento di origine romana) indicano che in questa zona la romanizzazione fu notevole.[6] Alla foce del Carraixet c'era un molo in uso fin dal VII secolo a.C.[7] utilizzato come via di comunicazione naturale con l'entroterra.[8] Questa attività commerciale potrebbe essere stata collegata ad alcuni insediamenti rurali, poiché sono stati individuati anche resti di centuriazione lungo il canale di irrigazione di Moncada.[9] Inoltre, l'attuale strada di Barcellona, che attraversa il comune di Almàssera da nord a sud, segue approssimativamente lo stesso percorso della romana Via Augusta. Pertanto, non si può escludere che nelle sue vicinanze ci fosse stato qualche tipo di insediamento, anche se l'archeologia non ha confermato queste ipotesi.[9]
Età medievale
modificaL'origine di Almàssera si trova in un'alquería (una piccola comunità rurale) andalusa, che Giacomo I donò il 9 giugno 1238 a Vidal de Canyelles, vescovo di Huesca.[1] Nel 1239 queste terre subirono una segregazione e passarono nelle mani di Guillem de Capcentelles, Ramon de Rovira e Guillermo Cazador.[10] Nel 1242 il luogo apparteneva a Miró de Ciudadela e il 2 febbraio 1257 fu concesso, insieme ad Alboraya e ad alcune case di Valencia, a Umbert de Volta. Alla sua morte, avvenuta nel 1270, i possedimenti passarono a uno dei suoi figli, Ramón de Volta, rappresentato a sua volta dal figlio Albert de Volta.[11] Successivamente divenne proprietà della famiglia Artés fino al 1610.[1] Nel 1352 Almàssera ottenne l'indipendenza ecclesiastica da Alboraya, grazie all'episodio del miracolo dei pesci e alla mediazione del vescovo Hug de Fenollet.[1]
Età moderna
modificaNel 1610 divenne signoria dei conti di Parcent, fino alla loro abolizione nel 1814,[1] costruendo un palazzo signorile nella piazza principale, il luogo che oggi occupa il centro culturale.[10] Durante il 1663 i contadini, insieme a quelli di Alboraya, Benimaclet, Benetússer, Beniferri, Campanar, El Grao, Mislata, Paiporta, Patraix, Ruzafa e Xirivella, parteciparono attivamente alla rivolta contro il monopolio del commercio della carne imposto dalla città di Valencia, e che durò più di un anno.[12]
Età contemporanea
modificaNel Diccionario de Madoz (1845-1850) appare la seguente descrizione, con informazioni interessanti su Almàssera e il suo termine nel XIX secolo:
«L[ugar] con ayunt[amiento] en la prov[incia] [...] de Valencia (3/4 de leg[ua]). Sit[uado] en un llano al E. de la carretera de Barcelona, y á la izq[uierda] del barranco de Carraixet; cuyas aguas amenazan destruir la pobl[ación], aunque este peligro podria fácilmente remediarse construyendo una pared ó malecon, que al mismo tiempo resguardaria la huerta de inundaciones [...] tiene 270 casas de mediana fab[rica], y con las proporciones y comodidades que exige la ocupacion agrícola de sus moradores, y una igl[esia] parr[oquial] [...] el terreno es llano, muy fértil, y prod[uctivo]; abraza unas 453 cahizadas puestas en cultivo, cuya mayor parte se riegan con las aguas del r[ío] Turia, conducidas por la acequia llamada de Rascaña [...] No puede darse suelo mas delicioso ni mejor aprovechado que el de Almasera, cubierto de multitud de árboles de distintas clases y de diferentes especies de sembradura; es inagotable en todo género de frutos [...] Prod[ucción]: trigo, cebada, maiz, algarrobas, vino, esquisitos melones, higos, peras, manzanas, ciruelas y otras frutas, con particularidad chufas (juncia avellanada), y cria algun ganado lanar, y el necesario mular y caballar para la labranza. Ind[ustria] y comercio: no obstante que el especial objeto de estos vec[inos] es la agricultura, algunos se dedican á tejer lienzos caseros, los cuales componen la principal parte de su vestido, y á vender el mencionado prod[ucto] de chufas en la cap[ital], y para otros puntos, como es la corte, en la cual se emplea durante el estio para la horchata ó refresco conocido con el nombre de chufas. Pobl[ación]:274 vec[inos], 1,229 alma[s] [...]»
Sembra che i contadini di Almàssera siano stati tra i principali promotori della rivolta di Huerta del 1878, una rivolta contadina contro le tasse elevate per introdurre prodotti agricoli in città.[14] I contadini dovevano contare sull'appoggio delle oligarchie locali, per punto che il 1° marzo di quell'anno il governatore civile della provincia di Valencia ordinò l'arresto dei sindaci di Almácera e Alboraya. Tuttavia, il provvedimento non ebbe alcun effetto e fu proprio in un incontro tra questi sindaci, quello di Benimaclet e forse quelli di altri comuni, che si gettarono le basi per il ritorno alla normalità.[14] Nel 1906, si tenne un incontro tenne ad Almácera un'esposizione di industria e agricoltura, il cui successo probabilmente incoraggiò l'Esposizione Regionale Valenciana del 1909.[15]
Simboli
modificaLo stemma di Almàssera presenta il seguente blasone:
«Troncato: Medio partido y cortado. Primero, de oro, los cuatro palos de gules. Segundo, de gules, castillo de oro, acompañado de dos palmas de sinople, perfiladas de plata, y sumado de una torre de oro, acompañada de dos leones del mismo metal. Tercero, de azur, el cáliz de oro, acompañado de dos peces de plata, trayendo, cada uno en su boca una Forma del mismo metal y sostenido de ondas de plata y azur. Al timbre, corona real cerrada.»
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti
Lingue e dialetti
modificaNella città sono ufficiali due lingue, il castigliano (o spagnolo) e il valenciano, che è il nome storico e ufficiale utilizzato dalla Comunità Valenciana per indicare il catalano. La distinzione tra valenciano e catalano è meramente politica: infatti secondo l'Accademia della Lingua Catalana il valenciano è una varietà del catalano strettamente imparentata alle parlate occidentali (della Provincia di Lleida e della parte meridionale di quella di Tarragona) di tale lingua, mentre secondo l'Acadèmia Valenciana de la Llengua, il catalano sarebbe nato cronologicamente dopo il valenciano. Non si sa con certezza quale dei due idiomi sia nato prima, ma hanno una forte somiglianza. A causa della pressione politica e demografica del passato, il castigliano è predominante, ad eccezione delle zone circostanti l'area metropolitana della provincia di Valencia dove è parlato regolarmente il valenciano. Nonostante ciò, il governo locale incoraggia l'uso della lingua locale.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa Parrocchiale del Santissimo Sacramento (Iglesia Parroquial del Santísimo Sacramento in spagnolo e Església del Santíssim Sacrament in valenciano): È costruita sul sito dell'antico tempio, che fu costruito nel 1347 e fu un annesso della parrocchia di Alboraya fino al 1352.[17] Questo tempio fu demolito nel 1699.[1] La chiesa attuale iniziò ad essere costruita nel 1792 secondo i piani di Vicente Marzo e fu completata nel 1875. È un edificio a tre navate e transetto, con due campanili.[1] La facciata si distingue per il suo rigore accademico e geometrico.[17] Si conserva la cassa di piombo dove, secondo la tradizione, si trovano le forme che diedero origine al miracolo dei pesci. Degne di nota sono anche le opere dell'Almacerense Antonio Cortina Farinós.[1]
- Cappella di Innocenzo XI: Nota anche come Cappella del Miracolo (Capilla del Milagro in spagnolo o Capella del Miracle in valenciano), deve il suo nome al ritratto di papa Innocenzo XI che presiede la sala.[18] Dal 2006 è oggetto di un importante restauro per restituire lo splendore dell'apparato pittorico insieme alle opere ispirate a quelle di Antonio Palomino e ai resti pittorici in allusione al miracolo dei pesci.[18]
Architetture civili
modifica- Casa Llopis: In stile modernista valenciano, si trova nella Plaza Mayor e la sua facciata è completamente decorata con azulejos della fabbrica Nolla di Meliana,[19] che formano un mosaico con rappresentazioni di figure femminili danzanti. In alto si trova un fregio con angelotes (una variante dei putti) alternati a vasi e maschere con leoni.[19] Sulle sbarre delle finestre e sulle imposte delle porte sono presenti decorazioni con figure di guerrieri.[19]
- Croce Coperta (Cruz Cubierta in spagnolo o Creu Coberta in valenciano): Fu ordinata dai giurati di Valencia nel 1372 e innalzata dagli scalpellini di Sant Mateu.[1] Fu ristrutturata e decorata nel corso del XV secolo,[1] e la sua ultima ricostruzione fu realizzata nel 1942.[20] È strutturata su quattro pilastri in pietra, disposti radialmente, sormontati da semicolonne e capitelli gotici. Il tetto è di legno e le tegole sono blu. La croce, che si erge al centro su tre gradini ottagonali e un pilastro prismatico,[21] mostra Cristo crocifisso da un lato e la Vergine Maria dall'altro.[20] Sul capitello della croce scene dell'Annunciazione, della Nascita di Gesù, l'Epifania e l'Assunzione di Maria. Poiché la Vergine era la protettrice delle truppe di Giacomo I, non è un caso che il volto in cui appare sia rivolto verso Santa María del Puig.[20]
Fontane
modifica- Fontana «Historic Almàssera»: Inaugurata nel 2006, è sormontata dal murale Almàssera històrica, realizzato dal ceramista Dionisio Vacas e dall'artista Caridad Ramos.[22] Rappresenta tutto, dalla donazione della casa colonica a Vidal de Canyelles alla preparazione della caldaia di fesols i naps, non dimenticando il miracolo dei pesci.[22]
Aree naturali
modifica- Plaza Mayor: Si trova nel centro del centro storico e ha una forma quadrangolare. Su di essa si aprono il municipio, il centro culturale, il casinò e la casa modernista, e al centro si trova una fontana monumentale.[23] Fu ristrutturata e ampliata nel XIX secolo e attualmente è pedonale.[23]
- Giardino di Ausiàs March (Jardín de Ausiàs March in spagnolo): Ha una forma allungata e combina diversi elementi architettonici, come fontane e panchine in trencadís, con aree per giochi ed esercizi, piste di pattinaggio e campi da pétanque. Il centro sanitario si trova all'interno.[23]
- Huerta: Il centro urbano di Almàssera occupa il sud-ovest del territorio comunale, il resto è coperto da campi irrigati, il frutteto.[24] Almàssera è uno dei comuni dell'Horta di Valencia che conserva la maggiore superficie di essa in buono stato di conservazione. Si possono ancora osservare alcune capanne, le norie e la disposizione dei canali di irrigazione.[24] Il prodotto più caratteristico è, senza dubbio, la chufa, già citata da Cavanilles nelle sue Osservazioni,[25] ma sono molto diffusi anche carciofi, patate, pomodori, meloni, angurie, ecc. Esistono itinerari, chiamati Rutes de l'Horta, per scoprire questa zona tradizionale, che possono essere completati con una visita al Museo de la Huerta.[24]
Economia
modificaL'importanza dell'agricoltura si è notevolmente ridotta negli ultimi decenni e, sebbene il 72% del territorio comunale sia ancora coltivato, nel 2003 solo il 5% della popolazione occupata era impiegata in questo settore.[1] Tutte le colture sono irrigue, con ortaggi, patate, spiccano le noci di zigolo e gli agrumi.[1]
L'industria e l'edilizia impiegano il 42% della popolazione e sono principalmente dedicate ai prodotti in metallo, ai prodotti chimici, ai macchinari, all'alimentazione e al legno.[1] Il principale motore dell'economia è il settore dei servizi, che nel 2003 impiegava il 52,5% della popolazione. popolazione.[1]
Cultura
modificaAlmàssera è famosta per las Fiestas mayores: celebrate alla fine di agosto in onore del Santissimo Sacramento, unendo eventi tradizionali come il bous al carrer ad altri più ricreativi.[26] L'evento più importante è la processione del Corpus Domini, celebrata la quarta domenica di agosto dal papa privilegio.[1][26] Molti residenti della città vi prendono parte, interpretando personaggi biblici, insieme a danze e alla presenza di giganti e testoni.[26]
Musei
modifica- Museo de la Huerta (Museu de l'Horta in valenciano): Inaugurato nel 1999 nell'edificio dell'antico mattatoio del XIX secolo[27] il museo raccoglie la storia della popolazione divisa in tre sezioni: la cucina, la casa e la campagna, oltre ad ospitare anche un'importante collezione di fotografie.[28] La collezione all'aperto è composta da attrezzi agricoli e animali da fattoria (conigli, polli, anatre e piccioni), così come una varietà di piante tra cui salvia, timo, prezzemolo, basilico, rosmarino, alloro, ecc.[27]
- Casa Natalicia de los Hermanos Lladró: Nell'agosto del 2004 la famiglia Lladró ha inaugurato questo spazio per mostrare come ha iniziato a realizzare le sue figure in porcellana. È possibile ammirare anche le prime opere degli artisti, disegni, affreschi e sculture realizzati dai fratelli durante il loro periodo da studenti.[29] Questo museo integra il Museo Lladró, situato a Tabernes Blanques.[29]
Media
modificaAd Almàssera esiste una radio municipale, Radio Rabosa, disponibile sulla frequenza 87.6 FM
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modificaIl comune di Almàssera è attraversato da nord a sud dall'antica autostrada di Barcellona (N-340),[30] attualmente trasformata in strada urbana,[1] che si collega a nord con la CV-300 e a sud direttamente con Valencia tramite Tabernes Blanques.[31] La CV-311 collega Almàssera con la V-21 nel comune di Alboraya.
Mobilità urbana
modificaHa una stazione della metropolitana di superficie sulla linea 3 della Metrovalencia, chiamata Almàssera.[1]
Amministrazione
modificaAlmàssera è governata da una corporazione locale composta da consiglieri eletti ogni quattro anni a suffragio universale che a loro volta eleggono un alcalde. La lista elettorale è composta da tutti i residenti registrati ad Almàssera di età superiore ai 18 anni e dai cittadini spagnoli e degli altri paesi membri dell'Unione Europea. Secondo quanto disposto dalla Legge sul Regime Elettorale Generale[32], che stabilisce il numero di consiglieri eleggibili in base alla popolazione del comune, la Corporazione Municipale di Almácera è composta da 13 consiglieri. L'attuale sede del municipio di Almacerí si trova in Plaza Mayor. Il consiglio comunale di Almácera è attualmente presieduto dal PP ed è composto da 7 consiglieri di questo partito (maggioranza assoluta), 5 del PSPV e 1 di Compromís.
Di seguito l'elenco degli alcalde da quando è presente l'elezione diretta dell'alcalde da parte dei cittadini (cioè 1979):
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
19 aprile 1979 | 28 maggio 1983 | Vicente Antonio Bayarri Orrios | UCD | Alcalde | [33] |
28 maggio 1983 | 30 giugno 1987 | Antonio Sánchez Aguilar | PSPV-PSOE | Alcalde | [33] |
30 giugno 1987 | 15 giugno 1991 | Vicente Antonio Bayarri Orrios | AP | Alcalde | [33] |
15 giugno 1991 | 30 novembre 1991 | Enric Ramon i Montanyana | UV | Alcalde | [33] |
30 novembre 1991 | 17 giugno 1995 | Julián Puché Hernández | PP | Alcaldesa | [33] |
17 giugno 1995 | 3 luglio 1999 | Enric Ramon i Montanyana | UV-CCV | Alcalde | [33] |
3 luglio 1999 | 14 giugno 2003 | Enric Ramon i Montanyana | UV | Alcalde | [33] |
14 giugno 2003 | 16 giugno 2007 | Enric Ramon i Montanyana | UV | Alcalde | [33] |
16 giugno 2007 | 11 giugno 2011 | Laura Roig Panach | PP | Alcaldesa | [33] |
11 giugno 2011 | 13 giugno 2015 | Laura Roig Panach | PP | Alcaldesa | [33] |
13 giugno 2015 | 15 giugno 2019 | Ramon Puchades Bort | PSPV-PSOE | Alcalde | [33] |
15 giugno 2019 | 17 giugno 2023 | Ramon Puchades Bort | PSPV-PSOE | Alcalde | [33] |
17 giugno 2023 | in carica | Emilio José Belencoso Rodrigo | PP | Alcalde | [33] |
Gemellaggi
modificaAlmàssera è gemellata con:
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (ES) Almàssera, in Gran Enciclopedia Temática de la Comunidad Valenciana, Geografía, Editorial Prensa Valenciana, 2009.
- ^ (ES) Barranc del Carraixet, in Almàssera: Guía turística, Almàsera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 11.
- ^ a b c (ES) Almàssera, su mienciclo.com, Gran Enciclopedia de España Online, 13 agosto 2008. URL consultato il 9 gennaio 2025.
- ^ (ES) José María Calvo Baeza, Nombres de lugar españoles de origen árabe, Madrid, Darek-Nyumba, 1990.
- ^ (ES) Miguel Asín Palacios, Contribución a la toponimia árabe de España, Madrid, Consejo Superior de Investigaciones Científicas, 1940, p. 67.
- ^ (ES) Juana Segura Gomis; Inmaculada Roig Hurtado, Almàssera antes de la colonización cristiana, in La formación histórica de un pueblo: Almàssera, Almàssera, Ajuntament d'Almàssera, 1998, p. 26, ISBN 84-930011-0-4.
- ^ (ES) A. Fernández; C. Gómez; A. Ribera, Las ánforas griegas, etruscas y fenico-púnicas en las costas del País Valenciano. Navies and commerce of the Greeks, The Carthaginians and the Etruscans in the Tyrrhenia Sea. Acts of the European Symposium held at Ravello, Belgio, T. Hackens, 1987, p. 1.
- ^ (ES) A. Fernández; S. Castelló; R. Graullera, Un conjunto de hallazgos arqueológicos submarinos procedentes de Valencia. III Jornadas de Arqueología Subacuática: Reunión internacional sobre puertos antiguos y comercio marítimo, Valencia, Departamento de Prehistoria y Arqueología. Universidad de Valencia, 1997.
- ^ a b (ES) Juana Segura Gomis; Inmaculada Roig Hurtado, Almàssera antes de la colonización cristiana, in La formación histórica de un pueblo: Almàssera, Almàssera, Ajuntament d'Almàssera, 1998, p. 29, ISBN 84-930011-0-4.
- ^ a b (ES) Situación histórica, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 3.
- ^ (ES) Volta, in Gran Enciclopedia Temática de la Comunidad Valenciana, Historia, Editorial Prensa Valenciana, 2009.
- ^ (ES) Revuelta campesina de 1663, in Gran Enciclopedia Temática de la Comunidad Valenciana, Historia, Editorial Prensa Valenciana, 2009.
- ^ (ES) Pascual Madoz, Diccionario geográfico-estadístico-histórico de España y sus posesiones de Ultramar, vol. 2, 1848, p. 75.
- ^ a b (ES) Revuelta de l'Horta, in Gran Enciclopedia Temática de la Comunidad Valenciana, Historia, Editorial Prensa Valenciana, 2009.
- ^ (ES) José Martínez Aloy, Geografía general del Reino de Valencia, II. Provincia de Valencia, Barcellona, Establecimiento Editorial de Alberto Martín, 1919, p. 922-923.
- ^ Real Decreto 774/1979 (PDF), su boe.es, Boletín Oficial del Estado, 9 marzo 1979.
- ^ a b (ES) La Iglesia Parroquial, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 5.
- ^ a b (ES) La Capilla de Inocencio XI, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 6.
- ^ a b c (CA) Juan Piqueras Haba, Els pobles de la carretera de Barcelona: Almàssera, in Geografia de les comarques valencianes, vol. 3, Valencia, Foro, 1995, p. 333, ISBN 84-8186-021-2.
- ^ a b c (ES) La Cruz Cubierta, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 7.
- ^ (ES) Felipe Mª Garín y Ortiz de Taranco (dir.), Valencia: Almàssera: Cruz de término, in Catálogo monumental de la provincia de Valencia, Valencia, Caja de Ahorros de Valencia, 1986, p. 542, ISBN 84-505-4653-2.
- ^ a b (ES) Almàssera inaugura su fuente monumental con un mural sobre su historia local, su lasprovincias.es, Las Provincias, 24 dicembre 2006.
- ^ a b c (ES) Zonas Verdes: Parques, Jardines y Plazas, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 15.
- ^ a b c (ES) Paseo por la Huerta, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 10.
- ^ (ES) Antonio José Cavanilles, Observaciones sobre la historia natural, geografía, agricultura, población y frutos del reino de Valencia, su bibdigital.rjb.csic.es, I, p. 141. URL consultato il 9 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2012).
- ^ a b c (ES) Fiestas Patronales, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 16.
- ^ a b (ES) Museu de l'Horta, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 8-9.
- ^ (ES) Museu de l'Horta d'Almàssera, in Gran Enciclopedia Temática de la Comunidad Valenciana, Sociedad, Editorial Prensa Valenciana, 2009.
- ^ a b (ES) Casa Natalicia Hermanos Lladró, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 12.
- ^ (ES) Situación geográfica, in Almàssera: Guía turística, Almàssera, Ayuntamiento de Almácera, 2008, p. 2.
- ^ (ES) Mapa Oficial de Carreteras, 46ª, Madrid, Ministerio de Fomento, 2006, ISBN 84-498-0751-4.
- ^ (ES) Ley Orgánica 5/1985, de 19 de junio, del Régimen Electoral General., su boe.es, Jefatura del Estado (BOE n. 147 de 20/6/1985, 1985. URL consultato l'8 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2008).
- ^ a b c d e f g h i j k l m - Banc de Dades Municipal. Almàssera. Històric de Govern Local
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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