Amphianthidae

famiglia di celenterati antozoi dell'ordine Actiniaria.

Amphianthidae Hertwig, 1882, è una famiglia di celenterati antozoi nella superfamiglia Metridioidea dell'ordine Actiniaria.[1]

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Amphianthidae
Amphianthus sp.
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoRadiata
PhylumCnidaria
ClasseAnthozoa
SottoclasseHexacorallia
OrdineActiniaria
SottordineEnthemonae
SuperfamigliaMetridioidea
FamigliaAmphianthidae
Hertwig, 1882
Generi

Descrizione

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La famiglia è caratterizzata da muscoli basilari e sfintere marginale mesogleale, disco pedale largo e generalmente allungato nel piano trasversale, spesso afferrante. Colonna comunemente con mesoglea spessa, liscia o con piccole papille mesogleali disposte distalmente in file longitudinali. I tentacoli di solito sono marginali e disposti su un ampio disco orale, i loro lati aborali a volte sono ispessiti. Disco orale a volte lobato. Mesenteri non divisibili in macro e microcnemi. Almeno sei coppie di mesenteri perfetti e fertili. Muscoli del divaricatore diffusi, deboli. Muscoli longitudinali dei tentacoli ectodermici. Aconzio fortemente ridotto, essendo assente in molti esemplari conservati, quando presente con solo nematocisti basitrici. Cnidomi: spirocisti robusti, basitrici, olotrici e p-mastigofori microbasici.[2]

Tassonomia

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Fino a qualche tempo fa la tassonomia di questa famiglia era diversa e i generi attualmente presenti erano classificati in altre famiglie o in incertae sedis. L'attuale classificazione deriva da uno studio pubblicato nel 2012 di Estefanía Rodríguez et al.[3] Sulla base di tale studio, recepito dal World Register of Marine Species (WORMS), la famiglia è composta da tre generi:[1]

  1. ^ a b (EN) Amphianthidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 16 aprile 2020.
  2. ^ Rodríguez et al.Op. citata, pag. 389-390.
  3. ^ Rodríguez et al.Op. citata, pag. 384, 390.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Amphianthidae, su gbif.org, GBIF - Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 18 marzo 2020.