Antonia Alighieri
figlia di Dante Alighieri
Antonia Alighieri (Firenze, fine XIII/inizio XIV secolo[1] – Ravenna, dopo il 1371[1]) è stata una religiosa italiana.
Biografia
modificaFiglia di Dante Alighieri e Gemma Donati, fu probabilmente monaca col nome di suor Beatrice nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi a Ravenna.
Nel 1350 probabilmente conobbe Boccaccio il quale fu inviato a Ravenna per portarle 10 fiorini d'oro a nome dei capitani della compagnia di Orsanmichele.[2]
La sua figura, per molti aspetti misteriosa e discussa, è stata al centro di alcune opere letterarie ottocentesche come ad esempio: Beatrice Alighieri di Ifigenia Zauli Sajani (1853), Dante in Ravenna di Luigi Biondi (1837), Dante a Ravenna di Tito Mammoli (1883).
Note
modifica- ^ a b Treccani.it
- ^ Alighieri, Antonia, collana Enciclopedia Dantesca. URL consultato l'11 giugno 2015.«Per antica tradizione s'identifica A. con la suor Beatrice, monaca nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi a Ravenna, a cui il Boccaccio avrebbe dovuto recare nel 1350 dieci fiorini d'oro da parte dei capitani della compagnia di Orsanmichele»
Bibliografia
modifica- Nicola Zingarelli, I figli di Dante, Firenze, Sansoni Editore, 1923.
- Severino Ragazzini, Suor Beatrice Alighieri Clarissa in Ravenna (c. 1332-70), Roma, Ed. "Miscellanea Francescana", 1972.
- Marco Santagata, Le donne di Dante, Il Mulino, 2021
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modificaControllo di autorità | VIAF (EN) 329159474048127661014 · BAV 495/346519 · CERL cnp00695850 · GND (DE) 130686166 |
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