Apparecchio alla morte
Apparecchio alla morte è un'opera ascetica e classica di spiritualità cristiana scritta da sant' Alfonso Maria de' Liguori, dottore della Chiesa, nel 1758[1]. Il libro può essere considerato uno sviluppo delle Massime Eterne, scritto precedentemente dallo stesso autore[2].
Apparecchio alla morte | |
---|---|
Frontespizio di un'edizione del 1800 dell'Apparecchio alla morte della famiglia Remondini di Bassano del Grappa. | |
Autore | Alfonso Maria de' Liguori |
1ª ed. originale | 1758 |
Genere | libro spirituale e ascetico |
Lingua originale | italiano |
Scopo e caratteristiche generali
modificaIl testo consiste in 36 considerazioni, redatte nello stile scorrevole di Sant' Alfonso Maria de' Liguori, per accompagnare la vita presente alla preparazione all'esito finale come l'autore stesso dice nel suo "Scopo dell'opera": «In tale prospettiva, ho provveduto di raccogliere da molti autori i sentimenti più vivi che mi sono parsi a maggiormente adatti a scuotere l'animo. E nell'opera ne ho inseriti parecchi, affinché il lettore possa scegliere quelli che gli sono più graditi e svilupparli poi a suo piacimento. Tutto a gloria di Dio»[3]. L'autore sottolinea il tema centrale della predicazione dei quattro novissimi con la meta di istruire i fedeli all'abbandono del peccato e che è necessario la pratica costante della preghiera come mezzo efficace per «ottenere la salvezza eterna»[4].
«La morte: un argomento di cui non si parla, o non si parla volentieri, un tabù per l'attuale società che fonda spesso il suo valore esclusivamente sul consumismo e sull'efficientismo. Eppure, morire bene è un atto che non dovrebbe cogliere nessuno impreparato.
Scrive Sant'Alfonso: Se osservata dal punto di vista della nostra sensibilità, la morte incute spavento e si fa temere. Ma dal punto di vista della fede, porta consolazione e si fa desiderare.
E ancora: Essa appare tremenda per i peccatori, ma si dimostra amabile e preziosa per i Santi...
Ponendoci di fronte ad una realtà scomoda, Sant'Alfonso ci indica, fin dalle prime pagine, la preparazione adeguata durante il tempo della vita attraverso le Riflessioni, dividendole ciascuna in tre punti, allo scopo di renderle utili ai laici per meditare, (...) ai sacerdoti per predicare. Ad ogni punto ha aggiunto i Sentimenti e le Preghiere.
Riflettere e pregare sulla morte oggi per prepararsi a morire bene domani: questo è l'invito pressante di queste pagine di fronte alle quali non si può rimanere insensibili.»
Commenti e usi di vari personaggi dell'Apparecchio alla morte
modificaIl libro è utile «a tutti per meditare ed i sacerdoti per predicare»[5].
- Papa Pio IX, con la testimonianza del Cardinale Pietro Respighi quando era alunno al seminario, diceva: «Ricominciate a leggerlo»; ai giovani seminaristi che conoscevano il libro a mente, e il rettore lo aveva fatto notare al pontefice il quale rispose insistendo: «Lo rileggano, lo rileggano ancora, perché saperlo anche a memoria c'è sempre frutto da riceverne»[6].
- Fu prezioso a Santa Gemma Galgani e le rendeva sollievo. «Nel periodo di aridità poi, che fu l'ultimo della sua vita, leggeva con sommo trasporto un voluminetto dei libri santi contenente i Salmi e il Vangelo, e l'Apparecchio alla morte di s. Alfonso M. de Liguori»[6].
- A San Giovanni Bosco fu prezioso e lo diffuse affinché fosse utile «ad un numero maggiore di anime fece trasportare a piè di pagina le citazioni latine, introducendo nel testo la versione relativa»[7][8].
- Il giudizio di Giovanni Papini (1881 – 1956), poeta, narratore e saggista italiano nel Dizionario dell'omo selvatico: «Alfonso oltre che predicare ed apostolo fu teologo e mistico. Il suo stile pur risentendo dei fatti del tempo, ha la grazia persuasiva e commovente di s. Francesco di Sales, mentre talvolta nelle discrizioni della morte assurge alla potenza di Jacopone»[6].
- Daniel O'Connell (politico, avvocato, cattolico irlandese) portava il libro con sé e il p. Gioacchino Ventura fece un elogio nell'eseguire l'esequie: «Era anche molto dedito alla orazione mentale. L'esemplare dell'opera Apparecchio alla morte ... tutto logoro e ripieno di segni e note di suo pugno ad ogni pagina, ne è una prova senza replica»[9].
- Il Santo Vescovo Antonio Maria Gianelli diede grande valore all'opera di Sant' Alfonso e, sotto lo sguardo degli illuministi, nel gennaio del 1845 impose con una Pastorale nelle parrocchie delle meditazioni quotidiane, fatte alla sera, dopo la corona del santo rosario alla Madonna che un prete facesse la lettura di una considerazione dell'Apparecchio alla morte, ed egli stesso nel Duomo di Bobbio praticava l'esercizio da lui istituito[9].
- Il canonico Enrico Hennequin scriveva a Sant' Alfonso il 20 febbraio 1776: « Subito che il tempo me lo permetterà, spero di mettere le mie mani ad un'opera di V.S. III.ma non meno importante [delle Visite al S.S. Sacramento], anzi più necessaria della prima, quale è l'Apparecchio alla morte, ossia Massime Eterne, libro veramente divino e necessario in questi tempi calamitosi, ove pare che non ci si crede più a niente»[10].
Indice dell'opera
modifica- Introduzione
- Dedica all'Immaculata e sempre Vergine Maria
- Scopo dell'opera
- Considerazione I - Ritratto di un uomo morto da poco
- Considerazione II - Tutto finisce con la morte
- Considerazione III - Brevità della vita
- Considerazione IV - Certezza della morte
- Considerazione V - Incertezza dell'ora della morte
- Considerazione VI - La morte del peccatore
- Considerazione VII - Sentimenti di un moribondo negligente
- Considerazione VIII - Morte dei giusti
- Considerazione IX - La pace del giusto morire
- Considerazione X - Mezzi per prepararsi
- Considerazione XI - Il prezzo del tempo
- Considerazione XII - L'importanza della salvezza
- Considerazione XIII - Vanità del mondo
- Considerazione XIV - La vita è un viaggio verso l'eternità
- Considerazione XV - La malvagità del peccato mortale
- Considerazione XVI - La misericordia di Dio
- Considerazione XVII - L'abuso della divina misericordia
- Considerazione XVIII - Il numero dei peccati
- Considerazione XIX - Lo stato di grazia e di disgrazia di Dio
- Considerazione XX - La follia del peccatore
- Considerazione XXI - Vita infelice del peccatore e vita facile di chi ama Dio
- Considerazione XXII - L'abitudine al male
- Considerazione XXIII - Gli inganni del demonio
- Considerazione XXIV - Il giudizio particolare
- Considerazione XXV - Il giudizio universale
- Considerazione XXVI - Le pene dell'inferno
- Considerazione XXVII - L'eternità dell'inferno
- Considerazione XXVIII - I rimorsi del dannato
- Considerazione XXIX - Il paradiso
- Considerazione XXX - La preghiera
- Considerazione XXXI - La perseveranza
- Considerazione XXXII - La fiducia del patrocinio di Maria Santissima
- Considerazione XXXIII - L'amore di Dio
- Considerazione XXXIV - La Santa Comunione
- Considerazione XXXV - La presenza di Gesù nel Santissimo Sacramento
- Considerazione XXXVI - Conformarsi alla volontà di Dio
- Indice
Edizioni
modifica- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte ossia considerazioni sulle massime eterne, Bassano Tipografia Remondiana, 1807.
- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte ossia considerazioni sulle massime eterne, Monza per Luca Corbetta, 1825.
- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte cioè considerazioni sulle massime eterne, Giuseppe Raimondi con Licenza de' Superiori, 1760.
- Alfonso Maria de'Liguori, Apparecchio alla morte, cioè considerazioni sulle massime eterne, Bassano Appesso Giuseppe, Remondini e Figli, 1800.
- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte, Pia Società San Paolo, 1943.
- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte meditazioni sulle massime eterne, Padova, Gregoriana, 1956.
- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle verità eterne, Milano, Gribaudi, 1995, ISBN 88-7152-395-4.
- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte cioè considerazioni sulle massime eterne, Edizioni San Paolo, 2011, ISBN 978-88-215-6035-4.
Note
modifica- ^ Alfonso Maria de'Liguori, Introduzione, sezione La vita e le opere di Sant'Alfonso Maria de'Liguori, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle verità eterne, Gribaudi, 1995, p. 12.
- ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p. XIII.:«Più che imbottire le teste di speculazioni teologiche si preoccupava di colmare i cuori di amore a convincere durevolmente. Con questi criteri pubblicò verso il 1728 il libriccino Massime eterne, che in certa maniera può considerarsi il germe dell'Apparecchio alla morte.»
- ^ Alfonso Maria de'Liguori, Scopo dell'opera, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle vertità eterne, Gribaudi, 1995, p. 18.
- ^ Alfonso Maria de'Liguori, Scopo dell'opera, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle vertità eterne, Gribaudi Considerazioni sulle verità eterne, 1995, p. 16.
- ^ Alfonso Maria de'Liguori, Retro copertina, in Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle massime eterne, Edizioni San Paolo, 2011.
- ^ a b c Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.LI.
- ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.XXXIII.
- ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, Nota a p.XXXIII.:«Mi riferisco all'ed. III uscita nel 1879 a Torino. Don Bosco consigliò particolarmente ai giovani l'Apparecchio alla morte: vedi Il giovane provveduto, art. VI, Lettura spirituale e parola di Dio; Torino 1885, p. 17, e se ne servì nella elaborazione del Mese di Maggio (Torino 1858), per cui osserva il rev. Stella: « Confrontando ad esempio gli argomenti di Don Bosco con i 36 dell’Apparecchio alla morte di s. Alfonso risulta che ben 12 son uguali, quasi con la stessa formulazione » (PIETRO STELLA, I tempi e gli scritti che prepararono il « Mese di Maggio » di Don Bosco, in Salesianum, 20 [Torino 1958], 675)».
- ^ a b Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.L.
- ^ Alfonso Maria de' Liguori, Introduzione, in Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965, p.XLIX, L.
Bibliografia
modifica- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte ovvero Considerazioni sulle vertità eterne, Milano, Gribaudi, 1995, ISBN 88-7152-395-4.
- Alfonso Maria de'Liguori, Opere Ascetiche IX Apparecchio alla morte e opuscoli affini testo critico, Introduzione e note a cura di Oreste Gregorio C. SS.R., Edizioni di Storia e Letteratura, 1965.
- Alfonso Maria de' Liguori, Apparecchio alla morte cioè considerazioni sulle massime eterne, Edizioni San Paolo, 2011, ISBN 978-88-215-6035-4.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Apparecchio alla morte
Collegamenti esterni
modifica- Apparecchio alla morte, su intratext.com. URL consultato l'08-02-2018.