Arte di Michelaccio
Arte di Michelaccio o di Michelasso; anche Il mestiere di Michelaccio o Fare la vita del Michelaccio [1] è un'espressione popolare che viene citata spesso nel detto "Fare il mestiere del Michelaccio: mangiare, bere e andare a spasso"
«Potrebbe far l'arte di Michelaccio; no signore: vuol fare il mestiere di molestar le femmine:... [2]»
Altre forme
modificaIl detto si ritrova anche nella forma più antica mangiare, bevere e andare a sollazzo, che fa così rima con "Michelazzo" in dialetto veneto [3].
Il modo di dire potrebbe derivare da miquelet, soprannome usato in Spagna e Francia per i pellegrini diretti a San Michele, santuario al confine tra Catalogna e Aragona e successivamente riferito a coloro che li guidavano che col tempo ne fecero un mestiere.
Il termine assunse così un significato negativo riferito a quelli che, evitando in ogni modo di lavorare seriamente, conducevano una vita da vagabondi. [4]
Si suppone anche che l'origine del detto sia da ricercare risalendo a un certo Michele Panichi [5], un cittadino fiorentino che arricchitosi decise, pur essendo ancora in giovane età, di godersi la vita e di non lavorare più per il resto dei suoi giorni. [4]
Riferimenti culturali
modifica- Antonio Baldini, Michelaccio, La Ronda, Roma, 1924[6]
- Riccardo Burgazzi, Storia del Michelasso. Che mangia, beve e va a spasso, Prospero Editore, 2016
- Il brano L'arte 'e Michelasso (Squeglia - Rendine), presentato alla Piedigrotta 1955
Note
modifica- ^ Treccani.it
- ^ Alessandro Manzoni, I promessi Sposi (1840), Cap.XXIII
- ^ Vocabolario Treccani alla voce "Michelaccio"
- ^ a b Corriere.it
- ^ In Anton Francesco Doni, La Zucca del Doni per Francesco Marcolini, 1551
- ^ scheda opac sbn
Bibliografia
modifica- Salvatore di Rosa, Perché si dice? - Origine e significato dei modi di dire e dei detti più famosi, Club degli Editori, 1980