Azadeh Kian-Thiébaut (in persiano آزاده کیان‎; 1958) è una sociologa francese di origini iraniane, direttrice del dipartimento di Scienze Sociali dell'Università Paris-Cité e del Centre d'enseignement, de documentation et de recherches pour les études féministes (CEDREF).[1] La BBC racconta la sua storia nel progetto "100 Women", [2] iniziativa volta a raccontare i percorsi di cento donne che hanno contribuito alla società.[3]. Ha vinto nel 2024 il premio Latifeh Yaghoobi.

Azadeh Kian nel 2022

Biografia

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Azadeh Kian è una figura di spicco nella sociologia politica e negli studi di genere, nota per il suo lavoro sulle società iraniane e maghrebine. Ha conseguito il dottorato di ricerca alla prestigiosa UCLA, sotto la guida del celebre sociologo politico Michael Mann.[4]

La sua carriera accademica è iniziata come docente alla UCLA dal 1987 al 1990, dove ha tenuto corsi di sociologia politica, sviluppando una comprensione approfondita delle strutture di potere, soprattutto in relazione al genere e alla politica nelle società musulmane.

Nel 1995, Kian si è trasferita in Francia, unendosi al corpo docente dell'Università Paris III e successivamente all'Università di Paris VIII Saint-Denis. Questo trasferimento ha segnato un momento cruciale nella sua carriera, permettendole di immergersi ulteriormente negli studi interdisciplinari, con un'attenzione particolare alle dinamiche sociopolitiche delle società iraniane e maghrebine. È diventata una figura chiave al CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique), dove le sue ricerche sull'Iran hanno ricevuto riconoscimenti internazionali per l'analisi critica della legge islamica (shari'a) e le sue implicazioni per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere.

Ricerca e pubblicazioni

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Il lavoro di Kian è caratterizzato dal suo forte impegno nel comprendere l'intersezione tra genere, religione e potere statale. Nel suo libro del 1999, Avoir vingt ans en Iran (Alternatives, 1999), offre una vivida descrizione dei giovani iraniani, alle prese con le complessità della tradizione e della modernità in un contesto politicamente carico. Nel libro del 2002, Les femmes iraniennes entre islam, État et famille (Maisonneuve & Larose), approfondisce ulteriormente la sua esplorazione del genere, concentrandosi sul modo in cui le donne iraniane negoziano i loro ruoli all'interno dello stato islamico, della famiglia e della società. In La République islamique d'Iran : de la maison du Guide à la raison d'État (Michalon, 2005), fornisce un'analisi completa del sistema politico iraniano, dissezionando il rapporto complesso tra autorità religiosa e governance statale.[5]

Kian ha contribuito estensivamente a riviste accademiche e al dibattito pubblico. Nel 1996, il suo articolo Des femmes iraniennes contre le clergé: islamistes et laïques pour la première fois unies è stato pubblicato su Le Monde diplomatique. Questo articolo è stato significativo in quanto evidenziava l'insolita unità tra donne iraniane islamiste e laiche nella loro opposizione al potere del clero.[6] Nel 2010, ha proseguito la sua critica alle strutture patriarcali con l'articolo Islamic Feminism in Iran: A New Form of Subjugation or the Emergence of Agency?, pubblicato su Critique internationale, in cui esamina criticamente le contraddizioni del femminismo islamico e si interroga se esso davvero empodere le donne o funzioni come una nuova forma di sottomissione.[7] La sua voce è stata una forza critica e persistente contro il perpetuarsi delle leggi islamiche che minano l'uguaglianza di genere, sostenendo invece i diritti umani universali.[8]

Impatto e riconoscimenti

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L'influenza di Kian si estende oltre il mondo accademico fino alla vita pubblica, dove è riconosciuta come una figura chiave nella diaspora iraniana. Il Servizio d'informazione religiosa (SIR) l'ha descritta come "la donna più ascoltata della diaspora iraniana," sottolineando il suo ruolo di pensatrice critica e commentatrice sui tumulti politici e sociali all'interno dell'Iran.[9]

Nel 2020, Kian ha diretto come editor principale il lavoro internazionale Genre et transgressions : Représentation, agentivité, autodétermination, un'opera collettiva pubblicata dai Cahiers du CEDREF. Questo progetto ha riunito contributi di studiosi internazionali e ricercatori di genere, creando un dialogo ricco su trasgressione e agency nelle esperienze di genere coinvolgendo scienziati sociali sia dai paesi OCSE sia dal Global South.[10]

I suoi contributi accademici culminano nel 2024 con la pubblicazione di Rethinking Gender, Ethnicity and Religion in Iran: An Intersectional Approach to National Identity, pubblicato da Bloomsbury Publishing in Canada. Questa opera innovativa le è valsa il prestigioso premio Latifeh Yaghoobi per la sua eccezionale capacità di trattare l'intersezionalità nel contesto iraniano, contribuendo a ridefinire il concetto di identità nazionale attraverso l'obiettivo del genere e dell'etnicità.[11]

  1. ^ Azadeh Kian-Thiébaut, su mei.edu, Middle East Institute. URL consultato il 10 novembre 2017.
  2. ^ https://www.bbc.com/news/world-24579511
  3. ^ Template:Cita notizie
  4. ^ https://podcasts.musixmatch.com/search/topic/Michael_Mann/Q1425193&sa=U&ved=2ahUKEwjWy9GStdaJAxUY-gIHHYMLL0wQFnoECAYQAg&usg=AOvVaw1U7T2rWof_GUWES-yZeTi0
  5. ^ Azadeh Kian-Thiébaut, su bibliomonde.com. URL consultato il 10 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).
  6. ^ Sarah Ansari e Vanessa Martin, Women, Religion and Culture in Iran, Routledge, maggio 2014, p. 142, ISBN 9781317793403.
  7. ^ Articoli di Azadeh Kian, su cairn-int.info, Cairn International. URL consultato il 10 novembre 2017.
  8. ^ (FR) ViSA: Instrumentation de la recherche en éducation, Les Editions de la MSH, 2013, p. 89, ISBN 9782735116218.
  9. ^ Iran: Azadeh Kian, "la protesta delle donne un punto di non ritorno per il mio Paese" - AgenSIR, su agensir.it, 4 ottobre 2022.
  10. ^ https://journals.openedition.org/cedref/1293
  11. ^ Rethinking Gender, Ethnicity and Religion in Iran: An Intersectional Approach to National Identity, su bloomsbury.com, Bloomsbury Publishing, 2024.

Collegamenti esterni

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