Black Widow (film 2005)

film del 2005 diretto da Giada Colagrande

Black Widow (Before It Had a Name) è un film del 2005 diretto da Giada Colagrande.

Black Widow
Titolo originaleBefore It Had a Name
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneItalia, Stati Uniti d'America
Anno2005
Durata99 min
Generethriller, erotico
RegiaGiada Colagrande
SceneggiaturaWillem Dafoe, Giada Colagrande
ProduttoreRandall Emmett, Rita Capasa, Brian Bell
Produttore esecutivoAvi Lerner, Danny Dimbort, Trevor Short, George Furla, Frank Frattaroli
Casa di produzioneNu Image, Emmett, Furla Films, Bidou Pictures
Distribuzione in italianoCecchi Gori Home Video
FotografiaKen Kelsch
MontaggioNatalie Cristiani
ScenografiaLino Fiorito
CostumiEnnio Capasa
TruccoBrian Abbott
Interpreti e personaggi

Eleonora, una ricercatrice italiana, eredita dal compagno morto una casa nei boschi e intreccia un rapporto passionale con Leslie, il custode.

Produzione

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Il film è stato girato nel marzo 2005 nella casa di Willem Dafoe a New Paltz, nello stato di New York.[1][2] Dafoe e la regista Giada Colagrande si sono sposati durante una pausa delle riprese, con Martin Scorsese come testimone di nozze.[2]

Distribuzione

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Il film è stato presentato in anteprima il 10 settembre 2005 alle Giornate degli autori della 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[3] È stato distribuito in Italia direttamente in home video da Cecchi Gori Home Video a partire dall'8 maggio 2006.[4]

Accoglienza

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Critica

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Deborah Young di Variety lo definisce: «un dramma nato morto [...] infarcito di scene di sesso ridicole, la [cui] sceneggiatura rabberciata e i dialoghi robotici demoliscono persino una garanzia come Dafoe [...] e finisce per essere solo motivo di imbarazzo per tutte le parti in causa».[5]

Recensendo il film per Gli Spietati, Luca Pacilio scrive: «pretenzioso e spocchiosetto, l'erotismo glaciale e intellettualoide [...] complice un'interpretazione strani(a)ta dei protagonisti, rovina quasi subito in fiera del ridicolo involontario, tra dialoghi pedestri e scene vagamente scult», mentre per il suo collega Luca Baroncini «la sensazione costante, o forse la speranza, è che la regista si prenda gioco con sottile calcolo dei personaggi e dello spettatore in una sorta di farsa bislacca. Come spiegare altrimenti [...] le caricature (Defoe [sic] che finito di mangiare si picchia la pancia o che sculetta al ritmo di musica sotto al caminetto) e la piattezza, narrativa e visiva, in cui il racconto stagna? Il problema è che [...] alla fine, nonostante un divertimento canzonatorio si faccia largo nello spettatore a causa della grammatica sbagliata del cinema, dell'interpretazione monofaccia e gracchiante della protagonista e della presenza docile di Defoe [sic] in questo pasticcio, è un profondo imbarazzo ad avere il sopravvento. Da non perdere, comunque, per gli amanti del trash».[6]

  1. ^ Intervista a Claudio Botosso, su davinotti.com, 4 maggio 2020. URL consultato il 13 dicembre 2024.
  2. ^ a b Maria Pia Fusco, La svolta italiana di Dafoe, in La Repubblica, 24 giugno 2005, p. 55. URL consultato il 13 dicembre 2024.
  3. ^ Claudia Morgoglione, Giada e Willem uniti in un thriller passionale, su Repubblica.it, 10 settembre 2005. URL consultato il 13 dicembre 2024.
  4. ^ Black Widow (Vendita), su Sentieri selvaggi, 8 maggio 2006. URL consultato il 13 dicembre 2024.
  5. ^ (EN) Deborah Young, Before It Had A Name, in Variety, 23 marzo 2005. URL consultato il 13 dicembre 2024.
  6. ^ Black Widow (2005), su Gli Spietati, 23 marzo 2005. URL consultato il 13 dicembre 2024.

Collegamenti esterni

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