Bozza:Franco Messina

Franco Messina (Cavarzere, 13 settembre 1946) è un pittore italiano.

Del suo lavoro si sono interessati svariati critici, scrittori e artisti, tra i quali Tommaso Paloscia, Enzo Carli, Raffaele De Grada, Renzo Grazzini, Dante Maffia, Carmelo Mezzasalma, Gianni Diecidue, Renato Federici, Mario Bucci[1], Aldo Gerbino, Franco Solmi, Dino Carlesi, Vincenzo Consolo, Pier Francesco Listri, Vittorio Sgarbi e Laura Vinca Masini.

Biografia

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Dopo aver frequentato gli istituti d'Arte a Venezia e Siracusa si abilita ai corsi di magistero a Firenze per poi seguire i corsi all’Accademia di Oskar Kokoschka a Salisburgo. Si iscrive dunque all’Università di Firenze in Lettere e Filosofia, con indirizzo storico-artistico.

La sua prima mostra personale viene allestita nel 1967 alle Terme di Firenze. Dopo varie mostre nel capoluogo toscano, nel '72 espone al Palazzo Pretorio di Prato, a Viareggio alla Galleria d'Arte Contemporanea e a Firenze nella Basilica dì S. Croce e nella Galleria di Ponte Vecchio.

Nel 1972 viene insignito del Fiorino d’Oro dalla Città di Firenze per le mostre “Omaggio a Padre M. Kolbe” e “Omaggio a Mahatma Gandhi”.

Nel '74 espone nella Basilica di S. Lorenzo e alla Galleria Alinari a Firenze, oltre che a Palazzo Casali a Cortona; sempre in quell’anno viene invitato da Carlo Levi a partecipare alla mostra nazionale “XXX della fine della guerra in Europa” a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Le sue opere arrivano fino in giappone, esposte a Tokyo e Osaka dalla Galleria 2000. Nel ‘76 espone alla Galleria Internazionale di Firenze.

Nel 1977 viene invitato alla Biennale del Muro Dipinto di Dozza (BO), dove realizza un affresco su un muro pubblico[2][3], opera per il quale viene insignito con la Medaglia d’Oro della Regione Tosco-Emiliana.

Nel 1979 diviene titolare della cattedra di Discipline Pittoriche ed Educazione Visiva presso l’Istituto Statale d’Arte di Firenze, ruolo che ricoprirà fino al 2011[4].

Gli anni ottanta lo vedono ancora molto attivo: le sue opere sono in mostra a Viterbo nella Basilica di S. Maria della Quercia e nel chiostro Bramantesco, a Perugia nel Palazzo dei Priori, a Marzabotto per la collettiva “Voglia di Pace”, oltre che a Pisa, S. Giovanni Valdarno, Todi, Ascoli Piceno, Avellino e Trapani. Nel 1983 è a Parigi per la rassegna “La danza nell’Arte”, mentre nel 1990 è a Palermo con la personale “Controluce”. Nel ‘92 viene invitato all'Accademia delle Arti di Atene, alla Biennale Internazionale di Dozza e di Barcellona, a quella della Grafica nella Basilica di S. Lorenzo a Firenze e a Palazzo Steri a Palermo; poi ancora a Los Angeles, al festival Neorealistico di Avellino, al Trentennale della resistenza e della liberazione, da quella itinerante della fine della guerra in Europa, alla casa di Masaccio ad Arezzo e all’Esposizione Internazionale Artisti Contemporanei di Firenze.

Nel 2000 espone a S. Giovanni Valdarno, insieme ad Enzo Faraoni e Silvio Loffredo, nella mostra “Tre Maestri per Masaccio”[5]; l’anno seguente presenta a Palermo ed Atene le illustrazioni per il libro Il grande esodo di Kostas Valetas[6]. Torna a Firenze nel 2004 con “Coscienza Popolare a Firenze”, insieme a Loffredo e a Suzanne Newell, al Palagio di Parte Guelfa, mentre nel 2010 le sue opere sono alla Misericordia di Empoli[7].

Torna ad esporre nel 2024 con l'antologica "La Luce nel Segno" alla Soffitta Spazio delle Arti di Sesto Fiorentino[8][9].

Collegamenti esterni

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