CVV 4 Pellicano
Il Pellicano era un aliante ad ala alta, progettato e realizzato presso il Centro per il Volo a Vela del R. Politecnico di Milano negli anni trenta.
Pellicano | |
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Descrizione | |
Tipo | aliante |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Ermenegildo Preti, L. e P. Venturini |
Costruttore | Centro per il Volo a Vela del R. Politecnico di Milano |
Data primo volo | 1939 |
Sviluppato dal | Centro per il Volo a Vela del R. Politecnico di Milano |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 6,60 m |
Apertura alare | 15 m |
Altezza | 1,190 m |
Superficie alare | 14,70 m2 |
Carico alare | 17,35 kg/m2 |
Efficienza | 23,15 |
Allungamento alare | 15 |
Peso a vuoto | 160 kg |
Peso carico | 255 kg |
informazioni tratte da: C.V.V. Milano[1] | |
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Storia del progetto
modificaQuesto aliante venne progettato espressamente per partecipare al concorso (che ebbe luogo a Sezze Littoria nel febbraio 1939) per la scelta del veleggiatore olimpionico. Il veleggiatore avrebbe dovuto concorrere alle Olimpiadi del 1940 che, peraltro, non furono disputate a causa dell'entrata in guerra dell'Italia.
Progettato e costruito in soli tre mesi, superò brillantemente tutte le prove del regolamento del concorso senza che prima fosse stato possibile effettuare alcun volo di prova.
Tecnica
modificaCellula
modificaLa fusoliera era a sezione ovoidale e il posto del pilota era completamente chiuso e posteriormente raccordato con la fusoliera in modo da ottimizzare l'aerodinamica.
Posteriormente al pilota, la fusoliera era di tipo a guscio, completamente aperta per agevolare le operazioni di montaggio ed eventuali piccole riparazioni.
Il seggiolino del pilota prevedeva la sistemazione del paracadute e la strumentazione comprendeva una bussola, un variometro, l'indicatore di velocità, un altimetro e l'indicatore di virata e sbandamento. Dietro il pilota trovava posto il barografo.
Sotto la fusoliera era montato un pattino d'atterraggio.
Superfici alari
modificaLa superficie alare era caratterizzata da un'ala a sbalzo, di marcata forma ad M, a pianta trapezoidale con le estremità ellittiche. La struttura è monolongherone, a cassetta. Dal punto di vista aerodinamico, l'ala usa due profili biconvessi: NACA 2418 all'incastro dell'ala e NACA 0012 all'estremità.
Su entrambe le superfici dell'ala erano presenti diruttori doppi, a fessura, per fissare la velocità limite a 200 km/h in qualsiasi assetto di volo.
Il timone di direzione aveva una grande superficie e i piani orizzontali erano montati sopra la fusoliera, in posizione avanzata rispetto al timone di direzione.
Note
modifica- ^ AAVV, Centro Studi ed Esperienze per il Volo a Vela "Liberato De-Amici", Milano, R. Politecnico di Milano, 1939.
Bibliografia
modifica- Vittorio Pajno, Alianti italiani - Rassegna tecnica e storica degli alianti italiani progettati e costruiti dal 1923 al 2000, Varese, Macchione Editore, 2000, pp. 16, 206, 207, 218, 219, ISBN 88-8340-045-3.
- (IT, EN) Vincenzo Pedrielli, Italian Vintage Sailplanes - Alianti Italiani d'Epoca, Bonn, Eqip Werbung & Verlag GmbH, 2011, pp. 118-120, 267.
Collegamenti esterni
modifica- (FR) CVV 4 Pellicano, su j2mcl Planeurs, http://www.j2mcl-planeurs.net/. URL consultato l'8 novembre 2012.