Benché il ruolo delle donne nello sport sia stato considerato controverso a causa del conservatorismo culturale e religioso in alcuni paesi del Medio Oriente, l'organizzazione federale mondiale è riuscita con questo torneo a disputare la prima coppa del mondo femminile nella regione.[2]
A seguito della richiesta emanata dalla FIFA per l'organizzazione del torneo con scadenza maggio 2013, presentarono un'offerta le federazioni calcistiche delle seguenti nazioni:[3]
Le tre città scelte per ospitare gli incontri furono Amman, Irbid e al-Zarqa, che avviarono uno sviluppo delle infrastrutture degli impianti sportivi interessati e delle relative aree circostanti. La Greater Amman Municipality e l'alto consiglio per la gioventù si sono assunti l'onere dello sviluppo dell'infrastruttura, dividendone la responsabilità al 30% per la prima e il 70% per il secondo.[5]
Alla fase finale hanno avuto accesso 16 squadre in rappresentanza delle proprie nazioni. Oltre alla Giordania, automaticamente qualificata come nazione organizzatrice, le altre 15 nazionali si qualificarono da sei diversi competizioni continentali. L'assegnazione degli slot venne pubblicata nel giugno 2014.[6] Ogni federazione ha iscritto una squadra di 21 giocatrici (tre delle quali nel ruolo di portiere) nate tra il 1º gennaio 1999 e il 31 dicembre 2001[7], le cui rose sono state ufficialmente annunciate il 23 settembre 2016.[8]
^Squads announced for Jordan 2016, su fifa.com, 23 settembre 2016. URL consultato il 5 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2016).
^(EN) Japan and Sugita on top of the world, su fifa.com, 5 aprile 2016. URL consultato il 5 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2014).