Canton Waldstätten
Il Canton Waldstätten (in tedesco Kanton Waldstätten) è stato un cantone della Repubblica Elvetica, istituito nel maggio-giugno 1798 e dissolto nel novembre 1801.[1]
Canton Waldstätten | |||||
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Mappa della Repubblica Elvetica con il canton Waldstätten in arancione. | |||||
Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | (DE) Kanton Waldstätten | ||||
Capoluogo | Svitto (fino a inizio maggio 1799) Zugo (da maggio 1799) | ||||
Popolazione | 67 558 (1798) | ||||
Dipendente da | Repubblica Elvetica | ||||
Suddiviso in | distretti di Altdorf, Andermatt, Svitto, Arth, Einsiedeln, Sarnen, Stans e Zugo | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Cantone | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1798 con Melchior Joseph Alois von Matt | ||||
Causa | Formazione della Repubblica Elvetica | ||||
Fine | 1801 con Franz Josef Ignaz Trutmann | ||||
Causa | Terzo colpo di stato da parte dei Federalisti | ||||
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Storia
modificaIl cantone venne istituito nel maggio e giugno 1798 su iniziativa di Peter Ochs e per ordine del commissario governativo francese Jean-Jacques Rapinat.[1] Comprendente i cantoni primitivi occupati di Uri (con la valle d'Orsera), Svitto (senza la March e gli Höfe, con Gersau), Obvaldo, Nidvaldo (con Engelberg) e Zugo, venne creato allo scopo di indebolire la forza elettorale dei cantoni ostili alla Repubblica elvetica nel parlamento elvetico.[1] Il cantone, suddiviso nei distretti di Altdorf, Andermatt, Svitto, Arth, Einsiedeln, Sarnen, Stans e Zugo, fino all'inizio di maggio del 1799 ebbe per capoluogo Svitto, poi Zugo.[1]
Le cariche più importanti furono distribuite equamente tra i vari cantoni, che protestarono invano contro l'unione.[1] La struttura del cantone, che riuniva quattro dei più poveri cantoni della vecchia Confederazione, riprendeva l'organizzazione amministrativa elvetica: le principali cariche furono spesso ricoperte da esponenti della vecchia élite.[1] Il primo prefetto nazionale fu Melchior Joseph Alois von Matt.[1] Dopo l'insurrezione del gennaio del 1800 gli succedette Franz Josef Ignaz Trutmann.[1]
Il nuovo cantone fu un centro dell'opposizione contro la Repubblica Elvetica, che nella regione riuscì ad affermarsi solo a tratti.[1] Alla fine dell'estate del 1798 la richiesta delle autorità di prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica Elvetica provocò tumulti nei distretti di Svitto e in particolare a Nidvaldo (allora distretto di Stans), dove in settembre sfociarono nel sollevamento contro l'Elvetica, represso dalle truppe francesi, chiamato "giorni del terrore nidvaldese".[1] I reclutamenti forzati per l'esercito elvetico alla fine del 1798 furono all'origine di nuove rivolte a Svitto e Menzingen: truppe francesi ed elvetiche repressero i moti di ribellione che nell'aprile del 1799 culminarono nella cosiddetta guerra delle camicie dei pastori (Hirthemmlikrieg).[1]
Nella seconda guerra di coalizione, scoppiata contemporaneamente, il canton Waldstätten divenne teatro bellico e fu saccheggiato dalle diverse truppe di occupazione.[1] Le autorità elvetiche furono cacciate dopo la ritirata francese e nuovamente insediate dopo la riconquista del cantone da parte della Francia.[1] L'azione di soccorso organizzata da Heinrich Zschokke, commissario elvetico, alleviò la miseria più grave.[1] Dopo il terzo colpo di Stato nel novembre del 1801 i federalisti abolirono il canton Waldstätten e ripristinarono i vecchi cantoni.[1]
Note
modificaBibliografia
modifica- Renato Morosoli, Waldstätten, in Dizionario storico della Svizzera (DSS), traduzione di Christina Müller, Accademia svizzera di scienze umane e sociali, 13 agosto 2013. URL consultato l'8 luglio 2022.
Collegamenti esterni
modifica- (IT, DE, FR) Canton Waldstätten, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.