Carcharhinus amboinensis
Carcharhinus amboinensis (Müller & Henle, 1839) è una specie di squalo del genere Carcharhinus e della famiglia Carcharhinidae.
Carcharhinus amboinensis | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Chondrichthyes |
Sottoclasse | Elasmobranchii |
Ordine | Carcharhiniformes |
Famiglia | Carcharhinidae |
Genere | Carcharhinus |
Specie | C. amboinensis |
Nomenclatura binomiale | |
Carcharhinus amboinensis Müller & Henle, 1839 | |
Sinonimi | |
Carcharias amboinensis | |
Areale | |
Areale
modificaVivono nell'Atlantico orientale in Nigeria e nell'area Indopacifica occidentale presso il Golfo di Aden, il Sudafrica, il Madagascar, il Pakistan, lo Sri Lanka, l'Indonesia, la Papua Nuova Guinea[1] e l'Australia. Anche nel Mar Mediterraneo sono stati avvistati alcuni esemplari (spesso comunque viene confuso con il Carcharhinus leucas e con il Glyphis gangeticus, anche se esistono dei modi per distinguere le tre specie).
Habitat
modificaVivono sino a profondità di circa 150 metri[2]. Questi squali comunque prediligono le acque costiere e poco profonde al di sopra delle piattaforme continentali ed insulari, nei pressi della linea del surf ed a volte anche vicino alle spiagge[3]. Si possono incontrare in presenza di baie poco profonde ed estuari, nonché in mare aperto, ma non sono in grado di risalire i fiumi[2]. Come già accennato prediligono le acque superficiali, ma li troviamo lungo l'intera colonna dell'acqua[1].
Aspetto
modificaLa lunghezza massima è di circa 280 cm[4]. Uno squalo massiccio con una testa tozza ed un muso largo e spuntato, piccoli occhi e una grande dente triangolare superiore a forma di sega. La prima pinna dorsale è alta e ben eretta, ed è circa 3.2 volte più grande della seconda dorsale. Tra le due non vi sono creste[5]. Il colore è grigiastro, tranne sul ventre dove è bianco. Le punte delle pinne sono scure[5].
Dieta
modificaSi nutrono principalmente di pesci ossei pelagici e di superficie, di piccoli squali e razze, calamari, gamberi, polpi, seppie, aragoste, gastropodi e carcasse di mammiferi marini[2][5].
Riproduzione
modificaInterazioni con l'uomo
modificaLa specie è potenzialmente pericolosa per l'uomo, anche se per il momento non sono stati registrati episodi di aggressione[2]. La carne viene consumata fresca o essiccata e salata dall'uomo[2].
Note
modifica- ^ a b Last, P.R. and J.D. Stevens 1994 Sharks and rays of Australia. CSIRO, Australia. 513 p.
- ^ a b c d e Compagno, L.J.V. and V.H. Niem 1998 Carcharhinidae. Requiem sharks. p. 1312-1360. In: K.E. Carpenter and V.H. Niem (eds.) FAO Identification Guide for Fishery Purposes. The Living Marine Resources of the Western Central Pacific. FAO, Rome.
- ^ Compagno, L.J.V. 1984 FAO species catalogue. Vol. 4. Sharks of the world. An annotated and illustrated catalogue of shark species known to date. Part 2 - Carcharhiniformes. FAO Fish. Synop. 125(4/2):251-655.
- ^ Randall, J.E., G.R. Allen and R.C. Steene 1990 Fishes of the Great Barrier Reef and Coral Sea. University of Hawaii Press, Honolulu, Hawaii. 506 p.
- ^ a b c Compagno, L.J.V., D.A. Ebert and M.J. Smale 1989 Guide to the sharks and rays of southern Africa. New Holland (Publ.) Ltd., London. 158 p.
- ^ Dulvy, N.K. and J.D. Reynolds 1997 Evolutionary transitions among egg-laying, live-bearing and maternal inputs in sharks and rays. Proc. R. Soc. Lond., Ser. B: Biol. Sci. 264:1309-1315.
Bibliografia
modifica- (EN) Carcharhinus amboinensis, su FishBase. URL consultato l'08/05/2010.
- (EN) Simpfendorfer, C., Bin Ali, A., Derrick, D., Yuneni, R.R., Utzurrum, J.A.T., Seyha, L., Fernando, D., Fahmi, Haque, A.B., Tanay, D., Vo, V.Q., , D., Bineesh, K.K. & Espinoza, M., Carcharhinus amboinensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carcharhinus amboinensis
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