Chahid
Chahid (in arabo شَهيد ?, Shahīd) è, in Algeria, il titolo conferito a chi abbia combattuto durante la guerra d'Algeria nelle file del movimento per l'indipendenza della nazione (mujahid).
Definizione
modificaIl termine chahid è uno status ufficiale che designa in Algeria qualsiasi persona, membro del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) o dell'Esercito di Liberazione Nazionale (ALN), caduta sul campo d'onore durante la guerra d'Algeria, o morta durante questo periodo a seguito di ferite o malattie, oppure scomparsa o morta in prigione o nei luoghi di detenzione o ancora dopo la sua liberazione a seguito di torture subite; tutte queste persone sono considerate martiri che hanno contribuito alla liberazione dell'Algeria.[1]
Le persone morte durante gli eventi accaduti tra il 5 luglio (proclamazione dell'indipendenza) e il 1° settembre 1962 sono considerate "vittime del dovere" e sono anch'esse considerate chahid. Questi ultimi sono spesso designati come "simbolo ed orgoglio della Nazione".[2]
Il termine è stato applicato anche alle vittime degli eventi terroristici durante la guerra civile algerina.[3]
Giornata nazionale
modificaDal 1991, il 18 febbraio si celebra la "Giornata nazionale dello Chahid" in Algeria,[4] in riferimento al 18 febbraio 1947, data ufficiale della fondazione dell'Organizzazione Speciale (OS), organizzazione politica paramilitare, dipendente al partito nazionalista algerino Movimento per il Trionfo delle Libertà Democratiche (MTLD).
Lo Chahid nelle arti e nei media
modificaCinema
modifica- Cronaca degli anni di brace (وقائع سنين الجمر, Waqa'i' sinine ed-djamr), di Mohammed Lakhdar-Hamina.[5]
- La battaglia di Algeri (معركة الجزائر), di Gillo Pontecorvo è un film italo-algerino distribuito nel 1966.[6]
Teatro
modifica- I martiri tornano questa settimana (الشهداء يعودون هذا الأسبوع), di Tahar Ouettar, adattato da M'hamed Benguettaf, diretto da Ziani-Chérif Ayad nel 1987.[7]
Letteratura
modifica- Tahar Djaout, Les Chercheurs d'os (romanzo)", Éditions du Seuil, Parigi, 1984, ISBN 2020067102. Ristampato nella Collezione 'Punti', n. 824, Éditions du Seuil, 2001 ISBN 2020484919.[8][9]
- Tahar Ouettar, Les Martyrs reviennent cette semaine (الشهداء يعودون هذا الأسبوع)", Baghdad, 1974 - Algeri, 1980 - (in arabo).[7]
- Mohamed Cherif Ould El Hocine, Éléments pour la mémoire. Afin que nul n'oublie. Hommage à nos glorieux Chouhada. De l'Organisation Spéciale (OS) 1947 à l'indépendance de l'Algérie le 5 juillet 1962, Casbah, Algeri, 2009, ISBN 9789961648650.[10]
Articoli di giornale
modifica- Mohammed Gadir, Ritratto del Chahid « il comandante Ferradj », 11/02/2012 : Louedj Mohamed, detto « Comandante Ferradj », nato nel 1934 ad Ain Ghoraba (Tlemcen).[11]
Monumenti dei martiri
modificaNote
modifica- ^ (FR) Raphaëlle Branche, L'embuscade de Palestro, 2010, ISBN 978-2-200-35385-8.
- ^ (FR) Conventions et accords internationaux - Lois et decrets arretes, decisions, avis, communications et annonces (PDF), n. 25 (archiviato dall'url originale il no).
- ^ (FR) Ambroise Queffélec, Yacine Derradji e Valéry Debov, Le français en Algérie. Lexique et dynamique des langues, Duculot, 2002, pp. 343, ISBN 2-8011-1294-1.
- ^ (FR) Journal officiel de la République algérienne N° 02 (PDF), su joradp.dz.
- ^ (FR) CHRONIQUE DES ANNÉES DE BRAISE, su festival-cannes.com. URL consultato il 30 Settembre 2024.
- ^ (FR) La Bataille d'Alger, su encyclocine.com. URL consultato il 30 settembre 2024.
- ^ a b (FR) Les Martyrs reviennent cette semaine, su Institut du monde arabe. URL consultato il 30 novembre 2024.
- ^ (FR) Tahar Djaout, Les chercheurs d'os: roman, Éditions de Seuil, 1984, ISBN 978-2-02-006710-2.
- ^ (FR) Tahar Djaout, Les chercheurs d'os: roman, collana Points, Éd. du Seuil, 2001, ISBN 978-2-02-048491-6. URL consultato il 31 ottobre 2024.
- ^ (FR) Eléments pour la mémoire afin que nul n'oublie : de l'organisation spéciale "OS" 1947 à l'indépendance de l'Algérie le 5 juillet 1962 : hommage à nos glorieux chouhada ..., su search.worldcat.org. URL consultato il 30 settembre 2024.
- ^ (FR) Ain Ghoraba: le portrait du Chahid, le Commandant Ferradj. الشهيد الرئد فراج, su mohammedgadiri.blogspot.com. URL consultato il 30 settembre 2024.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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