Chiesa di San Lorenzo Martire (Bardi)
La chiesa di San Lorenzo Martire è un luogo di culto cattolico dalle forme neoclassiche, situato a Credarola, frazione di Bardi, in provincia di Parma e diocesi di Piacenza-Bobbio.
Chiesa di San Lorenzo Martire | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Credarola (Bardi) |
Indirizzo | strada Credarola snc ‒ Credarola ‒ Bardi (PR) |
Coordinate | 44°36′18.8″N 9°42′06.8″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Lorenzo Martire |
Diocesi | Piacenza-Bobbio |
Consacrazione | 1900 |
Stile architettonico | neoclassico |
Inizio costruzione | entro il XII secolo |
Completamento | XIX secolo |
Storia
modificaIl luogo di culto originario fu costruito in epoca medievale; inizialmente l'edificio era posto, unitamente alla vicina chiesa di Sant'Ambrogio di Sidolo, sotto la giurisdizione del monastero di Sant'Ambrogio di Milano.[1]
La più antica testimonianza dell'esistenza della cappella risale tuttavia al 1188,[2] quando fu citata tra le dipendenze del monastero di San Sisto di Piacenza.[1]
Nel XIII secolo la chiesa risultava dedicata a san Giorgio e soltanto a partire dal XVIII fu affiancata all'originaria intitolazione, in seguito perduta, quella a san Lorenzo Martire.[1]
Nel corso del XIX secolo il luogo di culto fu ricostruito in forme neoclassiche.[2]
Nel 1900 il tempio fu solennemente consacrato dal vescovo di Piacenza Giovanni Battista Scalabrini.[1]
Tra il 1958 e il 1959 la chiesa fu ristrutturata nelle coperture e negli esterni; nel 1969 fu risistemato il campanile, mentre nel 1973 fu restaurato il presbiterio; l'anno seguente furono infine realizzate le decorazioni interne.[1]
Descrizione
modificaLa chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle sulla destra e due sulla sinistra, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[1]
La simmetrica facciata a salienti, parzialmente rivestita in pietra, è preceduta da un esonartece a capanna a tre arcate, di cui quella centrale, retta da due colonne doriche in arenaria, a tutto sesto, e le due laterali, sostenute da due pilastri dorici in pietra sormontati da pinnacoli piramidali, ribassate; al centro del portico intonacato, scandito da quattro lesene in pietra, si apre l'ampio portale d'ingresso ad arco mistilineo; superiormente il prospetto è tripartito da quattro lesene intonacate; nel mezzo è collocato un grande rosone con cornice modanata; a coronamento corre lungo gli spioventi del tetto un cornicione in aggetto, sormontato da tre pinnacoli; ai lati due piccole volute si raccordano coi due pinnacoli posti alle estremità.[1]
Dai fianchi intonacati, scanditi da lesene in pietra, aggettano i bassi volumi delle cappelle; lungo il lato sinistro si erge su tre ordini, ornati con specchiature quadrate, il campanile intonacato; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto, delimitate da lesene doriche; in sommità, oltre il cornicione perimetrale in aggetto, si eleva una lanterna a base ottagonale, illuminata da quattro aperture a tutto sesto alternate ad altrettante nicchie; a coronamento si erge un'aguzza guglia ottagonale in rame.[1]
Sul retro si allunga l'abside poligonale in pietra, ornata con lesene sugli spigoli; in sommità si aprono tre finestre quadrate.[1]
All'interno la navata è coperta da una volta a botte lunettata, decorata con affreschi raffiguranti vari soggetti religiosi tra motivi geometrici e floreali; dai fianchi, scanditi da lesene doriche a sostegno del cornicione perimetrale in aggetto, si affacciano attraverso ampie arcate a tutto sesto le cappelle laterali voltate a botte, dedicate rispettivamente a sant'Antonio, alla Madonna del Rosario e al Sacro Cuore sulla destra e al battistero e alla Madonna del Carmine sulla sinistra.[1]
Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto, retto da paraste doriche; l'ambiente, chiuso superiormente da una volta a botte dipinta, accoglie l'altare maggiore a mensa in marmo di Carrara, con paliotto scolpito a bassorilievo con la raffigurazione dell'Ultima Cena del 1973; sul fondo l'abside poligonale, chiusa superiormente dal catino con spicchi a vela lunettati, è scandita da lesene doriche.[1]
La chiesa conserva nella sagrestia un dipinto rappresentante San Giuseppe col bambino, risalente ai primi anni del XIX secolo, e un credenzone ligneo intagliato nel 1777 probabilmente da Romolo Campanini.[2]
Note
modificaVoci correlate
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Collegamenti esterni
modifica- Chiesa di San Lorenzo Martire, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.