Chiesa di San Michele (Torino)
La chiesa di San Michele Arcangelo (Qisha Arbëreshe e Shën Mikelit in albanese) è un edificio religioso di Torino, sito in Borgo Nuovo, all'angolo di piazza Cavour con via Giolitti.
Chiesa di San Michele Arcangelo | |
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Parrocchia Italo-Albanese di San Michele Arcangelo | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Località | Torino |
Indirizzo | Via Giovanni Giolitti, 37, 10123 Torino TO, Italie |
Coordinate | 45°03′49.97″N 7°41′26.02″E |
Religione | cattolica di rito bizantino (Chiesa Italo-Albanese) |
Titolare | San Michele Arcangelo |
Stile architettonico | Barocco, neoclassicismo, neobizantino |
Inizio costruzione | 1784 |
Completamento | 1788 |
La chiesa appartiene all'Eparchia di Lungro, circoscrizione della Chiesa cattolica italo-albanese e officia la liturgia secondo il rito bizantino per circa diecimila italo-albanesi emigrati dal sud d'Italia e Sicilia e residenti da decenni in città e in Piemonte[1]
Storia
modificaLa chiesa è stata eretta tra il 1784 e il 1788 su progetto di Pietro Bonvicini, che realizzò anche l'intero isolato di cui fa parte (1788-1795). La chiesa è annessa al complesso del convento dei Padri Trinitari Scalzi del Riscatto degli Schiavi, detti di San Michele, per i quali è stata concepita. Soppressi gli ordini monastici in seguito all'occupazione francese, i Padri Trinitari vennero trasferiti dalla chiesa nel 1801 e da quel momento essa è stata adibita a parrocchia.
Seriamente bombardata durante la seconda guerra mondiale, la chiesa ha subito un attento restauro nel Novecento e dal 1965 è adibita alla comunità albanese d'Italia (arbëreshe) di rito bizantino. Nel dopoguerra, periodo in cui in Piemonte è avvenuta l'immigrazione dall'Italia meridionale, numerosi italo-albanesi si sono stanziati a Torino e gli venne assegnata per il loro culto bizantino la chiesa dismessa di San Michele Arcangelo.
La parrocchia conta 10.000 fedeli arbëreshë, che provengono in larga misura dalla Calabria e dalla Sicilia; a Torino e cintura sono circa 4.000. Frequentano da tempi recenti la chiesa anche alcune famiglie greche e alcuni slavi (anche ucraini greco-cattolici); si segnala inoltre la presenza di albanesi immigrati post-comunismo dall’Albania.
Istituzioni culturali
modificaLa chiesa ha diffuso in passato il bollettino Arbëresh Piemonte; ora pubblica il foglio domenicale La Domenica (E Diela in lingua albanese).
Comunità italo-albanese
modificaIn Italia due sono gli eparchi (vescovi) italo-albanesi per le comunità albanesi d'Italia, con sede in Calabria (Lungro) e Sicilia (Piana degli Albanesi); i fedeli sono circa 80.000.
All'inizio i fedeli arbëreshë erano principalmente operai, occupati nell'industria automobilistica in espansione; oggi il quadro professionale è più diversificato.
Nella chiesa sono presenti icone, alcune provenienti dai Balcani (Albania, Grecia, ecc.), altre dipinte da membri della comunità.
Galleria d'immagini
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Cappella laterale
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Cappella laterale
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Iconostasi e altare
Note
modificaBibliografia
modifica- Marziano Bernardi, Torino - Storia e arte, Torino, Fratelli Pozzo, 1975
- Berzano L. e Cassinasco A., Cristiani d'Oriente in Piemonte (Popoli in cammino – gli Arbëresh in Piemonte), Torino, L'Harmattan Italia, 1999
- M. Moraglio, La cittadella assediata. Parrocchie e nuove chiese a Torino 1945-1965, Torino, 2008
Voci correlate
modificaAltri progetti
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