Chiesa di Santa Maria Maddalena (Tuoro sul Trasimeno)
La chiesa di Santa Maria Maddalena è la parrocchiale di Tuoro sul Trasimeno, in provincia di Perugia e arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve[1][2]; fa parte della zona pastorale Trasimeno Est.
Chiesa di Santa Maria Maggiore | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Località | Tuoro sul Trasimeno |
Indirizzo | piazza Santa Maria Maddalena 8 |
Coordinate | 43°12′29.52″N 12°04′16.63″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Maria Maddalena |
Arcidiocesi | Perugia-Città della Pieve |
Architetto | Giovanni Santini |
Stile architettonico | neoclassico e neoromanico |
Inizio costruzione | 1885 |
Completamento | 1898 |
Storia
modificaVerso la fine del XIV secolo, in seguito alla distruzione dell'antica chiesa di Sant'Anna, ne venne edificata una nuova intitolata a Maria Maddalena, che assunse quindi il titolo di parrocchiale, come attestato in un documento del 1475[1].
Il 22 ottobre 1491 le venne concesso dal vicario del vescovo di Perugia il fonte battesimale, del quale fu dotata però appena nel 1565[1]; in questo modo la chiesa toreggiana si affrancò da quella di Pieve Confini[3].
Grazie a un atto redatto dall'allora parroco don Ercolano Stella nel 1618 si conosce che i fedeli ammontavano a 556; in breve tempo però la popolazione aumentò notevolmente e si dovette pertanto ampliare la chiesa. Il lavoro venne condotto in due fasi, l'una portata a compimento nel 1789 e l'altra nel 1803[3].
L'edificio, dopo i lavori d'ingrandimento, era in grado di ospitare sino a 800 persone ed era dotato di cinque altari, come s'apprende da una relazione redatta il 20 febbraio 1819 dal pievano Don Felice Bazzani[3].
Nel 1857 fu eretto il campanile; la nuova parrocchiale venne invece edificata dal capomastro Isidoro Giustiniani tra il 1885 e il 1898 per volere di don Cristofano Cerboni e su disegno di Giovanni Santini[1][3].
Negli anni trenta furono eseguiti ulteriori lavori di rimaneggiamento, in occasione dei quali venne portata a termine la facciata; nel 1949 si decorò l'abside e nel 1964 fu restaurata l'intera chiesa[1].
Descrizione
modificaEsterno
modificaLa facciata a salienti, in pietra, è tripartita con un corpo centrale più avanzato scandito da due lesene angolari che reggono il frontone triangolare con lo stemma di Tuoro e il cartiglio con la scritta "COMUNITAS VILLAE TUORI". Il portale maggiore proviene dalla soppressa chiesa di San Fiorenzo a Perugia[3] è architravato e con un piccolo frontone. Il corpo centrale è arricchito dal rosone rifinito in pietra conciata. I due corpi laterali e simmetrici ripetono i motivi di quello centrale, con i due ingressi secondari sormontati da frontoni triangolari e da piccoli rosoni simili a quello maggiore nel corpo centrale.
Interno
modificaL'interno dell'edificio si compone di tre navate; le laterali sono costituite da cappelle comunicanti tra di loro mentre al termine della centrale si sviluppa il presbiterio, sopraelevato di due gradini e chiuso dall'abside semicircolare coperta dalla calotta sferica[1].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l'affresco raffigurante la Lavanda dei piedi, eseguito da Gerardo Dottori e Adelmo Maribelli nel 1949[3][1], la rappresentazione della Madonna con Bambino in trono tra le nuvole contornata da angeli e sotto i santi Francesco e Antonio di Padova, il tabernacolo decorato con una Cena in Emmaus (o un'Ultima Cena semplificata) dello scultore perugino Giovanni Dragoni[4] ai lati del quale sono collocate due statue raffiguranti angeli[3] sempre del Dragoni[5], e le statue del Cristo Redentore, di Santa Maria Goretti, di Padre Pio, di Sant'Antonio da Padova, di Sant'Antonio abate, di Santa Maria Maddalena, di Santa Rita e di San Luigi[3]. Sotto l'affresco del catino absidale si aprono tre piccole finestre contenenti vetrate di don Nello Palloni raffiguranti la Luce del mattino, la Luce di mezzogiorno e la Luce della sera[6].
A pavimento nell'ambulacro alla sinistra del presbiterio, si trova l'organo a canne Morettini, costruito nel 1909; a trasmissione meccanica, dispone di 7 registri su unico manuale e pedaliera; esso è interamente racchiuso entro cassa lignea dipinta, con mostra a bifora.[7]
Note
modifica- ^ a b c d e f g Chiesa di Santa Maria Maddalena <Tuoro sul Trasimeno>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
- ^ BeWeB.
- ^ a b c d e f g h Chiesa di Santa Maria Maddalena – Tuoro sul Trasimeno (PG), su iluoghidelsilenzio.it. URL consultato il 15 aprile 2021.
- ^ Dragoni Giovanni (1965), Sportello di tabernacolo in metallo fuso, su BEWEB. Beni Ecclesiastici in Web.
- ^ Dragoni Giovanni (1965), Mostra di tabernacolo, su BEWEB. Beni Ecclesiastici in Web.
- ^ Antonella Arena (a cura di), Nello Palloni. Opere dal 1948, Perugia, 2003, pp. 92-95.
- ^ Tuoro sul Trasimeno - Chiesa di Santa Maria Maddalena, su marcovalentini.it. URL consultato il 14 settembre 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria Maddalena
Collegamenti esterni
modifica- Parrocchia di TUORO SANTA MARIA MADDALENA, su parrocchiemap.it. URL consultato il 15 aprile 2021.
- TUORO – SANTA MARIA MADDALENA, su unitapastorale28.it. URL consultato il 15 aprile 2021.
- Chiesa di Santa Maria Maddalena, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.