Chiropsella bart
Chiropsella bart , Gershwin & Alderslade, 2007, è una specie di cnidari cubozoi della famiglia Chiropsalmidae.
Chiropsella bart | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Cnidaria |
Classe | Cubozoa |
Ordine | Chirodropida |
Famiglia | Chiropsalmidae |
Genere | Chiropsella |
Specie | Chiropsella bart |
Nomenclatura binomiale | |
Chiropsella bart Gershwin & Alderslade, 2007 |
Descrizione
modificaLa C. bart è molto simile alla C. rudloei Bentlage, 2013, la quale è di fatto le specie che le è più vicina. In comune come la C. rudloei, ha i sacchetti gastrici, i diverticula, i quali sono semplici, uniti e a forma di pomello o di rene[1][2]. Le due specie si possono distinguere dalla piegatura a chiglia sui pedalia, che la C. bart possiede mentre la C. rudloei no[3].
La medusa adulta possiede 5-6 tentacoli per pedalium, l'appendice muscolosa alla base della campana cubica con terminazioni simili a dita da ognuna delle quali nasce un tentacolo. Tutti i tentacoli sono a sezione circolare, sottili e lunghi[3]. I ropali, gli organi sensori della medusa, sono protetti da una nicchia a forma leggermente arrotondata, con un lembo di esombrella rettangolare che ne copre la parte superiore[4]. Ogni ropalio possiede sei occhi, due dotati di lenti (simili al cristallino) e due paia di occhi pigmentati laterali[5]. La statociste è disposta sotto l'occhio principale dotato di lente e non dietro di esso l'occhio, come avviene in molte altre specie.
L'ombrella misura circa 5 cm di altezza. La mesoglea è relativamente spessa e compatta con una cupola apicale ispessita. La superficie dell'esombrella è liscia e non presenta nematocisti. Le nematocisti sono presenti all'apice dei tentacoli e lungo di essi, sui pedalia ed il manubrio.
Distribuzione e habitat
modificaLe cubomeduse C. bart sono endemiche lungo le coste del nord dell'Australia[6], nella Terra di Arnhem. Può raggrupparsi in gruppi di centinaia o migliaia di esemplari presso le spiagge o in acque basse[6].
Pericolosità
modificaAnche se le informazioni sulla pericolosità della C. bart sono scarse, le meduse del genere Chiropsella non sono note per essere particolarmente velenose, al contrario di altre specie di chirodropidi[3].
Note
modifica- ^ Bentalge 2013, p. 4.
- ^ (EN) M. Daly, M.R. Brugler, P. Cartwright, A.G. Collins, M.N. Dawson, D.G. Fautin, S.C. France, C.S. McFadden, D.M. Opresko, E. Rodriquez, S.L. Romano, J.L. Stake, The phylum Cnidaria: A review of phylogenetic patterns and diversity 300 years after Linnaeus, in Zootaxa, vol. 1668, 2007, p. 152.
- ^ a b c Bentalge 2013, p. 6.
- ^ Gershwin e Alderslade 2006, fig. 2.
- ^ Gershwin e Alderslade 2006.
- ^ a b M. J. Kingsford e C. J. Mooney, The ecology of box jellyfishes (Cubozoa), in Kylie A. Pitt, Cathy H. Lucas (a cura di), Jellyfish Blooms, Springer Science & Business Media, 2013, p. 285, ISBN 9400770154.
Bibliografia
modifica- (EN) B. Bentalge, Description of the chirodropid box jellyfish Chiropsella rudloei sp. nov. (Cnidaria: Cubozoa) from Madagascar (PDF), in Marine Biodiversity Records, vol. 6, 2013, DOI:10.1017/S1755267213000924. URL consultato il 27 dicembre 2014.
- (EN) L. Gershwin e P. Alderslade, Chiropsella bart n. sp., a new box jellyfish (Cnidaria: Cubozoa: Chirodropida) from the Northern Territory, Australia, in The Beagle, Records of the Museum and Art Galleries of the Northern Territory, vol. 22, 2006, pp. 15–21.
Altri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni sulla C. bart
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Chiropsella bart Gershwin & Alderslade 2006, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 10-01-2015.
- (EN) Chiropsella bart, in Encyclopedia of Life.