Cimitero ebraico di Sarajevo
Il Vecchio cimitero ebraico (in bosniaco Jevrejsko groblje u Sarajevu) è un cimitero di quasi 500 anni a Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina. Il sito si trova alle pendici del monte Trebević, nella zona di Kovačići-Debelo Brdo, nella parte sud-occidentale della città. È uno dei più grandi cimiteri ebraici dell'Europa sudorientale. È stato usato dalla comunità ebraica sarajevese dall'inizio del XVI o XVII secolo[1] fino al 1966[2].
Cimitero ebraico di Sarajevo | |
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Veduta del cimitero ebraico di Sarajevo | |
Tipo | civile |
Confessione religiosa | ebraica |
Stato attuale | chiuso |
Ubicazione | |
Stato | Bosnia ed Erzegovina |
Città | Sarajevo |
Costruzione | |
Periodo costruzione | 1550 circa |
Data chiusura | 1966 |
Mappa di localizzazione | |
Storia
modificaIstituito dagli ebrei sefarditi durante il periodo ottomano, divenne anche il luogo di sepoltura degli ebrei ashkenaziti dopo il loro arrivo a Sarajevo con l'Impero austro-ungarico alla fine del XIX secolo. Contiene più di 3850 lapidi e copre un'area di 31160 metri quadrati. Ha quattro monumenti dedicati alle vittime del fascismo: uno sefardita progettato da Jahiel Finci ed eretto nel 1952, due ashkenaziti e uno dedicato alle vittime dei militanti ustascia[3].
Durante la guerra degli anni '90
modificaIl cimitero ebraico era in prima linea durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, ed era utilizzato come postazione di artiglieria dai serbi bosniaci. È stato quindi gravemente danneggiato da proiettili e incendi causati da esplosioni. È stato anche minato pesantemente ma è stato completamente ripulito nel 1996[4].
Sepolture notevoli e monumenti commemorativi
modificaLe persone degne di nota sepolte nel cimitero includono il rabbino Samuel Baruh (primo rabbino di Sarajevo dal 1630 al 1650; si ritiene che la sua tomba sia la più antica del cimitero),[5] Rabbi Isak Pardo (rabbino dal 1781 al 1810), Rabbi Avraham Abinun (Grand Rabbi dal 1856 al 1858), Moshe ben Rafael Attias (1845-1916), Laura Levi Papo LaBohoreta (scrittrice dell'inizio del XX secolo),[6] e Isak Samokovlija. Ci sono anche quattro memoriali eretti alle vittime del terrore fascista, insieme a diversi cenotafi, tombe commemorative vuote, con i nomi di persone morte altrove e le cui tombe sono sconosciute.
Genizah
modificaLa cappella separata o "tomba" per i libri danneggiati, nota come Genizah, si trova nella parte sud-orientale del cimitero, con la prima sepoltura avvenuta il 3 luglio 1916. Si presume che durante la seconda cerimonia di sepoltura siano stati sepolti circa 14 scrigni di libri sacri, quindi attualmente è in corso l'esumazione della Genizah per determinarne il contenuto.
Designazione del patrimonio nazionale e dell'umanità
modificaIl cimitero è designato monumento nazionale della Bosnia ed Erzegovina come "Complesso sepolcrale - cimitero ebraico a Sarajevo". In preparazione per la nomina per l'inclusione nell'elenco dei siti del patrimonio mondiale, i delegati bosniaci hanno presentato la documentazione per l'elenco provvisorio all'UNESCO il 3 aprile 2018[2][7].
Galleria d'immagini
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Il cancello principale con una fontana
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Iscrizione sopra il cancello principale
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Tempio (Ciduk Adin) vicino all'ingresso principale con un vecchio muro
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Vecchio muro dal bordo occidentale del cancello principale
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Vista sulla città
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Paesaggio urbano dall'alto del cimitero
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Cimitero
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Iscrizioni sulle lapidi
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Ambiente invernale
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Tracce di proiettili di mortaio e fori di proiettile
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Cimitero nella seconda metà del XIX secolo, inizio del periodo austro-unagriano
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Porta superiore, punto più alto sul bordo meridionale
Note
modifica- ^ Antisemitism in Eastern Europe: History and Present in Comparison - Google Books, Books.google.com.
- ^ a b (EN) whc.unesco.org, https://whc.unesco.org/en/tentativelists/6334/ .
- ^ coe.int, http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/cooperation/see/IRPPSAAH/PTA/BiH/PTA_BosniaandHerzegovina_JewishCemetery.pdf .
- ^ Copia archiviata, su isjm.org. URL consultato il 20 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2019).
- ^ Bosnia: A Short History - Noel Malcolm - Google Books, Books.google.com.
- ^ jwa.org, http://jwa.org/encyclopedia/article/yugoslavia .
- ^ (BS) Angelina Šimić, Oslobođenje - Očekuje se upis Jevrejskog groblja u UNESCO, in Oslobođenje d.o.o., 5 febbraio 2018. URL consultato il 31 maggio 2018.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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