Ciudad Juárez

città del Messico
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Ciudad Juárez, conosciuta come Paso del Norte (Passo del Nord) o semplicemente Juárez, è la città più popolosa dello stato messicano di Chihuahua.

Ciudad Juárez
comune
(ES) Ciudad Juárez

(EN) Juarez City

Ciudad Juárez – Stemma
Ciudad Juárez – Veduta
Ciudad Juárez – Veduta
Localizzazione
StatoMessico (bandiera) Messico
Stato federato Chihuahua
Amministrazione
SindacoCruz Pérez Cuéllar (2024-2027) (MORENA)
Data di istituzione8 dicembre 1659
Territorio
Coordinate31°44′42″N 106°29′06″W
Altitudine1 137 m s.l.m.
Superficie188 km²
Abitanti1 391 180 (2015)
Densità7 399,89 ab./km²
Comuni confinantiEl Paso (USA), Nuevo Casas Grandes, Chihuahua
Altre informazioni
LingueSpagnolo
Cod. postale32000
Prefisso656
Fuso orarioUTC-7
Nome abitantiJuarense
MottoRefugio de la libertad, custodia de la república (Rifugio della libertà, custode della repubblica)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Messico
Ciudad Juárez
Ciudad Juárez
Sito istituzionale

Geografia fisica

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La città è situata vicino al Rio Grande di fronte alla città texana di El Paso con cui forma un'area metropolitana internazionale di circa due milioni e mezzo di abitanti (la più grande sul confine fra Messico e Stati Uniti dopo quella di Tijuana e San Diego).

È la città più popolosa dello stato di Chihuahua e la quinta del Messico.

Juárez, trovandosi nel deserto di Chihuahua e ad un'elevata altitudine, ha un clima desertico freddo con estati calde, primavere e autunni miti, e inverni freddi.

Ciudad Juarez Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 13162126313536343025181414,3263524,324,9
T. min. media (°C) −126914202322179400,39,721,71010,4

Juárez è stata fondata col nome di El Paso del Norte (Il Passo del Nord) nel 1659 da alcuni esploratori spagnoli che cercavano un percorso attraverso le Montagne Rocciose. L'importanza della città era data dal fatto che rappresentò per più di due secoli l'unico collegamento tra il Messico e il Texas.

Il Trattato di Guadalupe Hidalgo del 1848 stabilì che il Rio Grande sarebbe stato il confine fra Messico e Stati Uniti, separando gli insediamenti a nord del fiume dalla città, di cui non facevano parte. La parte della città entrata a far parte degli Stati Uniti divenne successivamente El Paso. Durante l'intervento francese in Messico, El Paso del Norte ospitò le truppe fedeli al presidente Benito Juárez, il quale aveva formato un governo in esilio a Chihuahua. Nel 1882 la città venne raggiunta dalla ferrovia, ciò comportò l'apertura di banche, uffici postali, linee tranviarie e varie attività commerciali. Nel 1888 il toponimo venne mutato in Ciudad Juárez, in onore del presidente. A partire dagli anni '10 del XX secolo divenne la più importante città frontaliera del Messico e proprio per questo motivo, durante la rivoluzione messicana, venne conquistata due volte dagli uomini di Pancho Villa.

A partire dagli anni novanta Juárez è stata teatro di violenti omicidi seriali di donne.

Demografia

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Ciudad Juárez ha 1.501.551 abitanti (2020), è la città più popolata dello stato di Chihuahua e l'ottava area metropolitana del Messico. Insieme a El Paso, in Texas, creano un'area binazionale di oltre 2 milioni di abitanti, è anche la seconda area binazionale più grande del Messico, dopo la Tijuana-San Diego.

Abitanti di Ciudad Juárez 1900-2020
Anno Residenti Variazione
1900 8219 —    
1910 10 621 +29.2 %
1921 19 457 +83.2 %
1930 39 669 +103.9 %
1940 48 881 +23.2 %
1950 122 566 +150.7 %
1960 262 119 +113.9 %
1970 407 370 +55.4 %
1980 544 496 +33.7 %
1990 789 522 +45.0 %
2000 1 187 275 +50.4 %
2010 1 321 004 +11.3 %
2020 1 501 551 +13.7 %

Amministrazione

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Municipio vecchio di Ciudad Juarez nel 1993

Ciudad Juárez è il capoluogo del Municipio de Juárez, uno dei 67 comuni che compongono lo stato di Chihuahua, il consiglio comunale, è composto dal presidente municipale, (il sindaco), e dai consiglieri municipali, (il cui numero può variare). Come nella maggior parte dei comuni del Messico, il consiglio comunale è eletto per un periodo di tre anni, il consiglio non viene rieletto per il periodo successivo ma può essere rieletto in forma non continuativa. La sede del Consiglio Comunale si trova nella nuova "Unità Amministrativa Lic. Benito Juárez", situata vicino al centro della città, vicino al Ponte Internazionale Paso del Norte.[1]

PERIODO SINDACO PARTITO PERIODO SINDACO PARTITO
1938 - 1940 Octavio Escobar Rodríguez PNR 1992 Carlos Ponce Torres PRI
1940 - 1941 Teófilo Borunda PNR 1992 - 1995 Francisco Villarreal Torres PAN
1942 - 1943 Antonio J. Bermúdez PNR 1995 - 1997 Ramón Galindo Noriega PAN
1944 - 1946 Arturo Chávez Amparán PNR 1997 - 1998 Enrique Flores Almeida PAN
1947 - 1949 Carlos Villarreal PRI 1998 - 2001 Gustavo Elizondo Aguilar PAN
1950 Francisco Triana Parra PRI 2001 - 2002 José Reyes Ferriz INTERIM
1950 - 1952 Víctor Manuel Ortiz PRI 2002 - 2004 Jesús Alfredo Delgado Muñoz PAN
1953 - 1955 Pedro N. García Martínez PRI 2004 Ricardo Álvarez Medina PAN
1956 Margarito Herrera López PRI 2004 - 2007 Héctor Murguía Lardizábal PRI-PT-V
1956 - 1959 René Mascareñas Miranda PRI 2007 - 2010 José Reyes Ferriz PRI-NA
1959 - 1962 Humberto Escobar PRI 2010 - 2013 Héctor Murguía Lardizábal PRI-V-NA
1962 - 1964 Félix Alfonso Lugo PRI 2013 - 2015 Enrique Serrano Escobar PRI-V-NA
1964 - 1965 Aureliano González Vargas PRI 2015 - 2016 Javier González Mocken PRI
1965 Felipe Dávila Baranda PRI 2016 - 2018 Armando Cabada Alvídrez IND-MC
1965 - 1968 Armando González Soto PRI 2018 Alejandro Loaeza Canizales IND
1968 - 1971 Bernardo Norzagaray Ángulo PRI 2018 Armando Cabada Alvídrez IND-MC
1971 - 1974 Mario Jáquez Provencio PRI 2018 Alejandro Loaeza Canizales IND
1974 - 1977 Raúl Lezama Gil PRI-PARM 2018 - 2021 Armando Cabada Alvídrez IND
1977 - 1980 Manuel Quevedo Reyes PRI-PARM 2021 Carlos Ponce Torres IND
1980 - 1983 José Reyes Estrada Aguirre PRI-PARM 2021 Armando Cabada Alvídrez IND
1983 - 1986 Francisco Barrio Terrazas PAN 2021 - 2024 Cruz Pérez Cuéllar MORENA
1986 Miguel Agustín Corra PAN 2024 Martín Chaparro Payán MORENA
1986 - 1989 Jaime Bermúdez Cuarón PRI-PARM 2024 - 2027 Cruz Pérez Cuéllar MORENA
1989 - 1992 Jesús Macías Delgado PRI

Cultura

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Nonostante i vari problemi, Ciudad Juarez conta con un'offerta culturale rilevante, che spazia da musei, centri culturali, monumenti e parchi:

 
Museo de la Revolución en la Frontera
 
Museo de Arte

Musei:

  • Museo de la Revolución en la Frontera (MUREF, inaugurato nel 2011, inizialmente chiamato Museo de la Ex-Aduana, in quanto ricavato nel vecchio edificio della dogana).
  • Museo Regional del Valle de Juárez, in località San Agustín.
  • Museo Casa de Adobe.
  • Museo Espacio Interactivo La Rodadora.
  • Museo de Arte de Ciudad Juárez, inaugurato nel 1964 ospita mostre d'arte temporanee.
  • Museo de Arqueología e historia El Chamizal ubicato nell'omonimo parco.
  • Museo del Concorde ospita una collezione di parti proveniente dal famoso aereo, (cosa singolare dato che il Concorde non ha mai atterrato a Ciudad Juarez).
  • Sala de Arte Germán Valdés Tin-Tan ha un'esposizione permanente di fotografie e oggetti appartenenti al famoso attore.
 
Monumento a la Mexicanidad, la X

Monumenti:

  • Monumento a Benito Juárez (vicino al centro, nella piazza che porta il suo nome in suo onore; è anche il monumento più importante del paese dedicato al "Benemérito de las Américas").
  • Monumento a la Mexicanidad (scultura monumentale, chiamata anche la "X" di Sebastián in onore del suo scultore; si trova all'interno della sua omonima Piazza), a poche decine di metri dal confine con gli Stati Uniti.
  • Umbral del Milenio (scultura monumentale, chiamata anche Puerta de Juárez, dipinta di giallo, situata all'ingresso della città)
  • Arco di Trionfo (replica dell'arco di trionfo di Parigi, situata nel quartiere Champs-Elysees, nella Zona Dorada)
  • Misión de Nuestra Señora de Guadalupe
  • Macro bandiera di Ciudad Juárez (chiamata anche Mega bandiera o bandiera monumentale di Juárez, una delle più grandi del paese)
  • Gli Indomabili (chiamati anche Indomabili di Ciudad Juárez, situati nel Chamizal)
  • Il Monumento al "Ser Fronterizo" (o essere Frontaliero, noto anche come monumento al trasporto pubblico) è un'opera rivolta ai dipendenti dell'industria maquiladora di Ciudad Juárez
  • Ferrocarril Central 1884 è una locomotiva a vapore monumentata nel punto in cui sorgeva la vecchia stazione ferroviaria
 
Cattedrale di Ciudad Juárez, (a destra) e la Misión de Guadalupe

Edifici storici:

  • Catedral de Ciudad Juárez, fondata nel XVII secolo
  • Misión de Nuestra Señora de Guadalupe (è considerato l'edificio più antico della città, venne fondato nel 1659)
  • Presidencia Municipal Vieja, è il vecchio municipio oggi Centro Municipal de las Artes
  • Edificio della Ex-Aduana, (la dogana vecchia oggi Museo de la Revolución en la Frontera)
  • Edificio Bellavista costruito nello stesso stile della Presidencia Municipal Vieja risale al 1946
  • Chiosco in ferro battuto, ubicato nella Plaza de Armas, di fronte alla Cattedrale

Criminalità

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Secondo una statistica, Ciudad Juárez è considerata la città più pericolosa del mondo, davanti a Miami, Caracas e New Orleans (nel solo 2009 ci sono stati oltre 2500 omicidi).[2][3]

La spirale di violenza è causata in buona parte dal narcotraffico, molto attivo nella frontiera con gli Stati Uniti. Ci sono circa 950 pandillas (bande armate) che operano a Ciudad Juárez, con decine di migliaia di operativi (pandilleros), di cui circa 3000 sono considerati leader (cabecillas). Molti di questi pandilleros, di origine messicana, provengono dagli Stati Uniti d'America, da dove sono stati espulsi.

La guerra del narcotraffico è cominciata nel 2004 quando il cartello di Sinaloa, dopo aver vinto la guerra per Tijuana ed aver imposto la propria egemonia su quasi tutta la frontiera con gli Stati Uniti, ha puntato gli occhi sulla città di Juárez, a quel tempo saldamente nelle mani del cartello di Juárez.[4]

Nel 2011 c'è stato un calo degli omicidi del 32% (da 3042 a 2086), portando il coefficiente di assassinio dal 229 al 171 (ogni 100.000 abitanti). Nella classifica delle città con più omicidi al mondo, Ciudad Juárez sembrava aver perso il primato dopo 3 anni consecutivi a discapito della città honduregna di San Pedro Sula che ha registrato un tasso di omicidi pari al 158,87 per 100.000 abitanti) fino a quando non si è scoperto che i residenti erano calati ancora di 112.000[5], probabilmente molti di questi esasperati dalle continue violenze (in 4 anni di guerra della droga la città ha perso 212.000 abitanti, circa il 18% della popolazione).

Dal 1993 la città messicana è diventata tristemente famosa per le 4.500 donne scomparse e a causa degli omicidi perpetrati ai danni di giovani donne,[6][7] generalmente di umile estrazione sociale e impiegate nelle numerose maquiladora, fabbriche in cui si producono i beni d'esportazione destinati al primo mondo.[8][9][7][10][11] Il fenomeno è anche noto come le croci rosa di Chihuahua. È stato girato un film di denuncia sul femminicidio di Ciudad Juárez con Jennifer Lopez e Antonio Banderas intitolato Bordertown (2006), sostenuto dalla campagna di Amnesty International contro i delitti della città messicana.

Altri film che trattano la realtà di Ciudad Juárez sono Frontiera (1982), con Jack Nicholson e Elpidia Carrillo, sull'immigrazione clandestina attraverso la frontiera di El Paso e i suoi aspetti collegati alla malavita locale, e Sicario di Denis Villeneuve (2015), sulla criminalità legata al narcotraffico. Sono stati scritti molti libri sull'argomento, tra i quali "Huesos en el desierto" ("Ossa nel deserto") di Sergio González Rodríguez.[12] L'artista visiva Elina Chauvet ha ideato il progetto d'arte pubblica "Zapatos Rojos" (2009-in corso), realizzato per la prima volta a Ciudad Juárez nel 2009 e portato in Italia nel 2012 dalla curatrice d'arte Francesca Guerisoli. Composto da una marcia silenziosa di scarpe rosse femminili, raccolte attraverso il passaparola e i social network, il progetto reclama giustizia per le vittime di Juárez ed è diventato un simbolo largamente condiviso in Italia da istituzioni, associazioni e cittadini nella lotta contro la violenza di genere.

Una delle principali associazioni in difesa delle donne di Juárez è la Nuestras Hijas de Regreso a Casa, che ha come fondatrici Marisela Ortiz Rivera e Norma Andrade che dal 2001 si battono contro il dilagante fenomeno del femminicidio a Ciudad Juárez.

Roberto Bolaño nel romanzo 2666, ed, in particolare ne La parte dei delitti, racconta la tragedia delle morti seriali di donne nella città messicana di Ciudad Juárez che, nel romanzo, si chiama "Santa Teresa".

Il nome della città è stato spesso legato anche a quello della potente organizzazione criminale denominata cartello di Juárez.

Infrastrutture e trasporti

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Aeroporti

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  1. ^ Página Oficial del H. Ayuntamiento de Juárez, su www.juarez.gob.mx. URL consultato il 7 gennaio 2025.
  2. ^ Messico, 13 studenti uccisi a festa. Il massacro a Ciudad Juarez - mondo -Tgcom - pagina 1, su tgcom.mediaset.it. URL consultato il 2 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2010).
  3. ^ Sparatoria a una festa massacrati 13 studenti - Repubblica.it, su repubblica.it. URL consultato il 2 ottobre 2018.
  4. ^ Borderland Beat Forum - Juarez Cartel's Strength Further Undermined, su borderland-beat.924382.n3.nabble.com. URL consultato il 2 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2018).
  5. ^ Juárez, Todavía La Más Violenta Del Mundo – Juarez Dialoga
  6. ^ Alessandra Farkas, Jennifer indaga sulla strage delle donne, in Corriere dalla Sera, 6 ottobre 2005. URL consultato il 25 marzo 2012.
  7. ^ a b Perché si chiama femminicidio | La ventisettesima ora
  8. ^ Omero Ciai, Messico, il segreto della frontiera trecento donne uccise nel deserto, in la Repubblica, 27 luglio 2003. URL consultato il 25 marzo 2012.
  9. ^ Jennifer indaga sulla strage delle donne, in Corriere dalla Sera, 6 ottobre 2005. URL consultato il 25 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2015).
  10. ^ Messico: 10 condanne per gli omicidi di donne, in Corriere dalla Sera, 8 gennaio 2005. URL consultato il 25 marzo 2012.
  11. ^ PeaceReporter - La città della morte
  12. ^ Sergio González Rodríguez. Ossa nel deserto, Adelphi, 2006. ISBN 978-88-459-2043-1

Bibliografia

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  • Silvia Giletti Benso, Laura Silvestri. Ciudad Juarez. La violenza sulle donne in America Latina, l'impunità, la resistenza delle Madri, FrancoAngeli, pp. 192, 1ª edizione, 2010. ISBN 978-88-568-1687-7.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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