Colonna di San Felice
La colonna di Santa Felice è un monumento del centro storico di Firenze, situato in piazza San Felice, zona Oltrarno.
Colonna di San Felice | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Firenze |
Indirizzo | Piazza di Santa Felicita |
Coordinate | 43°45′54.58″N 11°14′53.2″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1244 (data tradizionale) |
Inaugurazione | 1381 |
Storia e descrizione
modificaLa colonna fu eretta nell'ambito di un ambizioso programma voluto da Cosimo I de' Medici finalizzato a connotare lo spazio urbano con segni tangibili che simboleggiassero le virtù del Reggente e la gloria della sua famiglia (come anche la colonna della Giustizia di piazza Santa Trinita e l'incompiuto progetto della colonna di San Marco). In particolare questa, con il fusto costituito da un monolito in breccia medicea (16 braccia=9,4 metri) cavato a Seravezza nel 1569 sotto la supervisione di Bartolomeo Ammannati e trasportato in città nel 1571, fu eretta nel 1572, in ricordo della battaglia di Scannagallo (o battaglia di Marciano, combattuta il 2 agosto 1554)[1].
Nel momento cruciale delle operazioni per posizionare il monolito (di lunghezza di poco inferiore ai dieci metri), questo si spezzò in due, di modo che lo stesso Ammannati dovette intervenire con l'inserimento di perni atti a saldare la rottura. La prevista statua con l'Allegoria della Pace che doveva completare il monumento non fu mai posta in opera, e la colonna rimase a segnare lo spazio essenzialmente come semplice (anche se monumentale) fusto, privo di un basamento adeguato e di un capitello[1].
Per quanto riguarda il progetto voluto da Cosimo I si torna a sottolineare lo stretto rapporto tra questo fusto, la colonna di Santa Trinita (che reca la statua allegorica della Giustizia) e una terza colonna destinata a recare la figura della Religione, cavata e trasportata a Firenze sempre per le cure di Bartolomeo Ammannati, destinata a piazza San Marco, irreparabilmente fratturatasi nel momento del suo innalzamento e ora conservata in pezzi nel cortile dell'Accademia. Assieme, le tre colonne evidenziano in modo esplicito gli intenti di Cosimo I, destinate come erano a segnare la città in corrispondenza dei principali spazi del potere e della storia della famiglia, oltre che a traguardare i principali percorsi dei cortei principeschi[1].
Rimozione e ricollocamento
modificaLa colonna di San Felice fu rimossa da Leopoldo II di Lorena nel 1838 (come ricorda l'iscrizione presente sul fronte della casa posta al numero 3 della piazza) sia per ampliare il passaggio sia perché comunque considerata 'imperfetta'.
Venne restaurata, reintegrata e ricollocata in opera dal Comune di Firenze nel 1992 (progetto e direzione di lavori dell'architetto Giuseppe Cini)[1].
L'attuale posizione, che ha dovuto tenere presente le odierne esigenze di viabilità, non corrisponde tuttavia all'originaria, da individuare appunto nello spazio antistante la casa segnata dal civico 3, che la rendeva visibile da piazza Pitti sulla direttrice prospettica di via Guicciardini[1].
La lapide posta in quell'occasione alla base recita:
Note
modificaBibliografia
modifica- Le bellezze della città di Firenze, dove a pieno di pittura, di scultura, di sacri templi, di palazzi, i più notabili artifizi, e più preziosi si contengono, scritte già da M. Francesco Bocchi, ed ora da M. Giovanni Cinelli ampliate, ed accresciute, Firenze, per Gio. Gugliantini, 1677, pp. 128-129;
- Ristretto delle cose più notabili della città di Firenze del dottor Raffaello del Bruno, Firenze, Moucke, 1757, pp. 136-137;
- Gaetano Cambiagi, L'antiquario fiorentino; o sia, Guida per osservar con metodo le cose notabili della città di Firenze, Firenze, Stamperia Imperiale, 1765, p. 232;
- Gaetano Cambiagi, L'antiquario fiorentino o sia Guida per osservar con metodo le cose notabili della città di Firenze, Firenze, Stamperia Granducale, 1771, p. 244;
- Gaetano Cambiagi, L'antiquario fiorentino, o sia, Guida per osservar con metodo le cose notabili della citta di Firenze, Firenze, Stamperia Granducale, 1781, p. 222;
- Marco Lastri, Colonna detta di S. Marco, e sue vicende, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, III, pp. 23-24;
- Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 247, n. 614;
- Nuova Guida Di Firenze, Firenze, Editore Ricci, 1845, pp. 249-250;
- Giuseppe Formigli, Guida per la città di Firenze e suoi contorni, nuova edizione corretta ed accresciuta, Firenze, Carini e Formigli, 1849, p. 214;
- Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 595-596;
- Giovan Battista Ristori in L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1908) 1907, p. 26;
- Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 268, n. XVI;
- Giovanni Fanelli, Firenze architettura e città, 2 voll. (I, Testo; II, Atlante), Firenze, Vallecchi, 1973, I, p. 290;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 346;
- Andrea Andanti, Gli echi visivi di Scannagallo: la decorazione di Palazzo Vecchio, la colonna di piazza S. Felice a Firenze, in La Fortuna di Cosimo I, catalogo della mostra (Foiano della Chiana, Lucignano e Marciano della Chiana, 28 agosto-30 ottobre 1992), Arezzo, Pan Congressi & Immagine, 1992, pp. 138-141;
- Giuseppe Cini, Piazza S. Felice a Firenze. La colonna ritrovata, in "Bollettino Ingegneri", XXXIX, 1992, 11, pp. 13-16;
- Corinna Vasic Vatovec, L'impegno di Cosimo I de' Medici nel reperimento dei marmi e il ruolo dell'Ammannati, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 330-341;
- Gianluca Belli, Note sulla conservazione dei monumenti pubblici a Firenze tra Sette e Ottocento: Giuseppe Manetti ed il restauro della colonna di Santa Trinita, in "Quaderni di Storia dell'Architettura e Restauro", 1996 (1997), 15/16, pp. 53-75;
- Carlo Francini in Comune di Firenze, Assessorato Cultura-Servizio Belle Arti, Quaderni di restauro. II, a cura di Valerio Cantafio Casamaggi, Carlo Francini, Natale Leuzzi, Firenze, Tip. G. Capponi, 2000, pp. 53-55;
- Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 450;
- Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, II, p. 411, n. 368.
- Davide Turrini, Le colonne di Cosimo I: i materiali, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 203-204.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Colonna di San Felice
Collegamenti esterni
modifica- Claudio Paolini, scheda nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).