Dasypyrum

genere di piante

Dasypyrum (Coss. & Durieu) T.Durand, 1888 è un genere di piante angiosperme monocotiledoni appartenente alla famiglia delle Poacee (o Gramineae, nom. cons.).[1][2][3]

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Dasypyrum
Dasypyrum villosum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPooideae
TribùHordeeae
GenereDasypyrum
(Coss. & Durieu) T.Durand, 1888
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
GenereDasypyrum
Sinonimi

Haynaldia
Schur
Pseudosecale
(Godr.) Degen

Specie

Etimologia

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In nome del genere deriva da due parole greche: "dasys" (= peloso) e "pyros" (= grano); è una pianta villosa.[4] Il binomio scientifico di questo genere è stato definito inizialmente dai botanici Ernest Saint-Charles Cosson (1819-1889) e Michel Charles Durieu de Maisonneuve (1796-1878) e perfezionato in seguito dal botanico Théophile Alexis Durand (1855-1912) nella pubblicazione "Index Generum Phanerogamorum" (Index Gen. Phan. 504 - 1888)[5] del 1888.[6]

Descrizione

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Spighetta generica con tre fiori diversi

Queste piante arrivano ad una altezza di 100 cm. La forma biologica è cespitosa o rizomatosa con cicli biologici annuali o perenni.[2][7][8][9][10][11]

Le radici sono del tipo fascicolato.

La parte aerea del fusto è ginocchiato alla base e quindi eretta. Le foglie avvolgono il culmo fino alla base della spiga.

Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.

  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto; sono presenti dei padiglioni auricolari falcati.
  • Ligula: la ligula è troncata e sfrangiata.
  • Lamina: la lamina ha delle forme generalmente lineari e più o meno piatte. La consistenza è mollemente vellutata.

Infiorescenza

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Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze di tipo racemoso terminale hanno la forma di una pannocchia ovata. Le spighette sono una per nodo. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli (o a due ranghi[12]), anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale.

Spighetta

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Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 2 fiori fertili disposti in modo opposto. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla sul nodo della spighetta.

  • Glume: le glume sono uguali, con forme oblanceolate-bilobe. La carena presenta dei ciuffi cigliati patenti. L'apice è provvisto di una resta.
  • Palea: la palea è un profillo con alcune venature e margini cigliati.
  • Lemma: il lemma, cigliato, ha una forma lanceolata con resta.

I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

*, P 2, A (1-) 3(-6), G (2–3) supero, cariosside.

I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme da ovate a oblunghe, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è lungo 1/3 della lunghezza del frutto ed è provvisto di epiblasto; ha inoltre un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.

Biologia

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Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.

La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria). In particolare i frutti di queste erbe possono sopravvivere al passaggio attraverso le budella dei mammiferi e possono essere trovati a germogliare nello sterco.[13]

Distribuzione e habitat

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La distribuzione delle specie del genere Dasypyrum è relativa al Mediterraneo e all'Africa e Asia temperata.[2]

Specie della zona alpina

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Una sola specie di Dasypyrum vive sull'arco alpino (ed è presente in Italia). I dati seguenti mettono in evidenza alcuni caratteri relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione della specie alpina Dasypyrum villosum.[14]

Tassonomia

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La famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[9][15]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Dasypyrum fa parte della sottofamiglia Pooideae, tribù Hordeeae.[2][7]

Il genere Dasypyrum comprende le seguenti specie[11] (è indicata la distribuzione europeo-mediterranea[16]).

Filogenesi

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Il genere di questa voce fa parte della tribù Hordeeae (supertribù Triticodae T.D. Macfarl. & L. Watson, 1982). La supertribù Triticodae comprende tre tribù: Littledaleeae, Bromeae e Hordeeae. All'interno della supertribù, la tribù Hordeeae forma un "gruppo fratello" con la tribù Bromeae.[17]

Il genere Dasypyrum comprende piante con il genoma designato "V".[2]

Il numero cromosomico per questo genere è: 2n = 14.[2]

  1. ^ (EN) Dasypyrum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 dicembre 2024.
  2. ^ a b c d e f Kellogg 2015, pag. 225.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 aprile 2020.
  4. ^ Etymo Grasses 2007, pag. 88.
  5. ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 9 aprile 2020.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 aprile 2020.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  8. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 539.
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  10. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  11. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 9 aprile 2020.
  12. ^ Kellogg 2015, pag. 28.
  13. ^ Kellogg 2015, pag. 73.
  14. ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 934.
  15. ^ (EN) Accepted Genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 dicembre 2024.
  16. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 aprile 2020.
  17. ^ Soreng et al. 2017, pag.284.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Dasypyrum EURO MED - PlantBase Checklist Database
  • Dasypyrum Royal Botanic Gardens KEW - Database
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