Devil's Tower (piattaforma)
La Devil's Tower è una piattaforma petrolifera galleggiante di tipo spar situata nel golfo del Messico, operata da Eni ma di proprietà della Williams Energy.
Devil's Tower | |
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La Devil's Tower operativa nel Golfo del Messico | |
Tipo | Truss spar |
Area geografica | Golfo del Messico |
Stato | Stati Uniti |
Operatore | Eni (75%) (Dominion Exploration fino al 2007) |
Partner | Marubeni (25%) |
Proprietario struttura | Williams Energy |
Campo | Devil's Tower Triton Goldfinger Bass Lite |
Permesso | MC 773 |
Anno costruzione | 2004 |
Stato attuale | in produzione |
Coordinate | 28°12′32″N 88°44′15″W |
Progettazione | |
Design scafo | FloaTEC |
Design topside | J. Ray McDermott |
Design ancoraggio | J. Ray McDermott |
Cantiere costruzione scafo | J. Ray McDermott (Batam, Indonesia) |
Cantiere costruzione topside |
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Dati struttura | |
Supporto fondale | galleggiante |
Profondità d'acqua | 1 710 m |
Tipo ancoraggio | 9 linee di ancoraggio (cavi e catene) collegate a pali infissi nel fondale |
Parte immersa | 163 m |
Dimensioni topside | 3 livelli 42 m x 50 m superficie totale 7 150 m² |
Dimensioni scafo | ∅ 29 m lung. 179 m |
Massa totale | 21 790 ton |
Dislocamento | 21 790 ton |
Max personale | 26 |
Costo totale | 200 milioni USD (2004) |
Dati di produzione | |
Dimensionamento produzione gas | 10 milioni Sm³/g |
Dimensionamento produzione olio | 10 milioni l/g |
Anno inizio produzione | 2004 |
Altre produzioni | acqua 6 milioni l/g |
Pozzi | |
Pozzi presenti | 8 |
di cui dry wells | 8 |
di cui wet wells | 0 |
Pozzi di produzione | 8 |
Pozzi di iniezione | 0 |
Pozzi in esercizio | 8 |
Condotta | |
Gasdotti in uscita | 1 x 14" |
Oleodotti in uscita | 1 x 14" (10 km) 1 x 18" (113 km) 1 x 20" (80 km) |
i dati sono estratti da [1] | |
Origine del nome
modificaIl nome della piattaforma deriva dalla somiglianza della struttura con la Torre del Diavolo, nell'omonimo parco situato nel Wyoming, Stati Uniti.
Posizione geografica
modificaLa piattaforma si trova nel Golfo del Messico, nel permesso 773 del Canyon del Mississippi, un canyon sottomarino di fronte alle coste della Louisiana, a 225 km a sud-est rispetto a New Orleans[1].
Nella posizione in cui è ancorata la piattaforma il fondale marino è profondo 1 710 m. Al momento della sua installazione, la Devil's Tower era la piattaforma petrolifera con teste pozzo di superficie operante nel fondale più profondo al mondo. Nel 2010 è stata superata dalla piattaforma Perdido della Shell, installata nel Golfo del Messico in 2 383 m d'acqua.
Le coordinate geografiche dell'installazione sono 28°12′32″N 88°44′15″W[2].
Struttura
modificaLa Devil's Tower è una piattaforma galleggiante spar di tipo Truss.
La struttura è stata progettata dalla FloaTEC, joint-venture tra la statunitense McDermott International e la singaporiana Keppel FELS[3].
Produzione di idrocarburi
modificaLa Devil's Tower produce olio greggio proveniente dai campi Devil's Tower, Triton, Goldfinger e Bass Lite, questi ultimi collegati alla piattaforma tramite condotte sottomarine. Eni è operatore del campo Devil's Tower con una quota del 75% a partire dal 2007, quando ha comprato gli interessi nel Golfo del Messico della Dominion Exploration per 4,75 miliardi di dollari[4]; il restante 25% appartiene alla giapponese Marubeni, che nel 2006 ha rilevato tale quota dalla Pioneer per 1,3 miliardi di dollari.
La produzione è iniziata nel maggio 2004 inizialmente dal campo Devil's Tower, in produzione tramite il pozzo MC 773 A-1[5]. Nei primi mesi del 2005 altri 4 pozzi dello stesso campo hanno iniziato la produzione. A dicembre dello stesso anno tre pozzi dei vicini campi Triton e Goldfinger sono stati collegati alla piattaforma tramite tie-back sottomarini[6]. Altri due pozzi con teste pozzo sottomarine sono stati collegati alla spar per la produzione di gas dal campo Bass Lite a partire dal febbraio 2008[7].
La produzione è stata interrotta più volte a causa dei frequenti uragani che imperversano nel Golfo del Messico: nel settembre 2004 l'uragano Ivan ha arrecato danni alla piattaforma che hanno interrotto la produzione fino a dicembre dello stesso anno. Gli uragani Katrina e Rita nella tarda estate del 2005 non hanno provocato danni alla piattaforma, ma a causa di danneggiamenti all'oleodotto Empire della Chevron (collegato alla Devil's Tower) la produzione è stata interrotta nuovamente fino al dicembre del 2005.
La piattaforma ospita 8 teste pozzo di superficie, di cui 6 relative a pozzi perforati prima dell'installazione della piattaforma stessa. Al momento dell'installazione, le attrezzature erano capaci di produrre 60 000 bbl/giorno (circa 10 000 000 litri/giorno) di petrolio e 10 000 000 Sm³/giorno di gas.
Note
modifica- ^ (EN) J. Ray McDermott Completes Devils Tower Spar Project, su findarticles.com, Business Wire, 9 febbraio 2004. URL consultato il 9 aprile 2012.
- ^ (EN) National Data Buoy Center: Station 42380 - Devil's Tower - Mississippi Canyon 773, su ndbc.noaa.gov, NOAA. URL consultato il 9 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2012).
- ^ (EN) Offshore field development projects: Devils Tower, su subseaiq.com, subseaiq.com, 11 febbraio 2009. URL consultato il 9 aprile 2012 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2010).
- ^ (EN) Eni Acquires Dominion's GoM Assets, su rigzone.com, rigzone.com, 30 aprile 2007. URL consultato il 15 aprile 2012.
- ^ (EN) First production at Devils Tower, su pipelinesinternational.com, pipelinesinternational.com, 9 luglio 2004. URL consultato il 26 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2012).
- ^ (EN) Dominion Begins Production at Triton/Goldfinger, su rigzone.com, 15 dicembre 2005. URL consultato il 15 aprile 2012.
- ^ (EN) Technip to Install Umbilicals for Mariner's Bass Lite Field, su rigzone.com, 13 luglio 2007. URL consultato il 15 aprile 2012.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Scheda della Devil's Tower (PDF) [collegamento interrotto], su floatec.com, FloaTEC. URL consultato il 9 aprile 2012.
- (EN) Devil's Tower Gas Field, Gulf of Mexico, United States of America, su offshore-technology.com, offshore-technology.com. URL consultato il 9 aprile 2012.