Dino Toso

ingegnere italiano

Dino Toso (Delft, 11 febbraio 1969[1]Oxford, 13 agosto 2008) è stato un ingegnere italiano-olandese.

Carriera

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Essendo un ingegnere aerodinamico, Toso iniziò a lavorare nel campo dell'industria aerospaziale. Nel 1995 venne coinvolto dalla BMW nel suo programma Gran Turismo: fu il suo primo incarico nelle competizioni motoristiche. Non ancora trentenne, nel 1996 entrò in Formula 1 come analista alla Jordan e in seguito divenne ingegnere di pista di Damon Hill (1998-1999) e Jarno Trulli (2000). Il primo successo della storia del team irlandese, nel Gran Premio del Belgio 1998 a Spa-Francorchamps, con Hill, fu ottenuto anche grazie alla sua collaborazione.

Nel 2001 Toso lasciò la Jordan per seguire il direttore tecnico Mike Gascoyne, accasatosi alla Benetton. I due ingegneri saranno poi coinvolti nel ritorno in Formula 1 della Renault, che nel 2002 rileva le strutture del Team sponsorizzato dall'azienda trevigiana. La Casa francese, già protagonista in Formula 1 con una squadra ufficiale tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, si era poi limitata a fornire i propulsori ad altri team – come la Williams e la stessa Benetton – senza esporsi in prima persona come costruttore.

Sul finire del 2003 Toso fu messo a capo del reparto aerodinamico di Renault F1 in sostituzione di John Iley, trasferitosi alla Scuderia Ferrari. La sua promozione fu voluta dal team manager Briatore (che lo aveva sempre stimato[2]) dato che la Renault R23 aveva regalato le prime soddisfazioni, raggiungendo una discreta competitività. Sebbene non ancora al livello di Ferrari, McLaren e Williams, la vettura progettata da Toso vinse il Gran Premio d'Ungheria con Alonso.

Nel 2004 la Renault R24 guidata da Trulli ottenne pole position e vittoria del Gran Premio di Monaco. Le plurivittoriose Renault R25 e R26, dominatrici nel biennio 2005-2006, sono frutto del suo ingegno per quanto riguarda l'aerodinamica. A partire dal 2007, con la separazione di Alonso, le prestazioni del Team Renault sono andate in calando, come pure nel 2008, con la R28.

La malattia

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Nell'aprile del 2004, i medici comunicarono a Toso che, a causa di un tumore, gli restavano solo poche settimane di vita[2].

Ciò nonostante, Toso non smise di lavorare e, anzi, proprio nel periodo concomitante all'aggravarsi della malattia colse i suoi maggiori successi. Tra il 2004 e il 2008 gettò le basi di uno dei dipartimenti di aerodinamica di maggiore successo nello sport motoristico, mettendo la Renault in condizione di vincere due volte i titoli mondiali piloti e costruttori.

Il 17 giugno 2008 l'ingegnere aerodinamico decise di abbandonare ogni incarico in Renault F1, ufficialmente per affrontare nuove sfide nel vasto panorama dello sport automobilistico. Toso morì il 13 agosto 2008.

  1. ^ F1 News - Grandprix.com > GP Encyclopedia > People > Dino Toso
  2. ^ a b Pino Allievi - articolo su La Gazzetta dello Sport - 12 aprile 2007

Collegamenti esterni

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  • foto di Dino Toso e Damon Hill[collegamento interrotto]