Diocesi di Limira
La diocesi di Limira (in latino: Dioecesis Limyrensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.
Limira Sede vescovile titolare Dioecesis Limyrensis Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo) | |
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XVIII secolo |
Stato | Turchia |
Diocesi soppressa di Limira | |
Suffraganea di | Mira |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Storia
modificaLimira, nei pressi del villaggio di Finike nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Licia nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Mira.
La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al X secolo.[1]
Sono noti diversi vescovi di questa antica sede episcopale. Diatimo è menzionato in una lettera, datata tra il 375 e il 377, che Basilio di Cesarea scrisse ad Anfilochio di Iconio, perché inviasse un proprio uomo di fiducia a verificare l'ortodossia dei vescovi della Licia, tra cui figura anche Diatimo.[2]
Lupicino prese parte al primo concilio di Costantinopoli nel 381.[3] Stefano era assente, a causa di una malattia, al concilio di Calcedonia nel 451, dove fu rappresentato da Nicola di Acarasso; sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Licia all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria.[4]
Teodoro partecipò al secondo concilio di Costantinopoli nel 553. Durante l'assise ecumenica, fu incaricato, assieme a Anatolio di Cime e Diogeniano di Sozopoli, di convincere quattro vescovi che soggiornavano nella capitale di recarsi al concilio; al suo ritorno, Teodoro dichiarò di aver fatto visita a Primasio di Adrumeto, ma di non essere riuscito a farlo venire al concilio.[5]
Leone assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[6] Niceforo infine partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio.[7]
Dal XVIII secolo Limira è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dall'8 novembre 1999. Il suo ultimo titolare è stato Alfons Karl Kempf, vescovo ausiliare di Würzburg in Germania.
Cronotassi
modificaVescovi greci
modifica- Diatimo † (menzionato nel 375/377)
- Lupicino † (menzionato nel 381)
- Stefano † (prima del 451 - dopo il 458)
- Teodoro † (menzionato nel 553)
- Leone † (menzionato nel 787)
- Niceforo † (menzionato nell'879)
Vescovi titolari
modifica- Giovanni Battista Maria di Santa Teresa Multedi, O.C.D. † (1º febbraio 1714 - 6 aprile 1750 deceduto)
- Antonio Leli † (16 dicembre 1771 - dicembre 1779 deceduto)
- Adam Kossakowski, S.I. † (1º giugno 1795 - 4 maggio 1828 deceduto)[8]
- James Gillis † (28 luglio 1837 - 24 febbraio 1864 deceduto)
- Manuel Ulloa y Calvo † (25 settembre 1865 - 20 settembre 1867 succeduto vescovo di León en Nicaragua)
- Calixto Maria Clavijo Salazar † (4 maggio 1874 - 11 giugno 1886 deceduto)
- Enrico Verjus, M.S.C. † (10 maggio 1889 - 13 novembre 1892 deceduto)
- Alexandre Cardot, M.E.P. † (21 marzo 1893 - 18 ottobre 1925 deceduto)
- Aleksandr Frizon † (10 maggio 1926 - 2 agosto 1937 deceduto)
- Joaquim Rafael Maria d'Assunção Pitinho, O.F.M. † (5 maggio 1940 - 22 novembre 1959 deceduto)
- Alfons Karl Kempf † (27 dicembre 1959 - 8 novembre 1999 deceduto)
Note
modifica- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 500, voce Limyra.
- ^ Destephen, Prosopographiedudiocèse d'Asie, pp. 217-218. Diatimo tuttavia non è qualificato come "vescovo"; questo ha indotto alcuni studiosi ad ipotizzare che in realtà possa trattarsi di un presbitero o di un laico.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 627-628.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 877-878.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 901.
- ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines 33 (1975), p. 44.
- ^ Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, edizione online, nº 25546.
- ^ Encyklopedia wiedzy o jezuitach na ziemiach Polski i Litwy, 1564-1995, Cracovia 1996.
- ^ Annuario Pontificio 1870, p. 253. Monsignor Ravoux muore il 17 gennaio 1906.
- ^ Augustin Ravoux è citato nell'indice del vol. 8 di Eubel (p. 343), ma solo la successione di Calixto Clavijo dopo la sua morte viene riportata in questa pagina.
Bibliografia
modifica- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 971-972
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 449
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 5, pp. 244–245; vol. 6, p. 262; vol. 7, p. 240; vol. 8, pp. 343–344
- (EN) Sophrone Pétridès, v. Limyra, Catholic Encyclopedia, vol. IX, New York, 1910
- (FR) Sylvain Destephen, Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), Paris, 2008
Collegamenti esterni
modifica- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic