Dositeo II di Gerusalemme
Dositeo II (in greco Δοσίθεος Β΄ Ιεροσολύμων; Arachova, 31 maggio 1641 – Costantinopoli, 8 febbraio 1707) è stato patriarca di Gerusalemme dal 1669 al 1707[1].
Dositeo II | |
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Patriarca di Gerusalemme | |
Intronizzazione | 23 gennaio 1669 |
Fine patriarcato | 8 febbraio 1707 |
Predecessore | Nettario |
Successore | Crisanto |
Consacrazione episcopale | 1666 (vescovo di Cesarea di Palestina) |
Nome | Dositheos Notaras |
Nascita | Arachova 31 maggio 1641 |
Morte | Costantinopoli 8 febbraio 1707 (65 anni) |
Si adoperò per preservare l'indipendenza della Chiesa ortodossa, sia sul piano politico che dalle influenze cattoliche e protestanti.
Biografia
modificaNato il 31 maggio 1641 ad Arachova in Acaia (Grecia), fu ordinato diacono nel 1652, poi arcidiacono a Gerusalemme nel 1661. Nel 1666 fu consacrato arcivescovo di Cesarea di Palestina, poi, nel 1669, eletto Patriarca di Gerusalemme.
Nel 1672 convocò a Gerusalemme un sinodo (noto anche come “sinodo di Betlemme”, perché in questa occasione fu riconsacrata la Basilica della Natività di Betlemme[2]) in reazione alla “confessione di fede” calvinista attribuita al defunto patriarca di Costantinopoli Cirillo Lucaris, pubblicata nel 1629. Tra gli atti e i decreti del sinodo, il capitolo 6 (a volte chiamato “Confessione di Dositeo”) è una confutazione punto per punto della Confessione di Cirillo.
Nel 1682 fece impiantare una stamperia per le opere greche nel monastero di Cetatuia a Iași, per porre fine alla dipendenza dall'Occidente per la stampa dei libri (il sultano vietava le stamperie nei territori soggetti alla propria giurisdizione). Questa stamperia, che sarebbe stata messa in funzione a intermittenza, non fu l'unica che Dositeo tentò di creare. Cercò anche di stabilirne una a Mosca, ma una serie di intrighi fece fallire il progetto. Un'altra stamperia per opere greche fu fondata a Bucarest sotto la sua egida.[3]
Quando lo zar russo Pietro il Grande trasformò il Patriarcato di Mosca in un “Santo Sinodo” sotto il controllo statale, Dositeo protestò, invano.
Morì a Costantinopoli l'8 febbraio 1707.
Note
modifica- ^ jerusalem-patriarchate.info.
- ^ (EN) The acts and decrees of the Synod of Jerusalem, sometimes called the Council of Bethlehem, holden under Dositheus, Patriarch of Jerusalem in 1672 (1899) sur le site Archive
- ^ Le livre grec en Russie : l'apport des presses de Moldavie et de Valachie (1682-1725) sur le site de Persée
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Apostolic succession, su en.jerusalem-patriarchate.info, Jerusalem Patriarchate official website. URL consultato il 6 agosto 2020.
- (EN) La "Confessione di Dositheus» in inglese
- (EN) Traduzione inglese degli atti del Concilio di Gerusalemme
- (EL) Enchiridion di Dositeo (Εγχειρίδιον κατά της καλβινικής φρενοβλαβείας) Bucarest, 1690
Controllo di autorità | VIAF (EN) 263021668 · ISNI (EN) 0000 0000 8137 0644 · BAV 495/38513 · CERL cnp00988247 · LCCN (EN) n80056918 · GND (DE) 11887988X · BNE (ES) XX1561747 (data) · J9U (EN, HE) 987007260518805171 |
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