[1]Elena Ravenna, nata Elena Scazzocchio (21 aprile 189914 agosto 1967), è stata un'insegnante italiana.

Elena Scazzocchio sposata Ravenna

Direttrice della scuola elementare ebraica di Roma "Vittorio Polacco", si preoccupò di salvare l'istituto durante i drammatici avvenimenti dell'occupazione nazifascista, nei tragici mesi del 1943-'44 durante i quali la scuola non fu operante. Questa sua azione permise anche di mettere in salvo alcune delle alunne della scuola. Elena Ravenna è ancora oggi figura viva nella memoria e nella gratitudine della sua Comunità.

Biografia

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Figlia di Giacomo Scazzocchio e Rosina Colombo, ha dedicato la sua vita alla Scuola Elementare "Vittorio Polacco" della Comunità israelitica di Roma, nella quale ha prestato servizio per quasi quattro decenni: fu prima insegnante dal 1924. Poi fu alla guida dell'istituto come direttrice fino al pensionamento nel 1964. Continuò a guidarne comunque il doposcuola fino al 1966. [1] Sposata con il rabbino Alfredo Ravenna. Nel 1937 ebbe una figlia, Marta

Dopo il grande sbigottimento per i tragici eventi del 16 ottobre 1943, la direttrice Elena Ravenna non si perse d'animo e si adoperò per garantire, per quanto possibile, la salvezza della Scuola Vittorio Polacco. Tutto il materiale scolastico poté essere salvato perché trasportato nei magazzini della Società Cirio, per cortese intercessione di Concetta (Titina) Russo, dipendente della società e amica della direttrice. La stessa Ravenna si accordò con le Suore di San Giuseppe di Chambéry al Casaletto (Roma) affinché alcune consorelle si insediassero nella scuola perché non rimanesse vuota e in balìa degli occupanti. La dott.ssa Levi, che fu compagna di camera della direttrice nel Convento e poi negli anni successivi segretaria del Capo Rabbino di Roma Elio Toaff, così ricordava gli avvenimenti:

"...Fu la stessa Signora Ravenna a mettersi in contatto con le Suore Giuseppine, perché si insediassero nella scuola impedendone così l'occupazione da parte dei nazi-fascisti...". [2]

Le suore Giuseppine gestivano un educandato per bambine e ragazze. Così, la direttrice si accordò con loro perché accogliessero donne e bambine della Comunità israelitica. Pertanto, nel convento trovarono rifugio una trentina di bambine, quasi tutte allieve della Scuola Polacco, e a loro si unirono anche la Ravenna stessa, sua madre, sua figlia e una sua sorella, ed anche altre ragazze e adulte ebree. Con ciò si venne a formare nel convento una piccola comunità ebraica. La direttrice mantenne viva nel gruppo la fiamma dell'ebraismo, sorvegliando che nella camerata tutte le sere le bambine recitassero lo Shemà curando personalmente che non fossero dimenticate le feste religiose. Qualche giorno prima della festa di Purim, insieme a due custodi, la direttrice Ravenna si recò alla scuola, non ancora occupata dalle Suore, e prelevò tutti i giocattoli, residui di altre feste scolastiche, per portarli al Casaletto. La festa di Purim fu celebrata all'interno del Convento, nella cameretta della direttrice, tutta adorna per l’occasione, alla presenza di tutte le bimbe ricoverate e di qualche suora. I giocattoli furono distribuiti con le ‘orecchie di Aman’, dolci tradizionali della festa, che la Ravenna aveva precedentemente preparato in una breve e pericolosa corsa a casa sua, fra il giubilo delle bimbe che in quell’ora serena erano riuscite a dimenticare la tristezza del periodo che attraversavano. Nel giugno del 1944, le suore sgombrarono la scuola con l'aiuto dei soldati della Brigata Ebraica. L'edificio salvo e i materiali conservati nei magazzini della Cirio permisero la regolare riapertura della scuola già nel novembre del 1944. [3][4][5]

Nel 1997 le suore Giuseppine, la Madre Superiora Emerenziana (Anna Bolledi) e la Madre Ferdinanda (Maria Corsetti), sono state riconosciute Giuste fra le nazioni dall'istituto Yad Vashem (Gerusalemme). [6][7]

  1. ^ Lattes, M. (1999). Alfredo Ravenna (z.l.). La Rassegna Mensile di Israel, 65(3), 9–14
  2. ^ Levi, L. (1953). A proposito del PURIM 1944. La Voce della Comunità Israelitica di Roma. II (3-4)
  3. ^ Ravenna, E. (1953). PURIM 1944. La Voce della Comunità Israelitica di Roma. II (2)
  4. ^ Scuola Elementare Israelitica Vittorio Polacco: Nel Venticinquennio dalla Fondazione 1925-1950 (1950). Roma: Comunità Israelitica di Roma
  5. ^ Caivano, R. (2025). La direzione scolastica di Elena Ravenna Scazzocchio: un esempio di coraggio durante la Shoah e nel Dopoguerra. Shalom. Tratto il 6 gennaio 2025, da: https://www.shalom.it/roma-ebraica/la-direzione-scolastica-di-elena-ravenna-scazzocchio-un-esempio-di-coraggio-durante-la-shoah-e-nel-dopoguerra/
  6. ^ Bolledi Anna. YAD VASHEM – The World Holocaust Remembrance Center. Tratto il 19 dicembre 2024, da https://collections.yadvashem.org/en/righteous/4043694
  7. ^ Corsetti Maria. YAD VASHEM – The World Holocaust Remembrance Center. Tratto il 19 dicembre 2024, da https://collections.yadvashem.org/en/righteous/4043696

Voci correlate

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