Federico Gonzaga (da Bozzolo)
Federico Gonzaga (Bozzolo, 1480 circa – Todi, 28 dicembre 1527) è stato un condottiero italiano, figlio terzogenito di Gianfrancesco e di Antonia del Balzo[1].
Federico Gonzaga | |
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Soprannome | Federico da Bozzolo |
Nascita | Bozzolo, 1480 circa |
Morte | Todi, 28 dicembre 1527 |
Cause della morte | morte naturale |
Dati militari | |
Paese servito | Francia, Stato Pontificio |
Forza armata | Mercenari |
Specialità | cavalleria |
Anni di servizio | 1506-1527 |
Grado | capitano |
Guerre | Guerra di Urbino |
Battaglie | |
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Biografia
modificaAlla morte del padre, avvenuta nel 1499, ereditò congiuntamente ai fratelli la signoria di San Martino dall'Argine e, solo con il fratello Gianfrancesco, la signoria su Bozzolo, Rivarolo e Isola Dovarese. Alla morte in età adolescenziale di Gianfrancesco, divenne unico signore di questi territori.
Venne inviato giovanissimo a Napoli presso il re Carlo VIII e lo seguì in Francia. Ebbe una vita militare molto intensa: suo maestro d'armi fu il celebre Niccolò Orsini. Federico si schierò dalla parte francese, provocando la reazione di Carlo V che, nel 1522, gli confiscò tutti i beni così come aveva fatto, per lo stesso motivo, con il fratello Pirro. Beneficiario fu nominato il marchese di Mantova Federico II. Nel 1515 fu al servizio di papa Leone X.
Nel 1520 per i suoi meriti militari venne insignito a Milano dell'Ordine di San Michele. Nel 1522 prese parte, sempre nelle file francesi, all'assedio di Pavia (mentre la città era difesa da Federico II Gonzaga, Capitano Generale della Chiesa)
Nel 1525 Federico partecipò, a fianco del re di Francia Francesco I, alla battaglia di Pavia, dove fu sconfitto dalle truppe imperiali, fatto prigioniero e rinchiuso nel castello di Pizzighettone.[2][3] Pagata una somma in danaro ai carcerieri, riuscì a fuggire rifugiandosi presso il duca di Milano.
Nel 1527 mentre si trovava a Orvieto venne informato del Sacco di Roma e partì in soccorso di papa Clemente VII.
Negli ultimi mesi di vita combatté in Umbria e, mentre si trovava a Todi, morì nel 1527, senza lasciare eredi diretti. Gli sopravvisse la moglie Giovanna Orsini, figlia di Ludovico Orsini dei conti di Pitigliano, che sposò nel 1503 nella chiesa di Sant'Andrea di Asola.
Lasciò un testamento in cui si nominavano eredi il fratello Pirro (anch'egli accusato di fellonia e quindi impossibilitato a godere dell'eredità), Luigi Rodomonte e Gianfrancesco "Cagnino". Federico II marchese di Mantova si oppose, ma il padre Ludovico, riuscì nel 1528 a fare restituire i beni ai figli.
Discendenza
modificaFederico e Giovanna ebbero tre figli, morti infanti:
- Carlo
- Ippolito
- Orazio
Ascendenza
modificaOnorificenze
modificaOmaggi poetici e letterari
modificaIl poeta Matteo Bandello ha dedicato a Federico Gonzaga la Novella XXXVII della Prima parte (1554).[4]
Note
modifica- ^ Genealogia Gonzaga di Bozzolo, su genealogy.euweb.cz.
- ^ Massimo Marocchi, I Gonzaga di Castiglione delle Stiviere. Vicende pubbliche e private del casato di San Luigi, Verona, 1990.
- ^ Difesa di Pavia, su digilib.bibliotecateresiana.it. URL consultato il 26 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2022).
- ^ La prima parte de le Novelle, In Lucca, per il Busdrago, 1554.
Bibliografia
modifica- Ferrante Aporti, Memorie storiche riguardanti San Martino dall'Argine, Mantova, 2004. ISBN 88-88499-22-9.
- S. Tabacchi, «GONZAGA, Federico». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. LVII, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2001
- Clifford M. Brown;Paola Tosetti Grandi (a cura di), I Gonzaga di Bozzolo, Mantova, 2011. ISBN 978-88-95490-11-3.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Federico Gonzaga
Collegamenti esterni
modifica- (DE) Ritratto di Federico Gonzaga, su europeana.eu. URL consultato il 23 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).