Fermo Ghisoni da Caravaggio
Fermo Ghisoni detto Fermo da Caravaggio (Caravaggio (o forse a Mantova), 1505 – Mantova, 1575) è stato un pittore italiano.
Biografia
modificaGhisoni fu allievo di Lorenzo Costa "il Vecchio" e a lungo aiutante di Giulio Romano con il quale lavorò a Mantova (1527) e successivamente a Parma (1540), Venezia (1545) e Roma (1546). Viene nominato ed elogiato nelle opere di Vasari:
«Il suo ritratto ho avuto in Mantoa da Fermo Ghisoni pittor ecc[ellente], che mi affermò quello esser di propria mano del Costa, il quale di segnò ragionevolmente, come si può vedere nel nostro libro in una carta di penna in cartapecora, dove è il giudizio di Salamone et un San Girolamo di chiaro scuro, che sono molto ben fatti.»
Il Ghisoni nacque probabilmente nel 1505, data rilevabile dall'atto testamentario di Giulio Romano a cui il Ghisoni sarà presente come testimone e dove si firmò «Firmo, filio quandam Stephani de Ghisoni».[1] da una famiglia di artisti originari di Caravaggio che si erano spostati alla corte di Mantova.[2] Il Quattrocento e il Cinquecento vide però molti personaggi provenienti da Caravaggio con il cognome Ghisoni e dedicati all'arte della pittura che crearono non poca confusione nell'assegnazione delle diverse opere.
I suoi primi studi li compirà presso Lorenzo Costa il Vecchio per poi passare nel 1527 tra gli allievi di Giulio Romano con il quale avrà molte collaborazioni.[1] Nella pittura di Ghisoni si ritrova lo stile e la continuità del predecessore mantovano Andrea Mantegna, ne sono prova i modelli calcografici da lui riutilizzati (per esempio la "Madonna della Tenerezza"), così come tutti gli artisti di maggior o minor rilievo con i quali ha collaborato nella sua vita. È proprio grazie a Fermo e agli artisti suoi contemporanei e conterranei che il percorso stilistico pittorico, nato dallo studio degli autori classici come Tiziano, Correggio e Leonardo, sfocerà poco più tardi nella teatralità, nella plasticità "naturale" delle figure e nella luminosità dei dipinti di Michelangelo Merisi da Caravaggio che con Fermo condividerà le medesime origini.
Partecipa, con Giulio Romano, alle decorazioni nel Palazzo Te a Mantova delle sale dei Cavalli, di Psiche e dei Giganti (tra il 1527 e il 1534), quindi agli affreschi della sala di Troia nel Palazzo Ducale della capitale dei Gonzaga.[3]
Nel 1541 è nominato nel contratto stipulato da Giulio Romano coi rettori della Madonna della Steccata a Parma.
Dal 1545 partecipa a una serie di quadri per il Duomo di Mantova tra cui la Vocazione degli apostoli Andrea e Pietro (opera dispersa) e altre opere derivate da disegni di Giovan Battista Bertani, mentre sono attribuiti a lui i dipinti di Santa Lucia e San Giovanni Evangelista (1552).
Ancora da disegni di Giulio Romano derivano le opere: La Madonna col Bambino e I Santi Bonaventura e Francesco della cappella Castiglioni nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Curtatone (Mantova), risultano infatti molti pagamenti all'artista da parte della tesoreria ducale tra i quali uno di 180 scudi nel 1530: "Firmo de Caravatio pictori"[1] , lavori che seguirà sicuramente fino al 1540, e la Madonna col Bambino e santi della chiesa di Santa Caterina in Mantova. Purtroppo, come per molti altri artisti, le sue opere restano in un anonimato collettivo.[4]
Opere
modifica- Madonna col Bambino e santi Francesco, Rocco e Sebastiano (210x160) olio su tela, chiesa dei Santi Fermo e Rustico di Caravaggio;
- Madonna con Gesù Bambino, Pinacoteca Accademia Albertina, Torino.[5]
- Deposizione di Cristo nel sepolcro, 1539-40, olio su tela, Museo di Palazzo Ducale, Mantova;[6]
- Ante d'organo della Basilica Palatina di Santa Barbara in Mantova.
- Incoronazione della Vergine coi santi Placido e Mauro nella chiesa di Ognissanti in Mantova;
- Crocifisso (1558) della cappella Nuvoloni nella Basilica di Sant'Andrea in Mantova;[7]
- Adorazione dei pastori, pala dell'altare maggiore dell'Abbazia di San Benedetto in Polirone, al Louvre, con Gerolamo Mazzola Bedoli nel 1522;
- Ritratto maschile (olio su legno), Mantova collezione privata;[8]
- Ritratto di Luigi Gonzaga (Olio su legno), Mantova collezione privata;[8]
- Ritratto di Francesco Gonzaga (Olio su legno), Mantova collezione privata;[8]
- Ritratto di Francesco II Gonzaga (olio su legno), Mantova collezione privata;[8]
- Vergine col Bambino e santi Francesco e Bonaventura, Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Curtatone (Mantova)[8]
- Assunzione con il ritratto di Ferrante I Gonzaga di Santa Maria delle Grazie a Curtatone nel 1556;
- Ritratto di Ferrante Gonzaga (olio su tela), Museo di Palazzo Ducale, Mantova;[9]
- Ritratto del cardinale Ercole Gonzaga (Olio su tela), 1555/1560, presso il Palazzo Ducale a Mantova;[10]
- Ciclo di affreschi Palazzo del Te:
- Fregio con putti e fogliami sala dei Cavalli;
- Sfondi paesistici sala di Psiche;
- Grottesche facciata;
- Decorazioni della loggia;
- Sfondi paesistici sala dei Giganti;
- Affreschi facciata Palazzina della Paleologa;
- Episodi dell'Iliade palazzo ducale sala di Troia;
- Pitture e stucchi palazzo ducale Mantova appartamento Estivale;
- Vocazione degli apostoli Pietro e Andrea (234x206), duomo di Mantova;
- Santa Lucia (200x146) duomo di Mantova;
- San Giovanni Evangelista (Olio su tela - 204x154) duomo di Mantova;
- San Giovanni Evangelista (Olio su tela - 145x210) chiesa di San Giuseppe Calasanzio a Correggio (Italia);
- Visitazione con Santa Giustina e Santa Scolastica (olio su tela), Abbazia di San Benedetto in Polirone
- Incontro della Vergine con sant'Elisabetta (o visitazione) alla presenza dei santi Giustina, Zaccaria, Giuseppe e Scolastica, Abbazia di San Benedetto in Polirone;
- Madonna col Bambino e i santi Ambrogio e Bernardo (olio su tela), Abbazia di San Benedetto in Polirone;
Note
modifica- ^ a b c Tirloni.
- ^ Museo Civico IL CORREGGIO - Fermo Ghisoni, su tondelli.comune.correggio.re.it, comune di Correggio. URL consultato il 23 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2006).
- ^ Decorazioni plastico pittoriche, 1536, su catalogo.beniculturali.it, Catalogo generale dei Beni Culturali. URL consultato il 23 dicembre 2021.
- ^ Tirloni, p.149-150.
- ^ Mauro Lucco, Mantegna a Mantova 1460-1506, Milano, catalogo della mostra, Skira, 2006.]
- ^ Scheda su museiditalia, su culturaitalia.it. URL consultato il 25 febbraio 2017.
- ^ Opere attribuitee a Fermo Ghisoni, su catalogo.beniculturali.it, Catalogo generale dei Beni Culturali.
- ^ a b c d e Opere attribuitee a Fermo Ghisoni, su catalogo.beniculturali.it, Catalogo generale dei Beni Culturali.
- ^ Ferrante Gonzaga, su lombardiabeniculturali.it, Beni Culturali della Regione Lombardia.
- ^ Cardinale Ercole Gonzaga, su lombardiabeniculturali.it, Beni Culturali della Regione Lombardia.
Bibliografia
modifica- Mauro Lucco (a cura di), Mantegna a Mantova 1460-1506, catalogo della mostra, Milano, Skira, 2006, ISBN 88-7624-994-X.
- Giorgio Vasari, "Le vite..." (1568), a cura di G. Milanesi, V, Firenze 1880, p. 553; VI, ibid. 1881, p. 489
- Pietro Tirloni, Fermo Ghisoni, in Pittori caravaggini del Cinquecento, Bergamo, 1976, pp. 147-169, SBN TO00753252.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fermo Ghisoni da Caravaggio
Collegamenti esterni
modifica- Francesco Mozzetti, GHISONI, Fermo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 54, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 291194446 · CERL cnp01286860 · GND (DE) 1011599457 |
---|