Avellino,Campania (Italy)

(((this is a shot from the famous bike national race in Italy)))

Oggi alla quarta tappa del 90° Giro D'Italia c'ero anch'io.

Sono salita in autobus in prima mattinata per sbirciare i preparativi della Città di Mercogliano al Giro così come lassù a Montevergine, la distanza è breve, solo 7 minuti di funicolare su una vista a strapiombo magnifica.

C'era aria di un mattino di sole davvero piacevo altro che il tempo del pomeriggio che si è lasciato abbandonare nella foschia... La festa era già nell'aria più di quanto lo fosse nella mia fiscale e perennemente annoiata Avellino che ha fatto delle edicole in rosa l'unico vero simbolo della veridicità dell'evento.

Si sa, l'Irpinia vuole la sua parte nell'importanza di questo evento nazionalpopolare che qui si ripete per la terza volta in sei anni nella veste del Tappone di montagna che quest'anno si è snodato per un percorso di 158 kilometri da Salerno fino a Montevergine passando per la ripida e scoscesa Costiera Amalfitana e le curve sorrentine prima di approdare nell'Appennino irpino.

Peccato per lo scivolone davvero amaro degli oltre 60 ciclisti sul selciato bagnato di Sant'Antonio Abate che ha per cui soprattutto uno dei favoriti come Paolo Bettini ha pagato caro, quasi a voler ripetere il suo k.o. alla tirreno adriatica. Grande vittoria invece per Danilo Di Luca per il suo scatto all'arrivo che lascia al secondo posto Riccò e al terzo Cunego.

Ma quanto è bello il Giro d'Italia'

I ciclisti sono un fruscio che avverti solo per un attimo quando sfrecciano a tutta velocità tra un entourage di auto-sponsor e sirene spiegate della polizia stradale. E' l'atmosfera generale il clou dell'essere li.

Io amo la sua fisicità, la sua vicinanza alla folla con il suo essere in mezzo alla gente per un evento vissuto con poche transenne e tanta cordialità con gli addetti ai lavori: è stato bello andarmene a zonzo per Montevergine sotto gli spalti del Processo alla Tappa ancora in fase di montaggio e degli uffici stampa della Rai mentre tutto si dipingeva di rosa tra i gadget del Giro.

Eppure il grande entusiasmo di una giornata ciecamente felice,organizzata all'ultimo minuto alle 9.30 come un road trip in solitaria con lo zaino di scuola sulle spalle, la mia macchina fotografica e poco meno di 5 euro per autobus e funicolare non è tutto.

A dosso ho quel comune sentire di quella felicità a metà in stile Italia campione del mondo con Calciopoli sul groppone per via di quel parapiglia accennato per le discussioni accese al Processo della Tappa sul cosiddetto caso Ivan Basso che ancora una volta inietta la parola doping sul Giro.

Piccola postilla poi per i rancori tenuti in disparte da alcuni avellinesi e mercoglianesi diffidenti.

Lontano dal Giro, l'emergenza rifiuti incombe mentre Bertolaso scandaglia ogni possibile soluzione e l'amministrazione comunale di Torrente di Mercogliano stende un manto stradale perfetto come un tappeto di gomma.

Ma ecco il "backstage" suscitato dalle tv locali: i rifiuti che gonfiano,seppur in maniera limitata rispetto all'emergenza del 2006, i bidoni di immondizia, oggi all'occhio delle riprese della telecronaca RAI risultavano lindi e pinti mentre a Torrette le strade asfaltate senza dislivelli a detta degli abitanti, non sempre sono un luogo comune. Che dire?

Io credo che, almeno per una volta dovremmo guardare all?eterno ritorno delle cose,all'unicità di un'occasione del genere.

Solo una cosa mi torna in mente guardando i vecchi RVM delle emittenti della zona. Ricordate Biagio? Il cane beige che nel 2001 ad Avellino rincorse i ciclisti per oltre 2 km da perfetto corridore? All'epoca il Giro passava su Corso Vittorio Emanuele, la strada centrale della città con pietre lastricate. Oggi si è percorso Corso Europa, una via parallela. Il motivo? Corso Vittorio Emanuele è un cantiere aperto. Sono stati diagnosticati due anni e mezzo di lavori per rimettere a nuovo il sistema di tubature sottostrada e il corso è praticamente una bella mostra di scavatrici e reticolati.