Filippo Pananti
«La vera carità è senza ostentazioni, simile alla rugiada del cielo, cade senza rumore nel seno degli infelici.»
Filippo Pananti (Ronta, 20 marzo 1766 – Ronta, 14 settembre 1837) è stato un poeta italiano.
Biografia
modificaRimasto orfano di padre in giovane età, Filippo Pananti fu aiutato dal medico illuminista Angelo Gatti, suo zio materno.[1] Studiò nel seminario di Pistoia e alla facoltà di Legge dell'Università di Pisa dove si laureò. A causa delle sue idee liberali, che venivano dalla Francia, sospettato dalla polizia granducale fu indotto ad un volontario esilio, prima in Inghilterra, poi in Francia. Visse insegnando matematica e lettere.
Durante un viaggio per mare, di ritorno in Italia, fu rapito dai pirati e ridotto in schiavitù ad Algeri. Liberato su interessamento del console britannico, perse tutti i suoi averi e i manoscritti che aveva con sé. Ci ha lasciato una lucida relazione di questa insolita e difficile esperienza in Avventure e osservazioni sopra le coste di Barberia, edito a Firenze nel 1817 da Leonardo Ciardetti e più volte ristampato nel corso dell'Ottocento, per le sue interessanti considerazioni sugli usi e i costumi dell'Algeria barbareschi. Fu anche direttore del Teatro Italiano a Londra e scrisse melodrammi.[2]
La sua opera più nota è il Poeta di Teatro (1808), poema romanzesco a carattere autobiografico, pubblicato a Londra nel 1808, i cui tratti umoristici, sulla traccia del Berni e del Passarotti, s'ispirano anche all'umorismo letterario inglese, in particolare a Laurence Sterne. Scrisse anche due poemetti didascalici, La civetta (1799) e Il paretaio (1801) e gli Epigrammi, oltre seicento, che furono pubblicati postumi nel 1882 e che lo resero popolare.
È sepolto a Firenze, nel chiostro della basilica di Santa Croce.
A Ronta si trova la villa Pananti Moretti che, in una lapide, ricorda il poeta.
Note
modifica- ^ C. Farinella, «Gatti Angelo» In: Dizionario Biografico degli Italiani, Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana, 1999.
- ^ Allodoli, p. 60.
Bibliografia
modifica- Francesca Brancaleoni, Pananti, Filippo, in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 80 (2014).
- Ettore Allodoli, Pananti, Filippo, in Dizionario Letterario Bompiani. Autori, III, Milano, Bompiani, 1957, p. 60.
- Paolo Ciampi, Il poeta e i pirati. Le straordinarie avventure di Filippo Pananti, schiavo ad Algeri, (Firenze, Polistampa), 2005
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Filippo Pananti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Filippo Pananti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Filippo Pananti
Collegamenti esterni
modifica- Pananti, Filippo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Guido Mazzoni, PANANTI, Filippo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Pananti, Filippo, su sapere.it, De Agostini.
- Francesca Brancaleoni, PANANTI, Filippo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 80, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
- Opere di Filippo Pananti, su Liber Liber.
- Opere di Filippo Pananti, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Filippo Pananti, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32094916 · ISNI (EN) 0000 0000 6141 534X · SBN RAVV064724 · BAV 495/239930 · CERL cnp01261786 · LCCN (EN) nr95037663 · GND (DE) 119324342 · BNF (FR) cb124624735 (data) · J9U (EN, HE) 987007354435205171 · CONOR.SI (SL) 272838755 |
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