Francesco Amilcare Dupanloup
Francesco Amilcare Dupanloup (Savona, 6 aprile 1887 – Pegli, 25 aprile 1945) è stato un generale italiano.
Francesco Amilcare Dupanloup | |
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Francesco Amilcare Dupanloup con l'uniforme da Console generale della MVSN | |
Nascita | Savona, 6 aprile 1887 |
Morte | Pegli, 25 aprile 1945 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Repubblica Sociale Italiana |
Forza armata | Regio Esercito MVSN Esercito Nazionale Repubblicano |
Arma | Fanteria |
Grado | Console generale |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano Campagna d'Italia |
Comandante di | Milizia portuaria |
Decorazioni | 3 medaglie d'argento al valor militare e una medaglia di bronzo al valor militare |
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Biografia
modificaDupanloup fu volontario di guerra come ufficiale di complemento del 41º Reggimento fanteria "Modena"[1] nella prima guerra mondiale fu decorato con tre medaglie d'argento al valor militare di cui una con Motu proprio del Re, un bronzo e una promozione straordinaria[2][3]. Verso la fine della guerra ottenne di essere assegnato a un reparto di arditi[2].
Adesione al fascismo
modificaNel febbraio 1921 aderì ai fasci italiani di combattimento dopo la fondazione del primo fascio cittadino ad opera di Salvatore Addis[4] assumendo il comando dello squadrismo savonese[5]. Qualche anno dopo Dupanloup si definì: "il primo fascista savonese"[4].
Iscritto all'Associazione nazionale combattenti savonese ebbe più volte aspri dissidi con Cristoforo Astengo presidente locale dell'associazione (7 luglio 1921-14 ottobre 1922)[6]. Nell'agosto del 1922 guidò le squadre d'azione a occupare il municipio di Savona[2].
Nel 1922 prese parte alla marcia su Roma[5]. Pochi mesi dopo fu eletto presidente dell'Associazione nazionale combattenti e Astengo divenne delegato circondariale[7]. Il 24 febbraio 1924 si svolsero nuove elezioni all'interno dell'associazione e si scontrarono due liste, una che faceva capo a Dupanloup e l'altra a Astengo[8]. Vinse Dupanloup con 443 voti contro i 100 di Astengo[8].
Fu tra i principali promotori della nascita della Milizia portuaria di cui poi assunse il comando[2].
Il confino
modificaEntrato in contrasto con il Partito Nazionale Fascista nel 1931 finì al confino a Canelli[5] per aver costituito un improbabile gruppo dissidente dal nome di "Teste di moro"[9]. In questo periodo fu posto sotto la sorveglianza dell'OVRA direttamente dall'agente segreto Luca Osteria[9]. Al comando della Milizia portuaria fu sostituito da Vittorio Raffaldi.
Ruolo nella RSI
modificaAderì alla Repubblica Sociale Italiana dove era console generale della Guardia Nazionale Repubblicana in congedo[3]. Morì il 25 aprile 1945 mentre veniva arrestato dai partigiani. Secondo racconti locali si sarebbe suicidato con un colpo di pistola quando i partigiani si presentarono alla sua porta per arrestarlo[3].
Onorificenze
modifica— Monte Mrzlivrh 31 maggio 1915[3]
— Monte Aralta 29 maggio 1916[10]
— Selletta Sleme-Mrzli, 14-15 agosto 1915[3][12]
Note
modifica- ^ La sede del 41º Reggimento fanteria "Modena" fu dal 1909 al 1931 proprio a Savona nella caserma "Davide Caminati"; la caserma, in seguito smantellata, si trovava nel centro di Savona ed occupava la zona ora delimitata da Piazza Saffi, Via Paolo Boselli, Via Sormano, Via IV novembre e via S. Giovanni Bosco
- ^ a b c d Copia archiviata, su ilgiornaleditalia.org. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
- ^ a b c d e f Tuo, Malfettani e Viale, p. 556.
- ^ a b http://www.isrecsavona.it/pubblicazioni/quaderni/quaderni-savonesi-30.pdf pag.24
- ^ a b c Tuo, Malfettani e Viale, p. 558.
- ^ rsvn.it. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
- ^ http://antoniomartino.altervista.org/quaderni05.pdf pag.44
- ^ a b http://antoniomartino.altervista.org/quaderni05.pdf pag.46
- ^ a b Fucci, Le polizie di Mussolini, p. 295.
- ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1916%20vol_3/e-1916%20vol_3_00000915.JPG
- ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1923%20vol_1/e-1923%20vol_1_00000124.JPG
- ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1919%20vol_2/e-1919%20vol_2_00000195.jpg
Bibliografia
modifica- Francesco Tuo, Pierfranco Malfettani e Carlo Viale "I caduti della R.S.I. Genova 1943-46", Edizioni Tradizione,
- Franco Fucci, Le polizie di Mussolini, la repressione dell'antifascismo nel Ventennio, Milano, Mursia, 1985.