Francesco Moser
Francesco Moser (Palù di Giovo, 19 giugno 1951) è un ex ciclista su strada e pistard italiano.
Francesco Moser | |||||||||||||||||||||||||||||||
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Moser nel 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 180 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 79 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada, pista | ||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1988 | ||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 28 settembre 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||
Professionista dal 1973 al 1988, è stato soprannominato Lo Sceriffo per la capacità di gestire il gruppo durante la corsa[1]; in carriera ha vinto un Giro d'Italia e diverse classiche, tra cui tre Parigi-Roubaix, due Giri di Lombardia, una Freccia Vallone, una Gand-Wevelgem e una Milano-Sanremo, oltre ad un campionato del mondo su strada ed uno su pista nell'inseguimento individuale.
Con 273 vittorie su strada da professionista risulta a tutt'oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi, precedendo Giuseppe Saronni (193) e Mario Cipollini (189); è inoltre terzo assoluto a livello mondiale alle spalle di Eddy Merckx (426) e Rik Van Looy (379) e davanti a Rik Van Steenbergen (270) e Roger De Vlaeminck (255).[2]
Famosa fu la sua rivalità con Giuseppe Saronni, simile a quella di quasi trent'anni prima tra Bartali e Coppi.
Carriera
Ciclista
Gli esordi e i primi anni da professionista
Nato da Cecilia Simoni e Ignazio Moser in frazione Palù del comune trentino di Giovo, e cresciuto in una famiglia di ciclisti – tre dei suoi dodici fratelli, Enzo, Aldo e Diego, gareggiarono nel professionismo – iniziò l'attività ciclistica solo a 18 anni e da dilettante corse nella squadra toscana della Bottegone. Con la selezione italiana partecipò ai Giochi del Mediterraneo a Smirne nel 1971, vincendo la medaglia d'argento in linea, e ai Giochi olimpici di Monaco di Baviera del 1972, concludendo ottavo nella prova in linea e nono nella cronometro a squadre.
Passò al professionismo nel 1973 con la Filotex di Waldemaro Bartolozzi (affiancato da Aldo Moser), e subito si aggiudicò una tappa al Giro d'Italia, a Firenze, prima vittoria da pro. L'anno dopo si mise in evidenza con diversi successi nelle classiche del calendario italiano, tra cui Giro del Piemonte e Giro dell'Emilia, imponendosi anche alla Parigi-Tours. I primi risultati ai massimi livelli risalgono al 1975, quando vinse il Giro di Lombardia e si laureò campione italiano a Pescara, vincendo il Trofeo Matteotti. Partecipò una sola volta al Tour de France, proprio nel 1975, piazzandosi al settimo posto nella classifica generale con due vittorie di tappa: il prologo di Charleroi e la tappa di Angoulême. In quel Tour Moser si aggiudicò la classifica riservata ai giovani e indossò la maglia gialla per sette giorni.
1976-1980: il mondiale su strada e le tre Roubaix
Nel 1976 esordì con la prima di sei vittorie in nove anni alla Sei giorni di Milano (in carriera ottenne quindici affermazioni nelle Sei giorni). Con la nuova maglia Sanson, sempre diretto da Bartolozzi, si presentò al Giro d'Italia 1976: in quella "Corsa rosa" vinse tre tappe, vestì la maglia rosa per un giorno, dopo la cronometro di Ostuni, fece sua la prima di tre maglie ciclamino consecutive e concluse quarto nella graduatoria generale. Ai seguenti campionati del mondo su strada di quell'anno, ancora a Ostuni, giunse secondo dietro al belga Freddy Maertens, riuscendo comunque a vincere la maglia iridata nella gara di inseguimento su pista disputata nel velodromo di Monteroni di Lecce.
Nel 1977, dopo aver vinto la Freccia Vallone, vestì la maglia rosa al Giro d'Italia per tredici giorni, ma dovette accontentarsi della seconda piazza finale alle spalle di Michel Pollentier, capace di superarlo nella tappa di Cortina d'Ampezzo. In settembre a San Cristóbal, in Venezuela, diventò campione del mondo su strada battendo in uno sprint a due il tedesco occidentale Dietrich Thurau. Con la maglia iridata sulle spalle nel 1978 ottenne la prima delle sue tre vittorie consecutive alla Parigi-Roubaix, lasciando alle spalle gli specialisti Roger De Vlaeminck, Jan Raas e Freddy Maertens. Dopo aver vinto quattro frazioni al Giro d'Italia e la terza ciclamino, ed essere salito sul terzo gradino del podio del Giro, nel finale di stagione concluse nuovamente secondo ai campionati del mondo, bruciato di mezza ruota all'arrivo da Gerrie Knetemann, riuscendo comunque a imporsi alla Volta Ciclista a Catalunya e per la seconda volta al Giro di Lombardia.
Nel 1979, dopo essersi aggiudicato la Gand-Wevelgem (primo italiano) e la seconda Parigi-Roubaix, al Giro d'Italia vinse tre tappe, tra cui il prologo di Firenze, e vestì di rosa per otto giorni, salvo dover cedere il primato al rivale Giuseppe Saronni nella crono di San Marino e chiudere al secondo posto finale, proprio dietro Saronni. Dopo il Giro si laureò campione italiano su strada per la seconda volta, mentre ai mondiali su pista di Amsterdam venne battuto nella finale dell'inseguimento dal padrone di casa Bert Oosterbosch. Nella primavera del 1980 vinse la Tirreno-Adriatico, chiuse secondo al Giro delle Fiandre (suo miglior piazzamento nella gara dei Muri) e si impose nella sua terza Parigi-Roubaix, ancora in solitaria. Ripresentatosi al Giro d'Italia con ambizioni di vittoria, vinse il prologo e vestì la maglia rosa per cinque giorni, ma dovette presto arrendersi ai vari Bernard Hinault (poi vincitore), Wladimiro Panizza e Giovanni Battaglin, scivolando fino al nono posto in classifica e decidendo così di ritirarsi al termine della tappa di Cles[3].
1984: record dell'ora e Giro d'Italia
Favorito dalle caratteristiche di passista, il 19 gennaio 1984, a Città del Messico, riuscì a battere il record dell'ora che apparteneva da dodici anni a Eddy Merckx, percorrendo 50,808 km. Quattro giorni dopo, battendo se stesso, ne percorse 51,151.
Il nuovo record fu ottenuto con un nuovo tipo di bicicletta con ruote lenticolari, per cui nel 2000 i suoi record vennero cancellati dall'Unione Ciclistica Internazionale che ritenne non comparabili i record ottenuti con ruote lenticolari rispetto a quelli con le ruote normali, perché avvantaggiavano troppo i corridori rispetto a quelli che avevano corso con le biciclette tradizionali. Venne quindi introdotta, per le biciclette speciali, il termine di "Miglior prestazione sull'ora" distinto da "Record sull'ora" un termine riservato alle biciclette regolamentari[4][5].
Nello stesso anno si aggiudicò la Milano-Sanremo con un attacco nella discesa del Poggio; qualche mese più tardi, sempre grazie anche alla bicicletta con ruote lenticolari che a detta dello stesso Moser, a cronometro, si rivelò una scelta azzeccata perché portò via tre secondi al chilometro sul primo in classifica, il francese Laurent Fignon, riuscì a vincere con notevole distacco l'ultima tappa a cronometro del Giro d'Italia.[6] Il notevole distacco gli permise di colmare lo svantaggio in classifica nei confronti del francese e di vincere la classifica generale della "Corsa Rosa".
1985-1988: gli ultimi anni
Si presenta al Giro d'Italia 1985, come campione in carica, con l'obiettivo di riconfermarsi come tale. Parte subito fortissimo conquistando il cronoprologo a Verona e vestendo la maglia rosa; tuttavia solo dopo due giorni, perderà il primato, in favore del suo rivale Saronni, il quale anch'egli la perderà in favore di Roberto Visentini, prima del passaggio definitivo al futuro campione di quell'edizione, Bernard Hinault. Moser riuscirà a conquistare altre due tappe e concludere secondo in classifica generale. Nella medesima stagione vinse anche il Giro dell'Appennino.
Nel 1986 si impose nelle due cronometro della Tirreno-Adriatico e prese parte per l'ultima volta in carriera, al Giro d'Italia: conquistò il terzo posto in classifica generale, salendo sul podio per soli 12", a discapito dello statunitense Greg LeMond, e vinse la cronometro di Cremona.
Il 1987 fu l'anno della sua ultima vittoria su strada, il prologo del Giro del Trentino. Su pista, vinse il titolo dell'inseguimento individuale. Nel 1988 colse anche l'ultima vittoria su pista, imponendosi nella Sei Giorni di Bassano del Grappa, con Danny Clark.
Dopo il ritiro
Nel 1994, sei anni dopo l'uscita dall'attività professionistica, Moser effettuò alcuni tentativi di riappropriarsi del record dell'ora che nel frattempo era stato battuto da altri atleti. Penalizzato in parte dal vento di Città del Messico, non riuscì nell'intento; ottenne tuttavia la seconda miglior prestazione di sempre, risultato sorprendente per un ciclista di 42 anni.
Terminata la carriera ciclistica nel 1988 si è dedicato nuovamente all'attività agricola e vitivinicola, alla quale già il padre Ignazio in Val di Cembra era dedito. Nella tenuta di Maso Villa Warth, sulle colline poco a nord di Trento, coltiva insieme ai figli Francesca, Carlo e Ignazio, diverse varietà di uve.
Dopo il ritiro è stato anche costruttore delle biciclette che portano il suo nome.
Grande appassionato di caccia, soprattutto la caccia alpina, nel 2017 è protagonista della serie TV A caccia con Moser in onda sul canale 235 di Sky "Caccia TV".
Palmarès
Strada
- 1970 (dilettanti)
- Gran Premio Palio del Recioto
- Coppa Regole Spinale e Manez
- 1971 (dilettanti)
- Milano-Busseto
- Coppa Bologna
- Gran Premio Sportivi di Poggio alla Cavalla
- 1ª tappa, 1ª semitappa Giro d'Italia dilettanti (Ravenna > San Pellegrino, cronometro)
- 6ª tappa Giro d'Italia dilettanti (Ravenna > San Pellegrino, cronometro)
- Classifica generale Giro d'Italia dilettanti
- Coppa Caduti Sant'Alluccio
- Trofeo Raffaele Marcoli
- Gran Premio Ezio Del Rosso
- 1972 (dilettanti)
- Campionati italiani, Prova in linea Dilettanti
- Giro delle Valli Aretine
- Coppa Caduti di Sant'Allucio
- Milano-Rapallo
- Coppa Mobilio Ponsacco
- Gran Premio Sportivi di Poggio alla Cavalla
- 1973 (Filotex, una vittoria)
- 14ª tappa Giro d'Italia (Bolsena > Firenze)
- 1974 (Filotex, otto vittorie)
- Giro della Provincia di Reggio Calabria
- Giro di Toscana
- Gran Premio di Castrocaro Terme-Forlì
- Giro dell'Umbria
- Coppa Bernocchi
- Giro del Piemonte
- Parigi-Tours
- Giro dell'Emilia
- 1975 (Filotex, undici vittorie)
- Grand Prix de Monaco
- Coppa Placci
- 3ª tappa Grand Prix du Midi Libre (Montpellier > La Grand-Combe)
- 4ª tappa, 1ª semitappa Grand Prix du Midi Libre (Ganges > Saint-Affrique)
- Classifica generale Grand Prix du Midi Libre
- Gran Premio Città di Camaiore
- Trofeo Matteotti (valido come Campionato italiano)
- Prologo Tour de France (Charleroi, cronometro)
- 7ª tappa Tour de France (Saint-Gilles-Croix-de-Vie > Angoulême)
- Giro dell'Umbria
- Giro di Lombardia
- 1976 (Sanson-Benotto, dieci vittorie)
- Trofeo Pantalica
- 2ª tappa Giro di Puglia (Montemesola > Noci)
- Classifica generale Giro di Puglia
- Giro di Toscana
- Giro dell'Appennino
- 4ª tappa Giro d'Italia (Cefalù > Messina)
- 7ª tappa Giro d'Italia (Ostuni > Ostuni, cronometro)
- 14ª tappa Giro d'Italia (Il Ciocco > Varazze)
- Trofeo Matteotti
- Tre Valli Varesine
- 1977 (Sanson, sette vittorie)
- Freccia Vallone
- Giro di Toscana
- Meisterschaft von Zürich
- Giro dell'Umbria
- Coppa Agostoni
- Campionati del mondo, Prova in linea
- Giro del Lazio
- 1978 (Sanson-Campagnolo, ventitré vittorie)
- 2ª tappa Giro di Sardegna (Olbia > Nuoro)
- Coppa Sabatini
- Parigi-Roubaix
- Gran Premio Industria e Artigianato
- 11ª tappa, 2ª semitappa Giro d'Italia (Assisi > Siena)
- 13ª tappa Giro d'Italia (Modigliana > Padova)
- 14ª tappa Giro d'Italia (Venezia, cronometro)
- 16ª tappa Giro d'Italia (Mazzin > Cavalese, cronometro)
- Prologo Grand Prix du Midi Libre (Andorra)
- 3ª tappa Grand Prix du Midi Libre (Narbonne > Nîmes)
- Prologo Tour de l'Aude (Limoux, cronometro)
- 1ª tappa Tour de l'Aude (Carcassonne > Bram)
- 3ª tappa Tour de l'Aude (Mazamet > Carcassonne)
- Classifica generale Tour de l'Aude
- Trofeo Matteotti
- Tre Valli Varesine
- Prologo Volta Ciclista a Catalunya (Sitges, cronometro)
- 1ª tappa Volta Ciclista a Catalunya (Sitges > L'Espluga de Francolí)
- 3ª tappa, 2ª semitappa Volta Ciclista a Catalunya (Premià de Dalt > Castell-Platja d'Aro)
- 7ª tappa, 1 semitappa Volta Ciclista a Catalunya (El Vendrell, cronometro)
- Classifica generale Volta Ciclista a Catalunya
- Giro del Lazio
- Giro di Lombardia
- 1979 (Sanson-Luxor TV-Campagnolo, quindici vittorie)
- Prologo Tirreno-Adriatico (Circuito Santa Severa, cronometro)
- Gand-Wevelgem
- Parigi-Roubaix
- Prologo Giro d'Italia (Firenze, cronometro)
- 3ª tappa Giro d'Italia (Caserta > Napoli, cronometro)
- 17ª tappa Giro d'Italia (Pieve di Cadore > Trento)
- Prologo Tour de l'Aude
- Classifica generale Tour de l'Aude
- Campionati italiani, Prova in linea
- 2ª tappa Ruota d'Oro (Premio Giganplast)
- 3ª tappa Ruota d'Oro (Trofeo Valco, cronometro)
- Classifica generale Ruota d'Oro
- Giro del Friuli
- Giro del Veneto
- Giro dell'Emilia
- 1980 (Sanson-Campagnolo, otto vittorie)
- Nizza-Alassio
- Prologo Tirreno-Adriatico (Circuito Cerenova Costantica, cronometro)
- Classifica generale Tirreno-Adriatico
- Parigi-Roubaix
- Prologo Giro del Trentino (Arco > Torbole, cronometro)
- 1ª tappa Giro del Trentino (Arco > Salò)
- Classifica generale Giro del Trentino
- Prologo Giro d'Italia (Genova, cronometro)
- 1981 (Famcucine-Campagnolo, sei vittorie)
- Prologo Tirreno-Adriatico (Circuito di Roma, cronometro)
- Classifica generale Tirreno-Adriatico
- 14ª tappa Giro d'Italia (Montecatini Terme > Salsomaggiore)
- Campionati italiani, Prova in linea
- Coppa Agostoni
- Giro dell'Umbria
- 1982 (Famcucine-Campagnolo, sette vittorie)
- Prologo Tour de Midi-Pyrénées (Castres, cronometro)
- Classifica generale Tour de Midi-Pyrénées
- Giro di Campania
- Giro di Toscana
- 7ª tappa Giro d'Italia (Castellammare di Stabia > Diamante)
- 20ª tappa Giro d'Italia (Vigevano > Cuneo)
- 1ª tappa Grand Prix du Midi Libre (Carcassonne > Millau)
- 1983 (Gis Gelati-Campagnolo, dieci vittorie)
- Milano-Torino
- Giro di Campania
- Trofeo Pantalica
- Prologo Giro del Trentino (Folgaria, cronometro)
- Classifica generale Giro del Trentino
- Giro del Friuli
- 1ª tappa Giro di Norvegia
- Classifica generale Giro di Norvegia
- Milano-Vignola
- Giro dell'Umbria
- 1984 (Gis Gelati-Tuc Lu, undici vittorie)
- Milano-Sanremo
- Giro dell'Etna
- Prologo Vuelta a España (Jerez de la Frontera, cronometro)
- 11ª tappa Vuelta a España (Burgos > Santander)
- Prologo Giro d'Italia (Lucca)
- 6ª tappa Giro d'Italia (Chieti > Foggia)
- 15ª tappa Giro d'Italia (Certosa di Pavia > Milano, cronometro)
- 22ª tappa Giro d'Italia (Soave > Verona, cronometro)
- Classifica generale Giro d'Italia
- Cronoscalata della Futa-Memorial Gastone Nencini
- Giro del Lazio
- 1985 (Gis Gelati-Trentino Vacanze-Intrepido, sei vittorie)
- Giro dell'Etna
- Prologo Giro d'Italia (Verona)
- 19ª tappa Giro d'Italia (Domodossola > Saint-Vincent)
- 22ª tappa Giro d'Italia (Lido di Camaiore > Lucca)
- Giro dell'Appennino
- 1ª tappa Ruota d'Oro (Medolago > Bergamo)
- 1986 (Supermercati Brianzoli-Essebi, cinque vittorie)
- 4ª tappa Settimana Ciclistica Internazionale (Porto Empedocle > Marsala)
- Prologo Tirreno-Adriatico (Ladispoli, cronometro)
- 6ª tappa Tirreno-Adriatico (San Benedetto del Tronto, cronometro)
- Giro dell'Etna
- 18ª tappa Giro d'Italia (Piacenza > Cremona)
- 1987 (Supermercati Brianzoli-Château d'Ax, tre vittorie)
- Prologo Giro del Mediterraneo (Antibes, cronometro)
- Europa G.P. Innsbruck
- Prologo Giro del Trentino (Serrada > Folgaria, cronometro)
Altri successi
- 1973 (Filotex)
- Circuito di Col San Martino
- 1974 (Filotex)
- Prologo Vuelta a Levante (Cronosquadre)
- Circuito di Follonica
- Circuito di Zambana di Trento
- Circuito di Cirié - Pian della Mussa
- Circuito di Manciano
- Gran Premio Marina di Massa - Pian della Fioba
- 1ª tappa, 3ª semitappa Cronostaffetta di Martinsicuro
- Classifica generale Cronostaffetta di Martinsicuro
- Criterium di Prato
- Criterium di Quarrata
- Trofeo Baracchi
- 1975 (Filotex)
- Circuito di Calenzano
- Classifica giovani Tour de France
- Criterium di Plessala
- Circuito di Altopascio
- Trofeo Baracchi
- 1976 (Sanson-Benotto)
- Circuito di Cecina
- Circuito di Zambana di Trento
- Classifica punti Giro d'Italia
- Circuito di San Damiano d'Asti
- Circuito di Carpineti
- Circuito di Luzzara
- 1977 (Sanson)
- Circuito di Arma di Taggia
- Circuito di Col San Martino
- Circuito di Zambana di Trento
- Classifica punti Giro d'Italia
- Circuito di Castiglione del Lago
- Circuito di Roccastrada
- Criterium di Chateauroux
- Critérium des As
- 1978 (Sanson-Campagnolo)
- Circuito di Faenza
- Classifica punti Giro d'Italia
- Criterium di Ambarés
- Circuito di Arezzo
- Circuito di Arco
- Criterium di Aalst
- Criterium di Londerzeel
- Circuito di Carpineti
- Circuito di Luzzara
- Classifica generale Super Prestige Pernod
- 1979 (Sanson-Luxor TV-Campagnolo)
- Circuito di Gatteo a Mare
- Circuito di San Vendemiano
- Criterium di Castres
- Trofeo Baracchi
- 1980 (Sanson-Campagnolo)
- Circuito di Arma di Taggia
- Circuito di Milazzo
- Criterium di Londerzeel
- Criterium di Callac
- Criterium di Plancoet
- 1981 (Famcucine-Campagnolo)
- Circuito di Zambana di Trento
- Circuito di Nanno
- Acht van Brasschaat
- Criterium di Cluses
- 1982 (Famcucine-Campagnolo)
- Circuito di Arma di Taggia
- Circuito di Faenza
- Circuito di Zambana di Trento
- Classifica punti Giro d'Italia
- Circuito di Arezzo
- Criterium di Steenwijk
- Circuito di Molteno
- Circuit de l'Aulne
- 1983 (Gis Gelati-Campagnolo)
- Circuito di Col San Martino
- Circuito di Arezzo
- Circuito di Milazzo
- Circuito di Nanno
- Criterium di Olivet
- 1984 (Gis Gelati-Tuc Lu)
- Circuito di San Vendemiano
- Circuito di Noto
- Circuito di Nanno
- Circuito di Firenze
- Circuito di Bologna
- Circuito di Lavis
- Circuito di Lariano
- Trofeo Baracchi
- Circuito di Scordia
- 1985 (Gis Gelati-Trentino Vacanze-Intrepido)
- Circuito di Trapani
- Circuito di Nanno
- Trofeo Baracchi
- 1986 (Supermercati Brianzoli-Essebi)
- Circuito di Bologna
- 1987 (Supermercati Brianzoli-Château d'Ax)
- Circuito di Nanno
- Circuito di Scordia
Pista
- Sei giorni di Milano (con Patrick Sercu)
- Campionati del mondo, inseguimento individuale
- Campionati italiani, inseguimento individuale
- Omnium di Vienna
- Sei giorni di Dortmund (con René Pijnen)
- Sei giorni di Milano (con René Pijnen)
- Campionati italiani, omnium
- Sei giorni di Milano (con René Pijnen)
- Sei giorni di Grenoble (con René Pijnen)
- Campionati italiani, inseguimento individuale
- Campionati italiani, inseguimento individuale
- Sei giorni di Nouméa (con Maurizio Bidinost)
- Sei giorni di Milano (con Patrick Sercu)
Record dell'oraMiglior prestazione sull'ora (50,808)Record dell'oraMiglior prestazione sull'ora (51,151)- Sei giorni di Milano (con René Pijnen)
- Omnium di Vienna
- Campionati italiani, inseguimento individuale
- Sei giorni di Dortmund (con René Pijnen)
- Sei giorni di Parigi (con René Pijnen)
Record dell'ora sul livello del mareMiglior prestazione sull'ora sul livello del mare (48,543 km)Record dell'ora sul livello del mareMiglior prestazione sull'ora sul livello del mare (49,801 km)- Sei giorni di Rotterdam (con Danny Clark)
- Sei Giorni di Bassano del Grappa (con Clark e Amadio)
- Sei giorni di Grenoble (con Anthony Doyle)
Record dell'ora indoorMiglior prestazione sull'ora indoor (48,637 km)- Campionati italiani, inseguimento individuale
Record dell'ora indoorMiglior prestazione sull'ora indoor (50,644 km)- Omnium di San Pellegrino Terme
- Sei Giorni di Bassano del Grappa (con Danny Clark)
Piazzamenti
Grandi Giri
Classiche monumento
Competizioni mondiali
- Montréal 1974 - In linea: 7º
- Yvoir 1975 - In linea: 11º
- Ostuni 1976 - In linea: 2º
- San Cristóbal 1977 - In linea: vincitore
- Nürburgring 1978 - In linea: 2º
- Valkenburg 1979 - In linea: ritirato
- Sallanches 1980 - In linea: ritirato
- Praga 1981 - In linea: 6º
- Goodwood 1982 - In linea: 26º
- Altenrhein 1983 - In linea: ritirato
- Barcellona 1984 - In linea: ritirato
- Giavera del Montello 1985 - In linea: 54º
- Colorado Springs 1986 - In linea: 66º
- Villach 1987 - In linea: 66º
Riconoscimenti
- Giglio d'oro nel 1974, 1975, 1976, 1977, 1978, 1979, 1983, 1984 e 1985
- Medaglia d'oro al valore atletico del CONI nel 1976[7]
- Mendrisio d'oro del Velo Club Mendrisio nel 1978 e 1983
- Sportivo italiano dell'anno della Gazzetta dello Sport nel 1984
- Atena d'argento nel 1985 e 1986
- Premio Sport del Comune di Camaiore nel 1989
- Appennino d'oro nel 2000
- Memorial Bardelli-Una vita per lo sport nel 2001
- Premio Ciclismo Vita Mia nel 2003
- Premio Vincenzo Torriani nel 2005
- Premio d'onore dell'Associazione Nazionale Ex Corridori Ciclisti nel 2010
- Inserito nella Top 25 della Cycling Hall of Fame
- Premio Nazionale Sportilia
- Nel dicembre 2015, una targa dedicata a Moser è stata inserita nel percorso Walk of Fame dello sport italiano inaugurato il maggio precedente al parco olimpico del Foro Italico a Roma, riservato agli sportivi italiani che si sono distinti per i risultati ottenuti in campo internazionale.[8]
Note
- ^ Giorgio Squinzi, Occhi puntati sullo sceriffo svizzero, in www.ilsole24ore.com, 6 luglio 2010. URL consultato il 10 luglio 2011.
- ^ Eddy Merckx, fame da cannibale, su museociclismo.it. URL consultato il 27 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2015).
- ^ (EN) 1980 Giro d'Italia, su Bikeraceinfo.com. URL consultato il 18 maggio 2017.
- ^ http://www.gazzetta.it/Ciclismo/04-06-2015/record-ora-dieci-domande-tutto-quello-che-c-sapere-12028682341.shtml
- ^ Wiggins vola in pista, è suo il nuovo record dell'ora, su larepubblica.it. URL consultato il 17 giugno 2015.
- ^ http://www.gazzetta.it/Ciclismo/storie-che-emozionano/06-05-2015/intervista-francesco-moser-racconta-il-giro-italia-1984-verona-record-ora-sanremo-110715327455.shtml
- ^ Sito ufficiale dell'Associazione Medaglie d'Oro al Valore Atletico
- ^ Consegnati i Collari d'oro ai campioni del 2015 e della storia. Il Premier Renzi: con voi vince l'Italia, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
Bibliografia
- Carlo Andreotti, Remo Mosna, Manfrini, Francesco Moser, storia di un campione, Publilux, 1984, p. 159.
- Achille Mezzadri - Corrado Corradini, 'L'ora di Moser, Forte Editore, 1984.
- Diego Nart, Francesco Moser e Cinquant'Anni di Ciclismo, Publisport, 2001, p. 194.
- F. Fumelli, Più alti dei giganti, più veloci di Moser, Pendragon, 2008, p. 304, ISBN 978-88-8342-678-0.
- Davide Mosca, Francesco Moser, Ho osato vincere, Edizioni Mondadori, 2015, p. 228, ISBN 88-520-6470-2.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Francesco Moser
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Moser
Collegamenti esterni
- (EN) Francesco Moser, su procyclingstats.com.
- Francesco Moser, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Francesco Moser, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Francesco Moser, su memoire-du-cyclisme.eu.
- (EN) Francesco Moser, su Olympedia.
- (EN) Francesco Moser, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN, ES, IT, FR, NL) Francesco Moser, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8655329 · ISNI (EN) 0000 0000 2411 2753 · SBN SBLV138918 · LCCN (EN) n79014827 · GND (DE) 1235175456 · BNF (FR) cb12014139x (data) |
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