Francesco Paulucci di Calboli
nobile e scrittore italiano
Francesco Giuseppe Paulucci di Calboli (seconda metà del XVIII secolo – prima metà del XIX secolo) è stato un nobile e scrittore italiano.
Biografia
modificaMarchese discendente dalla nobile famiglia forlivese dei Paulucci de Calboli,[1][2] studiò al Collegio Nazareno di Roma, dove completò gli studi pubblicando nel 1771 una tesi in latino dal titolo Exercitatio philosophica.[3]
Fu direttore della Biblioteca Palatina di Parma.[1]
Sposò la dama della Croce stellata Costanza Pallavicino, da cui gli nacque nel 1802 il figlio Vittorio Paulucci di Calboli.[1]
Scrisse vari componimenti poetici, tra cui il sonetto Pianse la terra, e lamentò di Cristo, pubblicato nel luglio 1815 per il rientro a Roma di papa Pio VII.[4]
Opere
modifica- (LA) Exercitatio philosophica, in qua selectas ex geometria, et physica propositiones data cuilibet singulas impugnandi facultate publice demonstrat, ac defendit, Roma, Giovanni Zempel, 1771.
- I voti d'Imeneo. Cantata, Forlì, Barbiani, 1812.
- La Giuditta. Canti, Parma, vedova Giambattista Bodoni, 1813.
- All'immortale Pio VII, Parma, vedova Giambattista Bodoni, 1815.
Note
modifica- ^ a b c Dizionario biografico: Palletti-Pazzoni, su comune.parma.it. URL consultato il 22 ottobre 2021.
- ^ Il cognome quindi oscilla tra la versione "di Calboli" e quella "de Calboli". Varianti possono riguardare anche la prima parte del cognome "Paulucci" o "Paolucci".
- ^ Exercitatio philosophica, frontespizio.
- ^ Vita del cavaliere Giambattista Bodoni tipografo italiano e catalogo cronologico delle sue edizioni, vol. 2, Parma, Stamperia ducale, 1816, pp. 221-222.
Altri progetti
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