Güshi Khan
Güshi Khan (in mongolo: Гүүш хаан, Gùùš khan; anche Gushri Khan) (1582 – 1655) è stato un condottiero e principe mongolo della tribù hošuud, sovrano del Khanato hošuud, che aveva soppiantato i Tumed[1] discendenti di Altan Khan.
Güshi Khan | |
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Nascita | 1582 |
Morte | 1655 |
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Il suo appoggio militare alla scuola Gelug del Buddhismo tibetano permise al V Dalai Lama di stabilire il controllo politico sul Tibet. Nel 1637, Güshi Khan sconfisse il principe rivale mongolo Tsogtu Khung Taiji, un seguace del Kagyu, vicino al Lago Qinghai (Kokonor) e fondò il suo khanato in Tibet.
Biografia
modificaGüshi Khan nacque come Torobaikhu, terzo figlio di Akhai Khatun e Khanai Noyan Khonggor, capo della tribù hošuud degli Oirati. All'età di 12 anni Torobaikhu aveva già acquisito fama in battaglia contro i Turkestani.[2] Nel 1630 succedette a suo fratello maggiore Baibaghas come capo degli Hošuud con il titolo di Güshi o Guushi Khan.
Sonam Rapten, che era il Reggente durante la giovinezza di Lozang Gyatso, il V Dalai Lama, cercò l'aiuto di Gushri Khan per mettere fine alla persecuzione della scuola Gelugpa e unificare il Tibet. Ci vollero tre anni a Gushri Khan per insediare Lozang Gyatso come capo del Tibet unificato. I monasteri Gelugpa rivolsero appelli per avere aiuto contro i partigiani delle sette rivali Karmapa e Bon-po come Tsogtu Taiji.[3]
La campagna militare fu preparata nel 1639. Nell'inverno del 1640, Gushri sconfisse tutti i nemici del Dalai Lama e conquistò Kham con altre forze oirato-mongole delle tribù dei Torghud e dei Dôrvôd assistiti dai Tibetani, superando la resistenza delle tribù mongole dei Khalkha e dei Cahar, alleate del re di Tsang e di altre forze anti-Gelug. I Mongoli Occidentali furono sconfitti in Tibet nello stesso periodo in cui venivano schiacciati in Mongolia dagli invasori manciù.[4]
L'invasione del Tibet da parte di Gushri Khan ebbe come risultato il rovesciamento di Karma Tenkyong, principe di Tsang, il 13 aprile 1642, soppiantando la scuola dominante rivale dei Karmapa, e il V Dalai Lama fu allora insediato sul trono del re deposto. In seguito, il nuovo sovrano concesse a Gushri il titolo di Re del Tibet.[5]
Gushi Khan morì nel gennaio 1655 lasciando dieci figli. Suo figlio Dayan gli succedette; tuttavia otto degli altri figli, con le loro tribù, si stabilirono nella regione d'importanza strategica del Lago Qinghai nell'Amdo, litigando costantemente per il territorio. Il V Dalai Lama inviò vari governatori nel 1656 e nel 1659. I Mongoli gradualmente si tibetanizzarono e svolsero un importante ruolo nell'estendere l'influenza della scuola Gelug nell'Amdo.[6]
Note
modifica- ^ The New Encyclopædia Britannica, 15ª edizione, 1977, Vol. 18, p. 380h.
- ^ Christopher P. Atwood, Encyclopedia of Mongolia and the Mongol Empire, Facts on File, 2004, p. 211. ISBN 978-0-8160-4671-3.
- ^ René Grousset, The Empire of the Steppes: A History of Central Asia, ristampa illustrata, Rutgers University Press, 1970, p. 523. ISBN 978-0-8135-1304-1.
- ^ Thomas Laird, The Story of Tibet: Conversations with the Dalai Lama, New York, Grove Press, 2006, pp. 158-161. ISBN 978-0-8021-1827-1.
- ^ Laird, ibidem.
- ^ Samten C. Karmay, "The Great Fifth" Archiviato il 15 settembre 2013 in Internet Archive., 2005, p. 2. Scaricato come file pdf il 16 dicembre 2007.
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Samten C. Karmay, "The Great Fifth", 2005. Scaricato come file pdf il 16 dicembre 2007.