Gens Opimia
gens romana
La gens Opimia o Opeimia era una famiglia plebea romana. Il primo membro della gens a raggiungere il consolato fu Quinto Opimio nel 154 a.C..[1]
Origine del nome
modificaIl nomen Opimius deriva dal latino opimus ("migliore, più alto" o "grasso, abbondante, fruttuoso").
Praenomina
modificaI praenomina utilizzati dalla gens sono Quintus e Lucius, Gaius e Marcus.
Rami principali
modificaOpimii Pansa
modifica- Gaio Opimio Pansa, questore nel 294 a.C., durante la terza guerra sannitica, fu ucciso durante una battaglia contro i sanniti[2][3]
Altri
modifica- Quinto Opimio, nonno del console del 154 a.C.[4]
- Quinto Opimio Q. f., padre del console del 154 a.C.[4]
- Opimio, triumvir monetalis tra il 169 e il 158 a.C.[5]
- Quinto Opimio Q. f. n., console nel 154 a.C., portò avanti la guerra contro i Liguri con grande successo ricevendo il trionfo. Fu anche triumvir monetalis tra il 169 e il 158 a.C. e pretore nel 157 a.C.[6][7][8][4][5]
- Lucio Opimio Q. f. Q. n., triumvir monetalis nel 131 a.C., pretore nel 125 e console nel 121. Fu un convinto oppositore delle riforme di Gaio Sempronio Gracco e, più tardi si lasciò corrompere da Giugurta, morendo in esilio[9][10][11][12][13]
- Marco Opimio Q. f. Q. n., triumvir monetalis nel 131 a.C., lo stesso anno di suo fratello Lucio.[14]
- Lucio Opimio, legionario al servizio del console Quinto Lutazio Catulo nel 102 a.C., uccise un guerriero cimbro che lo aveva sfidato a duello[15].
- Quinto Opimio L. f. Q. n., tribuno della plebe nel 75 a.C., processato l'anno seguente dal pretore Gaio Verre e privato delle sue proprietà[16][17][18].
- Opimio, un giurista nominato da Cicerone[19].
- Marco Opimio, praefectus sociorum al servizio di Metello Scipione durante la guerra civile. Fu fatto prigioniero da Gneo Domizio Calvino nel 48 a.C.[20][21]
- Opimio, menzionato da Orazio[22].
Note
modifica- ^ Smith, p. 33.
- ^ Livio, X. 32.
- ^ Broughton, p. 180.
- ^ a b c Broughton, pp. 447, 449.
- ^ a b Crawford, pp. 239, 240.
- ^ Polibio, XXXIII. 5, 7, 8.
- ^ Livio, Epitome, 47.
- ^ Ossequente, 76.
- ^ Plutarco, Vita di Gaio Gracco.
- ^ Appiano, Bellum Civile, I. 21–26.
- ^ Smith, pp. 33, 34.
- ^ Broughton, pp. 520, 522 (nota 1), 530, 531, 546.
- ^ Crawford, p. 281.
- ^ Crawford, p. 282.
- ^ Ampelio, c. 22.
- ^ Cicerone, In Verrem, I. 60.
- ^ Pseudo-Asconio, p. 200.
- ^ Broughton, p. 97.
- ^ Cicerone, Epistulae ad Atticum, IV. 16. § 6.
- ^ Cesare, III. 38.
- ^ Broughton, p. 283.
- ^ Orazio, II. 3. 124.
Bibliografia
modificaFonti antiche
modifica- (LA) Polibio, Storie.
- (LA) Marco Tullio Cicerone, Epistulae ad Atticum.
- (LA) Marco Tullio Cicerone, In Verrem.
- (LA) Gaio Giulio Cesare, Commentarii de bello civili.
- (LA) Pseudo-Asconio, Commentarius in Oratorio Ciceronis in Verrem, Orelli.
- (LA) Tito Livio, Ab Urbe condita.
- (LA) Quinto Orazio Flacco, Satire.
- (LA) Lucio Ampelio, Liber Memorialis.
- (LA) Giulio Ossequente, Liber de Prodigiis.
Fonti moderne
modifica- (EN) William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, Boston, Little, Brown and Company, 1849.
- (FR) Bartolomeo Borghesi, Œuvres complètes de Bartolomeo Borghesi, Parigi, 1862.
- (EN) George Davis Chase, The Origin of Roman Praenomina, in Harvard Studies in Classical Philology, VIII, 1897.
- (EN) T. Robert S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, American Philological Association, 1952.
- (EN) Michael Crawford, Roman Republican Coinage, Cambridge University Press, 1974.
Altri progetti
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