Gino Canetti
Gino Canetti (Mattaleto, 1914 – Bocche di Cattaro, 14 settembre 1943) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Gino Canetti | |
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Nascita | Mattaleto, 1914 |
Morte | Bocche di Cattaro, 14 settembre 1943 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea |
Unità | 119º Reggimento fanteria, 155ª Divisione fanteria "Emilia" |
Anni di servizio | 1933-1943 |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Unucispoleto[1] | |
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Biografia
modificaNacque a Mattaleto di Langhirano nel 1914, figlio di Cesarina.[N 1] Dopo aver conseguito il diploma di scenografo presso l’Istituto "Paolo Toschi" di Parma, dapprima lavorò presso il locale Consorzio agrario,[N 2] e poi si arruolò volontario nel Regio Esercito in qualità di Allievo ufficiale di complemento, frequentando la relativa Scuola di Palermo, e divenendo sottotenente nel giugno 1933.[1] Assegnato al 61º Reggimento fanteria, vi prestò servizio di prima nomina dal 1º febbraio al 31 agosto 1934. Richiamato alle armi in vista dello scoppio della guerra d'Etiopia, il 4 marzo 1935, il due aprile dello stesso anno partiva per l'Eritrea dove fu trasferito, dietro sua domanda, nel Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea.[1] Assunse il comando di un gruppo di ascari si distinse per le capacità organizzative e fu tra i protagonisti della presa di Gondar. Dopo la conclusione delle operazioni di grande polizia coloniale, nel 1939 rientrò in Patria col grado di tenente per riprendere la sua attività professionale.[1] Nel gennaio 1942, in piena seconda guerra mondiale, fu richiamato in servizio attivo, e dopo un periodo di permanenza a Jesi, fu inviato in Montenegro, dove presta servizio per alcuni mesi nel 119º Reggimento fanteria della 155ª Divisione fanteria "Emilia" che era in formazione destinata a compiti di occupazione. Sbarcò a Cattaro il 24 marzo dello stesso anno, e promosso capitano assumeva il comando di una compagnia fucilieri.[1] Alla fine dell'agosto 1943 la sua unità era schierata in difesa costiera alle Bocche di Cattaro contro eventuali sbarchi nemici.[1] All'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si trovava a Kobila-Bocche di Cattaro, e la divisione, al comando del generale Ugo Buttà, iniziò subito le operazioni belliche contro i tedeschi. Cadde in combattimento il 14 settembre.[1]
Il 29 marzo 1945 gli viene conferita la Medaglia d'argento al valor militare, successivamente convertita in Medaglia d'oro il 19 aprile 1945. A Parma gli è intitolata una via del quartiere Montanara, trasversale di via Ognibene.
Onorificenze
modificaNote
modificaAnnotazioni
modificaFonti
modificaBibliografia
modifica- Giuseppe Fioravanzo, La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Volume XV. La Marina dall'8 settembre 1943 alla fine del conflitto., Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore della Difesa, 1962.
- Tiziano Marcheselli, Le strade di Parma.Vol. I, Parma, Tipografia Benedettina Editrice, 1988.
- Mario Torsiello, Le operazioni delle unità italiane nel settembre-ottobre 1943, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, 1975.
- Periodici
- Gazzetta di Parma, 30 marzo 1987, p. 10.
Collegamenti esterni
modifica- Gino Canetti, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Gino Canetti [collegamento interrotto], su Unucispoleto, http://unucispoleto.blogspot.com. URL consultato il 17 maggio 2019.