Giudizio statario
Il giudizio statario è un giudizio emesso in una situazione di guerra o di tipo insurrezionale nel corso di un processo che ha luogo solitamente sullo stesso luogo dove è stato commesso il delitto e tenuto in tempi brevissimi.[1]
Storia
modificaStoricamente tale forma di giudizio trovò applicazione durante il periodo della dominazione austriaca nelle regioni italiane. Nel Regno Lombardo-Veneto venne applicato all'interno di un apparato di controllo teso solitamente a mantenere l'ordine pubblico e in sostituzione delle normali norme del codice ordinario per ridurre le possibilità di difesa. Il giudizio non prevede la possibilità di appello e porta a due sole possibilità: assoluzione o pena di morte.[2]
Casi noti per i quali fu applicato il giudizio statario sono Damiano Chiesa e Cesare Battisti.
Descrizione
modificaIl giudizio statario è caratterizzato da:[3]
- estrema rapidità nella sua emanazione, che può essere di sole 24 ore
- semplificazione nelle procedure
- prossimità territoriale
- esempio e monito per la popolazione
Per alcuni aspetti è assimilabile al giudizio sommario.[4]
Note
modificaBibliografia
modifica- I.R. governo di Lombardia, Codice penale universale austriaco: coll'appendice delle più recenti norme generali, Milano, Imperiale regia stamperia, 1834, OCLC 824512132.
- Antonio Zieger (a cura di), La Lotta del Trentino per l'unità e per l'indipendenza, 1850-1861 ... a cura di Antonio Zieger. Prefazione di S.E. Arrigo Solmi, ..., prefazione di Arrigo Solmi, Trento, Tipogr. editrice mutilati ed invalidi, , 1936-XIV, OCLC 459236942. URL consultato il 24 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2020).
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Comando militare della Lombardia - Consiglio di guerra e giudizi statari (1853 febbraio 11 - 1853?), su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 24 luglio 2020.