Giuseppe Canta
Giuseppe Canta, detto Pino (Caltanissetta, 17 agosto 1952), è un artista e poeta italiano.
Biografia
modificaGiuseppe Canta, in arte Pino Canta, ha trascorso la sua infanzia a Caltanissetta. Ha conseguito la maturità all'Istituto Statale d'Arte “Filippo Juvara” di San Cataldo. In età giovanile ha frequentato gli ambienti artistici e culturali di Caltanissetta e Palermo. Trasferitosi a Milano nel 1977, si è laureato in Architettura al Politecnico con Guido Canella. L’attività artistica e la scrittura poetica, sperimentate per qualche tempo dopo la laurea, sono rifiorite solo molto più tardi. Con Calogero Di Giuseppe, Canta ha fondato, nel 2012, un gruppo informale di 10 poeti e 10 poetesse, che si riuniva presso la sede del sindacato Gilda. Nel 2017 ha aderito al movimento d’avanguardia del Realismo Terminale, fondato nel 2010 da Guido Oldani[1].
Attività artistica
modificaDopo le opere giovanili legate alla Sicilia, trasferitosi a Milano, ha partecipato a due mostre collettive presso la galleria d’arte “Artecultura” di Brera. Ha realizzato alcuni bassoalti rilievi, uno dei quali, Mariella 2012 (cm 41x28), in alluminio, di stile transavanguardia, è entrato a far parte del Civico museo d'arte contemporanea di Gibellina. Nel novembre 2016 ha partecipato alla mostra collettiva promossa dall’Associazione culturale “Apriti Cielo!” nell’ambito delle manifestazioni di BookCity Milano. Nel 2017 ha aderito al Realismo terminale con la mostra personale Arcobaleno in realismo terminale a Casa Merini a Milano. Sono seguite altre personali, di cui una a Sofia (Bulgaria), e collettive, interpretando la poetica del movimento in chiave di accatastamento di oggetti, di materiali e di piani. Le mostre più importanti sono state allestite nei locali dell'Università RomaTre, a latere di un convegno accademico su Il mondo globale e la poetica del Realismo terminale (5 dicembre 2019)[2]; e al CRAR di Rho (16-22 aprile 2023), a cura di Alessandro Mangiarotti, direttore del Yellow Fish Art di Montreal. Ha esposto inoltre a Caltanissetta, Palermo e Melegnano. Sue opere sono state riprodotte in copertina (o all’interno) di diverse pubblicazioni[3].
Assemblages e opere concettuali
Nelle sue opere Pino Canta ha sviluppato, in uno stile personale in perenne mutamento, diversi temi civili, come le guerre, le migrazioni e la violenza sulle donne. Le sue opere più rappresentative assemblano tridimensionalmente pittura, fotografia e poesia, sovrapponendo due tele, asimmetriche e sfalsate, in forme curve e interattive, con segni del lavoro. Nello stesso stile ha prodotto anche delle sculture e delle opere concettuali.
Attività poetica
modificaDopo aver pubblicato, nel 1975, dieci testi poetici nella rivista di Caltanissetta «Il Foglio d’Arte», Pino Canta esordisce come poeta dialettale nel 1994 con Petri pizzuti, una raccolta di versi in dialetto nisseno, pubblicata dall’Editrice Nocera di San Cataldo, con presentazione di Salvatore Rizza, ordinario di Politica sociale all’Università di RomaTre. A questa silloge ne sono seguite diverse altre, tra cui, nel 2006, Inseguono Cesare e, nel 2012, Mari vola, dedicata alla moglie, presentata da Chiara Rizza, ordinario di Sociologia dei processi culturali all'Università RomaTre, entrambe per le Edizioni Clandestine di Marina di Massa.
Sue poesie compaiono in «Tam Tam Bum Bum» (2019), in «Odissea» (2023) e in tre antologie per la pace (2010-2012) promosse da Giuseppe Martucci[4]. Inoltre, tra il 2011 e il 2017 diverse sue poesie[5] e un racconto[6] sono comparsi nel mensile «Artecultura» diretto da Giuseppe Martucci. Suoi testi compaiono in diverse antologie, quali 200 anni L’Infinito. Omaggio a Leopardi[7] e Il fiore delle lacrime[8], curate entrambe da Vincenzo Guarracino. Suoi testi sono presenti anche in quattro antologie di impegno civile promosse dal gruppo dei realisti terminali[9].
Note
modifica- ^ Parte delle informazioni biografiche si trovano in Pino Canta.
- ^ Tania di Malta, 2020, pp. 121-125
- ^ Cfr. Pino Canta, Onde, in Petri pizzuti, San Cataldo, Editrice Nocera, 1994.; Carmelina Chiara Canta, Frammentazione, in Ricostruire la società, Milano, Franco Angeli, 2006, ISBN 978-88-464-8286-0.; Pino Canta, Amanti, in Mari vola, Marina di Massa, Edizioni Clandestine, 2012, ISBN 978-88-6596-352-4.; Tania Di Malta (a cura di), E.mail verso la luce, in Christmas blues, Piacenza, Ediprima, 2020, ISBN 978-88-9902-655-4.; Andrea Casavecchia (a cura di), Diaspora Navale, in Attraversare il guado, Roma, Aracne, 2022, ISBN 979-12-5994-665-2.
- ^ Cfr. Pino Canta, La pace, in Poesia Pace, Milano, Artecultura Edizioni, 2010.; Pino Canta, Stanotte la pace verrà, in Poesia Pace, Milano, Artecultura Edizioni, 2011.; Pino Canta, Stati barbari, in Poesia Pace, Milano, Artecultura Edizioni, 2012, SBN BAS0256499..
- ^ Cfr. Pino Canta, Se verrai a Daniel, C’erano, Ispirata da Archie Sheep, La caccia, Soldato bambino, Laura e la droga, A un soldato, Sotto i baobab fioriti, In viaggio.
- ^ Cfr. Pino Canta, Viaggio in Papua-Nuova Guinea
- ^ Pino Canta, Migrano, in 200 anni. L’Infinito. Omaggio a Leopardi, Busto Arsizio, CASA Edizioni, 2019, ISBN 978-88-942342-9-9.
- ^ Pino Canta, Trafitti dai silenzi, in Vincenzo Guarracino (a cura di), Il fiore delle lacrime, Pasturana, Puntoacapo, 2020, ISBN 978-88-6679-274-1.
- ^ Cfr. Pino Canta, Preghiera, in Tania Di Malta (a cura di), Christmas Blues, Piacenza, Ediprima, 2020, ISBN 978-88-9902-655-4.; Pino Canta, Gioia perduta, in Tania di Malta (a cura di), Lo sgabello degli angeli, Piacenza, Ediprima, 2021, ISBN 978-88-99026-58-5.; Pino Canta, Ghisa Hiroshima, in Beppe Mariano (a cura di), Nascondere Nagasaki, Milano, Mursia, 2021. URL consultato il 20 ottobre 2024.; Pino Canta, Senza titolo, Grigio ciao, Dal cielo Willy, Sugli Afghanistan, Gino nel cuore, Gittata lontana, in Tania di Malta (a cura di), Il gommone forato, Pasturana, Puntoacapo, 2022.
Bibliografia
modificaBibliografia di Pino Canta
- Pino Canta, Petri pizzuti, poesie in dialetto nisseno, a cura di Salvatore Rizza, San Cataldo, Editrice Nocera, 1994, SBN LO11453995.
- Pino Canta, Inseguono Cesare e altre poesie, Marina di Massa, Edizioni Clandestine, 2006, ISBN 88-89383-43-7.
- Pino Canta, Mari vola, Marina di Massa, Edizioni Clandestine, 2012, ISBN 978-88-6596-352-4.
- Pino Canta, Omaggio, in Calogero Di Giuseppe (a cura di), La Discussione, 16 febbraio 2012.
Bibliografia su Pino Canta
- Giuseppe Martucci, Pino Canta: il linguaggio e l’intuizione nella forma cosciente, in ArteCultura, L, n. 3, 2017, p. 9.
- Tania Di Malta, Gli assemblages di Pino Canta (PDF), in Oblio, vol. 10, n. 38-39, autunno 2020, pp. 121-125, ISSN 2039-7917 . URL consultato il 30 ottobre 2024.
- Daniele Maria Pegorari (a cura di), L’occhio di vetro, Milano, Mursia, 2020, ISBN 978-88-425-6130-9.
- Guido Oldani, Dopo l’Occidente, Milano, Mursia, 2021, ISBN 978-88-425-6336-5.
- Giuseppe Langella, La modernità letteraria, Milano-Torino, Pearson, 2021, ISBN 978-88-919-10-103.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Pino canta RT, prof. architetto, artista e poeta del Realismo Terminale, su pinocanta.wordpress.com. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- Tania Di Malta, Gli Accatastamenti di Pino Canta, su Odissea, 1° settembre 2023. URL consultato il 22 ottobre 2024.