Giuseppe Pesenti Gritti
Giuseppe Pesenti Gritti (Vertova, 7 febbraio 1908 – ...) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della seconda guerra mondiale.
Giuseppe Pesenti Gritti | |
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Nascita | Vertova, 7 febbraio 1908 |
Morte | ? |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Repubblica Sociale Italiana |
Forza armata | Regio Esercito Esercito Nazionale Repubblicano |
Arma | fanteria |
Corpo | Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale Guardia Nazionale Repubblicana |
Reparto | 15ª Legione CC.NN. d'Assalto "Leonessa" |
Grado | maggiore |
Guerre | Guerra d'Etiopia Guerra civile spagnola Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna italiana di Grecia |
Battaglie | battaglia di Guadalajara |
Comandante di | 14º Battaglione CC.NN "Garibaldina" della RSI |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare e Croce di guerra al valor militare |
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Biografia
modificaLa guerra d'Etiopia e di Spagna
modificaPesenti Gritti, già impiegato della Società Italo Americana pel Petrolio (SIAP)[1] prese parte alla guerra d'Etiopia[2] con la 114ª Legione CC.NN "Garibaldina" e alla guerra civile spagnola come capomanipolo della 724ª Bandera "Inflessibile" della 2ª Divisione CC.NN. "Fiamme Nere" nella battaglia di Guadalajara dove guidò un plotone fucilieri meritando una Croce di guerra al valor militare[3].
La seconda guerra mondiale
modificaAll'inizio della seconda guerra mondiale Pesenti Gritti fu promosso centurione della MVSN (grado equivalente a quello di capitano) e nominato aiutante maggiore in seconda del 14º Battaglione[2]. Alla fine del 1940 la 15ª Legione CC.NN. d'Assalto "Leonessa" fu destinata alla campagna di Grecia.
L'assedio di Bregu Scialesit
modificaIl 24 gennaio 1941 la legione si trasferì in Albania a Durazzo per poi proseguire a Berati dove dal febbraio fu assegnata alla 24ª Divisione fanteria "Pinerolo" che la dispiegò a Bregu Scialesit dove era in corso un duro attacco greco. Il 14º Battaglione del "Leonessa" registrò i primi caduti[4]. Gli assalti greci continuarono anche i giorni seguenti e un contrattacco italiano effettuato il 7 febbraio fallì e fu gravemente ferito il centurione Giovanni Cadè che guidava la 2ª compagnia e Pesenti Gritti dovette assumere il comando del reparto e proseguire le azioni di contrasto contro gli attaccanti. Già colpito da congelamento rifiutò di farsi medicare in ospedale per rimanere in prima linea facendosi trasportare a braccia nei punti più delicati riuscendo a mantenere il possesso della posizione. Pesenti Gritti fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare sul campo.
In ottobre rientrò in Italia e non seguì la 15ª Legione "Leonessa" nella campagna di Russia ma rimase a disposizione del comando della 14º battaglione.
La guerra civile
modificaDopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Il comando del 14º battaglione delle Camicie nere di Bergamo cui apparteneva si costituì in 14º Battaglione camicie nere al comando del capitano Tommaso Comolli con i pochi elementi presenti in zona. A lui subentrò il 20 settembre Pesenti Gritti che mantenne il comando del battaglione finché agli inizi del 1944 fu sciolto e trasformato in 612º comando provinciale Guardia Nazionale Repubblicana di Bergamo[5].
A guerra finita Pesenti Gritti riprese il proprio incarico presso la Società Italo Americana pel Petrolio e nel 1954 fu promosso maggiore[2].
Onorificenze
modifica— Regio Decreto 2 ottobre 1942.[7]
Note
modifica- ^ La nostra storia 1940-1959, su exxonmobil.it, Esso (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2016).«All’inizio del conflitto mondiale numerosi dipendenti della SIAP sono richiamati alle armi. Nel 1941 l’impiegato Giuseppe Pesenti Gritti è decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare.»
- ^ a b c Ancfargl, PESENTI GRITTI Giuseppe, su Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari Guerra di Liberazione, 9 giugno 2016. URL consultato il 30 marzo 2022.
- ^ a b Immagine (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org. URL consultato il 30 marzo 2022.
- ^ Lucas & De Vecchi, p. 264.
- ^ http://www.ateneobergamo.it/documenti/421/PICCOLI%20FATTI%20CUSTODITI%20NELLA%20MEMORIA.pdf Archiviato il 4 novembre 2016 in Internet Archive. pag.1
- ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
- ^ Registrato alla Corte dei conti lì 4 novembre 1942, Guerra, registro 41, pagina 207.