Glyptostrobus europaeus
Glyptostrobus europaeus è una specie estinta di conifere appartenente alla famiglia delle cupressaceae, rinvenuta come fossile per tutto l'emisfero settentrionale. L'unica specie vivente di Glyptostrobus (Glyptostrobus pensilis) è stata descritta dalla Cina nel 1926.[1] Il nome del genere deriva dal greco "glypto" che significa scanalato o intagliato, e "strobilus" che significa cono. Il nome della specie "europaeus" si riferisce al fatto che è stato descritto per la prima volta dall'Europa.
Glyptostrobus europaeus | |
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Fogliame fossilizato di Glyptostrobus europaeus risalente al tardo Paleocene | |
Intervallo geologico | |
Aptiano al Pleistocene
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Pinophyta |
Classe | Pinopsida |
Ordine | Pinales |
Famiglia | Cupressaceae |
Sottofamiglia | Taxodioideae |
Genere | Glyptostrobus |
Specie | G. europaeus |
Nomenclatura binomiale | |
Glyptostrobus europaeus (Brongn.) Heer 1855 |
Storia
modificaResti fossili di glyptostrobus sono stati descritti per la prima volta come Taxodium europaeus da Adolphe-Théodore Brongniart nel 1833 e poi riassegnato al genere Glyptostrobus nel 1855 da Oswald Heer. La divisione dei reperti fossili del genere in un certo numero di altre specie è considerata da alcuni basata su "criteri molto inaffidabili".[2] Infatti, è stato affermato che il fossile Glyptostrobus non sembra differire in modo significativo dalla specie vivente ed "è possibile che l'albero ora sull'orlo dell'estinzione in Cina sia la specie terziaria immutata".[1]
Descrizione
modificaCome il Glyptostrobus vivente, G. europaeus era deciduo e perdeva i suoi ramoscelli stagionalmente. Portava foglie di tre tipi, cupressoide (a forma di squama), criptomeroide (a forma di ago) e tassodioide (piatte e oblunghe)[3], oltre a due tipi di transizione (cripto-cupressoide e cripto-taxodioide).[4]. Tutte erano disposte a spirale, ma alcune erano attorcigliate alla base così da disporsi in due file orizzontali. I coni che portavano semi, erano piriformi (a forma di pera) e lunghi fino a 20 cm e larghi 10 cm. Erano costituiti da scaglie legnose imbricate (sovrapposte) di forma approssimativamente triangolare e portate terminalmente su brevi ramoscelli con foglie simili a scaglie. I semi erano lunghi fino a 13 mm e larghi 7 mm, alati e triangolari a forma di ascia. I coni portatori di polline erano piccoli e globosi, lunghi fino a 3 cm e larghi 3 cm. Erano costituiti da scaglie a punta acuta, incurvate, imbricate ed erano portate su brevi ramoscelli disposti alternativamente con foglie simili a scaglie.[4][5]
Distribuzione
modificaResti di Glyptostrobus si trovano in sedimenti del primo Cretaceo (stadio Aptiano) fino al pleistocene in Europa, Groenlandia, Nord America e Asia. Per tutto il periodo terziario il Glyptostrobus era una componente importante delle foreste settentrionali nelle zone pianeggianti e paludose, dove in molti luoghi coesisteva con la Metasequoia occidentalis.[6]
Note
modifica- ^ a b Henry, A. and McIntyre, M. 1926. The swamp cypresses, Glyptostrobus of China and Taxodium of America, with notes on allied genera. Proceedings of the Royal Irish Academy v. 37, sect. B, No. 13, p. 90-116, 8 plates.
- ^ Hickey, L.J. 1977. Stratigraphy and paleobotany of the Golden Valley Formation (early Tertiary) of western North Dakota. Geological Society of America, Memoir 150.
- ^ Brown, R.W. 1936. The genus Glyptostrobus in America. Journal of the Washington Academy of Sciences, v. 26, p. 353-357.
- ^ a b Christophel, D.C. 1976. Fossil floras of the Smoky Tower locality, Alberta, Canada. Palaeontographica, Abteilung B, Band 157, p. 1-43.
- ^ McIver, E.E. and Basinger, J.F. 1993. Flora of the Ravenscrag Formation (Paleocene), southwestern Saskatchewan, Canada. Palaeontographica Canadiana No. 10, 167 p. Geological Association of Canada and Canadian Society of Petroleum Geologists.
- ^ LePage, B.A. 2007. The taxonomy and biogeographic history of Glyptostrobus Endlicher (Cupressaceae). Bulletin of the Peabody Museum of Natural History, v. 48, no. 2, p. 259-426.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Glyptostrobus europaeus, su Fossilworks.org.