Grammatica lituana

regole della lingua lituana

La grammatica lituana descrive le regole e i principi che governano la struttura e l'uso della lingua lituana, una delle due lingue baltiche moderne appartenenti alla famiglia indoeuropea. Il lituano è rinomato per la conservazione di numerosi tratti arcaici ereditati dal protoindoeuropeo, che sono scomparsi in molte altre lingue indoeuropee contemporanee.

Tra le sue peculiarità grammaticali, il lituano presenta un sistema di declinazione articolato con sette casi e tre numeri (singolare, plurale e, in forme arcaiche, duale). La morfologia verbale è altrettanto complessa, comprendendo numerosi modi e tempi, oltre a una distinzione tra azione finita e non finita.

La seguente tabella illustra le principali categorie grammaticali della lingua lituana, evidenziando i termini lituani corrispondenti per le parti del discorso, i casi, i numeri, i gradi di comparazione, i generi, i tempi, i modi, le diatesi e gli aspetti verbali.

Categoria Lingua
Italiano Lituano
Parti del discorso sostantivo daiktavardis
aggettivo būdvardis
verbo veiksmažodis
numerale skaitvardis
pronome įvardis
avverbio prieveiksmis
particella dalelytė
preposizione prielinksnis
congiunzione jungtukas
interiezione jaustukas
interiezione verbale ištiktukas
Casi (liñksniai) nominativo vardininkas
genitivo kilmininkas
dativo naudininkas
accusativo galininkas
strumentale įnagininkas
locativo vietininkas
vocativo šauksmininkas
Casi locativi illativo iliatyvas, kryptininkas
allativo aliatyvas
adessivo adesyvas
Numero (skaĩčiai) singolare vienaskaita
duale dviskaita
plurale daugiskaita
Gradi di comparazione (láipsniai) positivo nelyginamasis
comparativo aukštesnysis
superlativo aukščiausiasis
Generi (gìminės) maschile vyriškoji
femminile moteriškoji
Tempi (laikaĩ) presente esamasis
passato būtasis kartinis
passato iterativo būtasis dažninis
futuro būsimasis
Modi (núosakos) indicativo tiesioginė
indiretto netiesioginė
condizionale (congiuntivo) tariamoji
imperativo liepiamoji
Diatesi (rū́šys) attivo veikiamoji
passivo neveikiamoji
Aspetti (veikslaĩ) perfettivo įvykio
progressivo eigos

Il lituano possiede due generi principali per i sostantivi:

Inoltre, possono essere categorizzati altri due generi grammaticali, sebbene il loro status sia più controverso:

I prestiti linguistici mantengono generalmente le caratteristiche grammaticali del lituano, con il genere determinato dalla desinenza. Alcuni nomi non declinabili, con desinenze atipiche come -o, -u o -i, indicano il genere attraverso gli aggettivi. Ad esempio:

  • Maschile: bankas (banca), traktorius (trattore).
  • Femminile: integracija (integrazione), tabletė (tablet).

Alcune parole, come bistro (bistrò), interviu (intervista) e taksi (taxi), non sono declinate e il loro genere è indicato dagli aggettivi associati.

Il cosiddetto genere indefinito riguarda alcune classi di parole che non appartengono pienamente né al maschile né al femminile. Tra queste troviamo:

  • Il pronome interrogativo kas (chi? cosa?),
  • I pronomi personali aš/mes (io/noi), tu (tu), jūs (voi),
  • Il pronome riflessivo savęs (sé),

Questa categoria non ha una declinazione propria. Per esempio, il pronome kas segue la declinazione maschile, mentre i sostantivi peggiorativi utilizzano quella femminile. È interessante notare che il genere indefinito non è sempre esplicitamente menzionato nelle grammatiche lituane, poiché non è un sistema autonomo ma piuttosto un insieme di eccezioni.

Le altre parti variabili del discorso, come gli aggettivi, i pronomi e i numerali, possono avere tre generi: maschile, femminile e neutro. Per esempio:

  • Ji yra graži (Lei è bella) – l’aggettivo graži è al femminile per concordare con il pronome ji (lei).
  • Mokytojas bus pasirengęs (Il maestro sarà pronto) – l’aggettivo pasirengęs concorda al maschile con mokytojas (maestro).
  • Skaityti buvo įdomu (Leggere era interessante) – qui l’aggettivo įdomu è al neutro, poiché descrive una condizione astratta senza un soggetto dal genere definito.

Il sistema dei generi grammaticali in lituano presenta analogie interessanti con il latino:

Lituano Latino
Nominativo Genitivo Nominativo Genitivo
vilkas

lupo

vilko

del lupo

lupus

lupo

lupī

lupo

kalba

lingua

kalbos

della lingua

lingua

lingua

linguae

della lingua

prekė

merce

prekės

della merce

rēs

cosa

reī

della cosa

pilis

castello

pilies

del castello

turris

torre

turris

della torre

viršus

parte superiore

viršaus

della parte superiore

frūctus

frutto

frūctus

del frutto

akmuo

roccia

akmens

della roccia

acūmen (n.)

punta

acūminis (n.)

della punta

girdė́tas, girdė́ta, girdė́ta

ascoltato

girdė́to, girdė́tos

dell'ascoltato

audītus, audīta, audītum

ascoltato

audītī, audītae, audītī

dell'ascoltato

Maschile

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Il maschile e il femminile sono generi pienamente grammaticalizzati e la loro distinzione è basata principalmente sul genere naturale per i nomi di persone e animali. Per gli oggetti inanimati e alcuni animali, il genere è motivato solo grammaticalmente.

I sostantivi maschili si distinguono per specifiche terminazioni, tra cui:

  • -(i)as: tėvas (padre), kelias (strada)
  • -ys: traukinys (treno)
  • -(i)us: vaisius (frutto)
  • -uo: akmuo (pietra)

La maggior parte dei nomi maschili ha -io come desinenza al genitivo, con alcune eccezioni che presentano -ies. Un caso particolare è il nome sesuo ('sorella'), che è femminile nonostante la desinenza -uo.

Il maschile funge anche da genere indeterminato, come in molte altre lingue indoeuropee. Ciò significa che nei gruppi misti (maschili e femminili) il maschile prevale per indicare l'intero insieme. Ad esempio: keleiviai (passeggeri, sia uomini che donne), studentai (studenti, sia maschi che femmine).

Femminile

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I sostantivi femminili si riconoscono per terminazioni come:

  • -(i)a: motina (madre), vyšnia (ciliegia)
  • : gatvė (strada)
  • -is: akis (occhio), pilis (castello). Al genitivo, le forme femminili in -is assumono -ies (es. akis > akies).

Il neutro ha un uso estremamente limitato e non è un genere autonomo con declinazioni proprie. Si utilizza con gli aggettivi, i participi passati e alcuni numerali per descrivere stati o condizioni ambientali indeterminate. Ad esempio: šalta ("È freddo"), derivato dall'aggettivo neutro di šaltas (freddo). Non esistono sostantivi di genere neutro.

Il lituano ha tre categorie di numero, più altre due talvolta aggiunte nelle grammatiche:

  • Singolare
  • Plurale
  • Duale (ufficialmente in disuso)
  • Indefinito
  • Parole superplurali (dauginiai žodžiai in lituano)

Solo i primi tre sono considerati numeri grammaticali completi, gli altri due sono solamente ausiliari.

Il singolare indica che una cosa è una o indivisibile (come pienas - 'latte', smėlis - 'sabbia', meilė - 'amore'). Il plurale, per parole che non denotano oggetti indivisibili, indica la presenza di più oggetti o idee. A volte alcuni nomi non possiedono la forma singolare, i cosiddetti pluralia tantum, ma non indicano una reale moltitudine ma che possiedono solamente la declinazione plurale del nome.

Il duale indica una coppia di cose. Storicamente il duale è un numero grammaticale produttivo, il terzo elemento della distinzione singolare - duale - plurale. Nell'ultimo secolo il duale è caduto progressivamente in disuso, ridotto ad una categoria grammaticale che indicava solo oggetti tipicamente presenti in coppia. Al giorno d'oggi viene usato solamente per la declinazione dei numerali du - 'due' , abu - 'entrambi' (e la variante abudu - 'entrambi') e nella declinazione dei pronomi - 'io' (mudu - 'noi (due)') e tu - 'tu' (judu -'voi (due)').

L'indefinito indica che la stessa forma della parola può essere intesa come singolare o plurale a seconda sia della situazione sia delle altre parole nella frase. Ci sono solo poche parole che prendono il numero indefinito, il quale non possiede forme proprie. Queste parole sono i pronomi kas - 'chi? cosa?', kažkas - 'qualche' ed il pronome riflessivo savęs. Tutti hanno una declinazione singolare.

Le parole superplurali sono un piccolo gruppo di numerali e pronomi che indicano non oggetti separati ma un gruppo di cose.

  • keleri - "molti (gruppi di)"
  • abeji - "entrambi (gruppi di)"
  • (vieneri - "un (gruppo di)")
  • dveji - "due (gruppi di)"
  • treji - "tre (gruppi di)"
  • ketveri - "quattro (gruppi di)"
  • penkeri - "cinque (gruppi di)"
  • šešeri - "sei (gruppi di)"
  • septyneri - "sette (gruppi di)"
  • aštuoneri - "otto (gruppi di)"
  • devyneri - "nove (gruppi di)"

Queste parole vengono usate inoltre con i pluralia tantum al posto dei normali numerali(keli, abu, du, trys e così via), nel cui caso non indicano il plurale dei gruppi, ma solo il plurale semantico o il singolare di questi tipo di parole.

I casi in lituano sono polisemici. In una frase possono indicare il soggetto e l'oggetto, esprimere uno stato, descrivere una qualità e mostrare vari modificatori. Il sistema dei casi è ricco e complesso, con un totale di sette casi principali e alcune forme obsolete o dialettali.

Caso Nome lituano Funzione Esempi
Nominativo vardininkas soggetto vilkas (lupo), kalba (lingua)
Genitivo kilmininkas complemento di specificazione, causa, tempo vilko (del lupo), kalbos (della lingua)
Dativo naudininkas complemento di termine, vantaggio e svantaggio kalbai (alla lingua), mokytojui (al maestro)
Accusativo galininkas complemento oggetto vilką (lupo), kalbą (lingua)
Strumentale įnagininkas complemento di mezzo rankomis (con le mani)
Locativo Inessivo vietininkas complemento di stato in luogo namè (in casa), vakarè (in serata)
Illativo iliatyvas, kryptininkas complemento di moto a luogo į káimą (verso il villaggio), į mišką (verso la foresta)
Allativo aliatyvas namop (verso la casa), vakaróp (verso la sera)
Adessivo adesyvas, gretininkas complemento di stato in luogo namie (a casa), netoli (non lontano)
Vocativo šauksmininkas complemento di vocazione vilkà! (O lupo!), mokytojau! (O maestro!)

Ecco una panoramica dei casi lituani:

  • Nominativo (vardininkas): Il nominativo è il caso del soggetto della frase. Indica chi o cosa compie l'azione del verbo. Ad esempio, nella frase Vilkas bėga ("Il lupo corre"), vilkas è al nominativo.
  • Genitivo (kilmininkas): Il genitivo indica il possesso o la provenienza. In lituano, il genitivo ha anche una funzione simile a quella del caso ablativo in altre lingue, esprimendo la causa, la direzione e talvolta il tempo. Ad esempio, vilko ("del lupo") o kalbos ("della lingua").
  • Dativo (naudininkas): Il dativo è usato per indicare il destinatario dell'azione o il beneficiario. In italiano, corrisponde a "a" o "per". Un esempio: Dovanoja draugui ("Dona all'amico").
  • Accusativo (galininkas): L'accusativo indica il complemento oggetto, ossia la persona o cosa su cui ricade direttamente l'azione. Un esempio: Matau vilką ("Vedo il lupo").
  • Strumentale (įnagininkas): Il caso strumentale esprime lo strumento o il mezzo con cui si compie un'azione. In lituano, può essere tradotto con preposizioni come "con" o "a" in italiano. Ad esempio: Rašyti pieštuku ("scrivere a matita").
  • Casi locativi
  • Vocativo (šauksmininkas): Il vocativo è il caso usato per chiamare o invocare qualcuno o qualcosa. In lituano, è usato in frasi come Oi, vilkai! ("Oh, lupo!").

Casi locativi

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Il lituano ha un sistema complesso di casi locativi, che esprimono la posizione, il movimento verso un luogo, o la condizione statica o temporale. I principali casi locativi includono:

  • Inessivo (vietininkas): Indica la posizione statica in un luogo (stato in luogo), ovvero dove si trova qualcosa o qualcuno. È l'unico caso locativo di origine indoeuropea e viene utilizzato anche per esprimere significati temporali. Ad esempio, namè ("in casa") deriva dal sostantivo namas ("casa"), e vakarè ("in serata") deriva da vakaras ("sera").
  • Illativo (iliatyvas, kryptininkas): Questo caso indica il movimento verso un luogo (moto a luogo), ma è usato con moderazione nel lituano standard, sopravvivendo soprattutto in espressioni legali o dialettali. Alcuni esempi includono į káimą ("verso il villaggio") e į mišką ("verso la foresta"). Nel plurale, le forme diventano į káimus e į miškùs.
  • Allativo (aliatyvas): Oggi questo caso è obsoleto, ma un tempo indicava il movimento verso un luogo. Esiste solo in alcune espressioni idiomatiche, come namop ("verso la casa"), vakaróp ("verso la sera") o velnióp ("verso l'inferno").
  • Adessivo (adesyvas, gretininkas): Sebbene estinto nella lingua moderna, il caso adessivo era utilizzato per indicare una posizione o condizione in relazione a un altro oggetto o luogo. Nella lingua standard, non è più in uso, ma sopravvive nelle espressioni avverbiali come namie ("a casa"), netoli ("non lontano"), toli ("lontano"), e arti ("vicino").

Gli ultimi tre casi locativi (illativo, allativo e adessivo) sono diventati casi che formano avverbi nella lingua moderna. Inoltre, l'inessivo è l'unico caso locativo di origine indoeuropea, mentre gli altri tre (illativo, allativo e adessivo) sono stati mutati e adottati dalle lingue uraliche.

Sostantivi

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La grammatica lituana distingue i nomi propri dai nomi comuni. Solo i nomi propri iniziano con la lettera maiuscola. Alcuni nomi, come saulė (sole) e mėnulis (luna) possono essere intesi come propri o come comuni a scelta.

Come in italiano si distingue un genere maschile da un genere femminile. Una regola molto approssimativa è che i nomi maschili hanno il nominativo in -s e quelli femminili in -(i)a o . Non esistono regole che determinino il genere. Ad esempio, upė (fiume) è femminile ma upelis (fiumiciattolo) è maschile. Non esiste un genere neutro definito, ma ad alcune parole si possono applicare entrambi i generi indifferentemente. Queste parole generalmente descrivono persone, con connotazioni negative, e finiscono in -a, ad esempio vėpla - scemo, elgeta - straccione, naktibalda - insonne, ma mėmė - timidone.

La maggior parte dei nomi hanno singolare e plurale. Il lituano possiede anche il duale, ma è ormai caduto praticamente in disuso ed utilizzato sporadicamente. Ci sono parole esclusivamente singolari (ad esempio, pienas - latte, auksas - oro, gripas - influenza, laimė - felicità) o solo plurali (ad esempio, lubos - soffitto, miltai - farina, kelnės - pantaloni). Molte di queste parole sono astratte (cioè rappresentanti concetti come "voglia" o "amore" o idee generali come "casa") o descrivono materiali o malattie. Comunque, in alcuni casi, come nella poesia, è possibile usare i nomi solo singolari anche nelle possibili forme plurali.

Cambiamenti dei sostantivi con i numerali

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In lituano, come nelle lingue slave e diversamente da quelle romanze e germaniche, la forma di un sostantivo dipende dalla cifra finale del numero a cui si riferisce.

Il numero finisce con Forma Esempio
1 (escluso 11) Singolare 31 litas
2–9 (escluso 12–19) Plurale 25 litai
0 o 11–19 Caso speciale:

Singolare + nome

al genitivo plurale

110 litų

111 litų

Si noti: Plurale e Singolare senza indicazione del caso indicano che la parola può essere declinata, mentre Genitivo plurale indica che si declina solo il numero mentre il genitivo plurale rimane inalterato.

Declinazione

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I sostantivi in lituano hanno cinque declinazioni, che sono definiti dalla desinenza del nominativo e del genitivo singolare. È in corso un dibattito tra i linguisti lituani per cui le classiche regole di declinazione vengano riformate per adattarsi meglio alla realtà della declinazione.

Solo pochi prestiti, come taksi (taxi) o tabu (tabù), sono indeclinabili. Il caso locativo ha quattro forme: l'inessivo (la forma regolare e più comune, generalmente chiamata semplicemente locativo), l'illativo (per esempio, dvaran, dvaruosna, miškuosna; usato raramente), l'allativo (usato solo in poche espressioni idiomatiche come velniop, šuniop, galop, vakarop), l'adessivo (ad esempio, dvariep, dvaruosemp, namiep; storico o dialettale, estinto nel lituano moderno). Gli ultimi tre formano ormai solo avverbi.

# Declinazione nei singoli casi Esempi Note
Nominativo Genitivo
I -as, -is, -ys -(i)o Vyras (uomo), medis (albero), traukinys (treno) Nomi maschili
II -a, -i, -ė -os, -ės Varna (corvo), marti (nuora), varlė (rana) Con poche eccezioni, nomi femminili
III -is -ies Avis (pecora), dantis (dente), pilis (castello) Sia nomi maschili sia femminili, meno diffusa delle prime due
IV -us -(i)aus Sūnus (figlio), skaičius (cifra), medus (miele) Arcaica, poche parole
V -uo, -ė -(en)s, -(er)s Vanduo (acqua), akmuo (pietra), duktė (figlia) Arcaica in via d'estinzione, poche parole

Prima declinazione

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-as, -is, -ys (maschile)

  vaikas = bambino brolis = fratello arklys = cavallo
  singolare plurale singolare plurale singolare plurale
Nominativo vaikas vaikai brolis broliai arklys arkliai
Genitivo vaiko vaikų brolio brol arklio arkl
Dativo vaikui vaikams broliui broliams arkliui arkliams
Accusativo vaiką vaikus brolį brolius arklį arklius
Strumentale vaiku vaikais broliu broliais arkliu arkliais
Locativo vaike vaikuose brolyje broliuose arklyje arkliuose
Vocativo vaike vaikai broli broliai arkly arkliai

(si noti che la -e nel vocativo si usa solo per i nomi comuni, i nomi propri prendono la desinenza -ai. Ad esempio: Jonas [nominativo] e Jonai! [vocativo])

Seconda declinazione

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-a, -ė, -ti (femminile)

  motina = madre katė = gatto pati = moglie
  singolare plurale singolare plurale singolare plurale
Nominativo motina motinos katė katės pati pačios
Genitivo motinos motinų katės kač pačios pačių
Dativo motinai motinoms katei katėms pačiai pačioms
Accusativo motiną motinas katę kates pačią pačias
Strumentale motina motinomis kate katėmis pačia pačiomis
Locativo motinoje motinose katėje katėse pačioje pačiose
Vocativo motina motinos kate katės pati (o pačia) pačios

(pati è uno degli unici due nomi lituani che finiscono in -ti; l'altro è marti, che significa "nuora")

Terza declinazione

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-is (maschile/femminile)

  vagis = ladro (maschile) akis = occhio (femminile)
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo vagis vagys akis akys
Genitivo vagies vag akies ak
Dativo vagiui vagims akiai akims
Accusativo vagį vagis akį akis
Strumentale vagimi vagimis akimi akimis
Locativo vagyje vagyse akyje akyse
Vocativo vagie vagys akie akys

(Si noti che ci sono solo poche differenze tra maschile e femminile, il dativo e lo strumentale singolare solamente)

Quarta declinazione

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-us, -ius (maschile)

  sūnus = figlio profesorius = professore
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo sūnus sūnūs profesorius profesoriai
Genitivo sūnaus sūnų profesoriaus profesor
Dativo sūnui sūnums profesoriui profesoriams
Accusativo sūnų sūnus profesor profesorius
Strumentale sūnumi sūnumis profesoriumi profesoriais
Locativo sūnuje sūnuose profesoriuje profesoriuose
Vocativo sūnau sūnūs profesoriau profesoriai

(si noti ancora la leggera differenza tra le due varianti di questa declinazione - al plurale il nominativo, il dativo, lo strumentale ed il vocativo sono differenti, avvicinandosi alle forme della prima declinazione)

Quinta declinazione

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-uo (maschile)

Ci sono anche due nomi femminili: sesuo (sorella) e duktė (figlia).

  vanduo = acqua sesuo = sorella
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo vanduo vandenys sesuo/duktė seserys/dukterys
Genitivo vandens vandenų sesers/dukters seserų/dukterų
Dativo vandeniui vandenims seseriai/dukteriai seserims/dukterims
Accusativo vandenį vandenis seserį/dukterį seseris/dukteris
Strumentale vandeniu vandenimis seseria/dukteria seserimis/dukterimis
Locativo vandenyje vandenyse seseryje/dukteryje seseryse/dukteryse
Vocativo vandenie vandenys seserie/dukterie seserys/dukterys

Aggettivi

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Declinazione

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In lituano gli aggettivi si dividono in 3 classi, determinate dalle desinenze del nominativo singolare e plurale. È stato proposto di riformulare le 3 classi in 4 nuove classi, due maschili e due femminili.

Classe Nominativo singolare Nominativo plurale Esempi
Maschile Femminile Maschile Femminile
I -(i)as -(i)a -i -os šaltas, šalta (freddo), šlapias, šlapia (bagnato)
II -us -i -ūs -ios švarus, švari (pulito), malonus, maloni (piacevole)
III -is -iai -ės varinis, varinė (di rame), laukinis, laukinė (selvaggio)
-is -i -ės didelis, didelė (grande)

Gli aggettivi hanno due numeri, singolare e plurale, e due generi, maschile e femminile, anche se possiedono una forma indeclinabile di neutro. Gli aggettivi si accordano con il proprio sostantivo in numero, genere e caso.

  geras = buono
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo geras geri gera geros
Genitivo gero gerų geros gerų
Dativo geram geriems gerai geroms
Accusativo gerą gerus gerą geras
Strumentale geru gerais gera geromis
Locativo gerame geruose geroje gerose
  gražus = bello
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo gražus gražūs graži gražios
Genitivo gražaus graž gražios graž
Dativo gražiam gražiems gražiai gražioms
Accusativo gražų gražius graž gražias
Strumentale gražiu gražiais gražia gražiomis
Locativo gražiame gražiuose gražioje gražiose
  vidutinis = medio
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo vidutinis vidutiniai vidutinė vidutinės
Genitivo vidutinio vidutin vidutinės vidutin
Dativo vidutiniam vidutiniams vidutinei vidutinėms
Accusativo vidutinį vidutinius vidutinę vidutines
Strumentale vidutiniu vidutiniais vidutine vidutinėmis
Locativo vidutiniame vidutiniuose vidutinėje vidutinėse

Per esempio, gatvė (strada) e kelias (via) sono legati a tiesus (dritto):

  • Tiesi gatvė vs. tiesios gatvės (singolare vs. plurale)
  • Tiesi gatvė vs. tiesus kelias (femminile vs. maschile)
  • Tiesi gatvė vs. ties gatvę (nominativo vs. accusativo)

Ciò non si applica nel caso del neutro, perché i sostantivi non hanno tale genere. Questi aggettivi vengono usati per descrivere una caratteristica staccata da un oggetto, o un concetto. Ad esempio, rūsyje buvo vėsu - era freddo in cantina; gera tave matyti - è bello vederti. Gli aggettivi che terminano in -is non hanno il neutro. La maggior parte delle volte gli aggettivi neutri sono scritti come aggettivi femminili. Ad ogni modo il neutro si distingue per la diversa accentazione. Inoltre il neutro non declina, non ha forme diverse a seconda di caso e numero, e viene usato generalmente in ruolo predicativo.

Comparazione

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Il lituano presenta cinque diversi gradi di comparazione. I tre principali corrispondono agli stessi dell'italiano. Si noti che non ci sono aggettivi irregolari e tutti gli aggettivi hanno gli stessi suffissi. Anche con queste desinenze l'aggettivo si deve accordare con il nome in caso, genere e numero. Il comparativo del neutro è identico al comparativo del normale aggettivo.

Lingua Genere positivo comparativo superlativo
Lituano Maschile Geras Gerėlesnis Geresnis Geriausias Pats/visų geriausias
Femminile Gera Gerėlesnė Geresnė Geriausia Pati/visų geriausia
Neutro Gera Gerėliau Geriau Geriausia Visų geriausia
Italiano Buono Un poco migliore Migliore Il migliore Il migliore in assoluto
Lituano Maschile Gražus Gražėlesnis Gražesnis Gražiausias Pats/visų gražiausias
Femminile Graži Gražėlesnė Gražesnė Gražiausia Pati/visų gražiausia
Neutro Gražu Gražėliau Gražiau Gražiausia Visų gražiausia
Italiano Bello Un po' più bello Più bello Il più bello Il più bello in assoluto

Forma determinata

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Gli aggettivi hanno una forma determinata, formata dall'unione dell'aggettivo con i pronomi di terza persona. Questa forma riveste un ruolo di determinare il sostantivo e l'aggettivo, come se avesse un articolo determinativo, ad esempio: mažas šuo - (un) piccolo cane / mažasis šuo - il piccolo cane.

  geras = buono
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo gerasis gerieji geroji gerosios
Genitivo gerojo gerųjų gerosios gerųjų
Dativo gerajam geriesiems gerajai gerosioms
Accusativo gerąjį geruosius gerąją gerąsias
Strumentale geruoju geraisiais geraja gerosiomis
Locativo gerajame gerosiuose gerojoje gerosiose

Pronomi

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Pronomi personali

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I pronomi personali (io), tu (tu) jis (egli), ji (essa) si declinano nel seguente modo:

Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo
Singolare 1° persona manęs man mane manimi manyje
2° persona tu tavęs tau tave tavimi tavyje
3° persona Maschile jis jo jam juo jame
Femminile ji jos jai ja joje
Duale 1° persona Maschile mudu mudviejų mudviem mudu mudviem mudviese
Femminile mudvi mudvi
2° persona Maschile judu judviejų judviem judu judviem judviese
Femminile judvi judvi
3° persona Maschile juodu o jiedu jųdviejų jiedviem juodu jiemdviem juodviese
Femminile jiedvi jųdviejų jodviem jiedvi jodviem jiedviese
Plurale 1° persona mes mūsų mums mus mumis mumyse
2° persona jūs jūsų jums jus jumis jumyse
3° persona Maschile jie jiems juos jais juose
Femminile jos joms jas jomis jose

Si noti che la tabella contiene solo il genitivo proprio dei pronomi e tu. I genitivi possessivi di queste parole sono rispettivamente mano e tavo. Si compari jis manęs laukia - 'mi aspetta' e mano draugas - 'il mio amico', ma in jis mūsų laukia - 'ci aspetta' e mūsų draugas - 'il nostro amico' entrambi i genitivi coincidono nella forma.

Pronome riflessivo

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Il pronome riflessivo savęs si declina come il pronome personale tu (savęs - sau - save - savimi - savyje), ma non possiede né la forma nominativa né le forme plurali.

Pronomi dimostrativi

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  • Tas: questo, quello, suddetto (indicazione generica, rimanda in genere a cosa/persona precedentemente nominata):
  tas = quello, questo
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo tas tie ta tos
Genitivo to tos
Dativo tam tiems tai toms
Accusativo tuos tas
Strumentale tuo tais ta tomis
Locativo tame tuose toje tose
  • Šitas: questo, questo qui (si declina come tas)
  • Anas: quello, quello lì (si declina come tas)
  • Toks: tale:
  toks = tale
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo toks tokie tokia tokos
Genitivo tokio tokių tokios tokių
Dativo tokiam tokiems tokiai tokioms
Accusativo tokį tokius tokią tokias
Strumentale tokiu tokiais tokia tokiomis
Locativo tokiame tokiuose tokioje tokiose

Pronomi interrogativi

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  • Kas: chi, che cosa? (esiste una forma unica sia per indicare persone e oggetti inanimati, la declinazione differisce solo nel genitivo):
  kas = chi/che cosa?
  Che cosa? Chi?
Nominativo kas
Genitivo ko kieno
Dativo kam
Accusativo
Strumentale kuo
Locativo kame
  • Kuris: quale:
  kuris = quale
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo kuris kurie kuri kurios
Genitivo kurio kurių kurios kurių
Dativo kuriam kuriems kuriai kurioms
Accusativo kurį kurius kurią kurias
Strumentale kuriuo kuriais kuria kuriomis
Locativo kuriame kuriuose kurioje kuriose
  • Katras: quale dei due? (si declina come tas)
  • Koks: quale?, che tipo di? (si declina come toks)
  • Keli: quanto, quanti?
  keli = quanti?
Nominativo keli
Genitivo kelių
Dativo keliems
Accusativo kelis
Strumentale keliais
Locativo keliuose

Pronomi/aggettivi possessivi

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In genere sia al posto dei pronomi sia al posto degli aggettivi possessivi italiani si utilizza la forma genitiva dei pronomi personali, che rimane invariata rispetto al sostantivo a cui si lega:

Aggettivo/pronome Pronome
Mio mano
Tuo tavo
Suo (di lui) jo
Suo (di lei) jos
Nostro mūsų
Vostro jūsų
Loro

Se il possessore coincide con il soggetto della frase, allora viene utilizzato la forma genitiva del pronome riflessivo (savo), per tutte le persone. Es. aš matau savo brolį 'io vedo mio fratello', tu matai savo brolį 'tu vedi tuo fratello', jis mato savo brolį 'egli vede suo (proprio) fratello, mes matome savo brolį 'noi vediamo nostro fratello, ecc.. Una frase come jis mato jo brolį 'egli vede suo fratello', indica che è il fratello di un'altra persona.

I verbi lituani si coniugano secondo tre coniugazioni.

  • La prima coniugazione, la più comune, raccoglie tutti i verbi il cui infinito termina in -ati, -oti, -auti, -uoti o una consonante seguita da -ti (es. dirbti). Questa coniugazione presenta il maggior numero di irregolarità. Vi appartengono anche:
    • i verbi con infinito in -ėti e la cui terza persona presente finisce in -ėja (come didėti / didėja / didėjo 'aumento');
    • i verbi con infinito in -yti e la cui terza persona presente finisce in -ija (come rūdyti / rūdija / rūdijo 'arrugginire').
  • La seconda coniugazione raccoglie i verbi il cui infinito termina in -ėti e la cui terza persona presente non finisce in -ėja. Ci sono raramente verbi irregolari.
  • La terza coniugazione raccoglie i verbi il cui infinito termina in -yti e la cui terza persona presente non finisce in -ija.

Presente

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È il tempo base del lituano che descrive azioni compiute nel presente, o in corso, o anche azioni senza un tempo definito.

  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io dirbu noriu skaitau
Tu dirbi nori skaitai
Egli dirba nori skaito
Noi dirbame norime skaitome
Voi dirbate norite skaitote
Essi dirba nori skaito

Es. dirbu = 'Lavoro', (tu) nori = 'Vuoi', skaitome = 'Leggiamo'

Preterito

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Questo tempo descrive un'azione svolta nel passato. Può avere due valori, o di un'azione di cui se ne descrive lo svolgimento (per cui si traduce con l'imperfetto italiano), o di un'azione conclusa (e allora si traduce con il passato prossimo o con il passato remoto). Per quest'ultimo valore è in genere accompagnato da un prefisso, che molto spesso è pa-. Es. sakėme - dicevamo / pasakėme - abbiamo detto/dicemmo. L'aggiunta del prefisso viene considerato come la formazione di un aspetto perfettivo del verbo.

  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io dirbau norėjau skaičiau
Tu dirbai norėjai skaitei
Egli dirbo norėjo skaitė
Noi dirbome norėjome skaitėme
Voi dirbote norėjote skaitėte
Essi dirbo norėjo skaitė

Es. dirbau = 'lavoravo', norėjai = 'volevi', skaitėme = 'leggevamo'

Preterito iterativo

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Esprime un'azione passata ripetuta più volte. Si traduce generalmente con la forma essere solito + infinito o più liberamente con l'imperfetto + di solito, sempre, ecc. La formazione è semplice:

  • Rimuovere la desinenza dell'infinito -ti.
  • Aggiungere il suffisso -dav- alla radice.
  • Aggiungere le desinenze del preterito della prima coniugazione.
  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io dirbdavau norėdavau skaitydavau
Tu dirbdavai norėdavai skaitydavai
Egli dirbdavo norėdavo skaitydavo
Noi dirbdavome norėdavome skaitydavome
Voi dirbdavote norėdavote skaitydavote
Essi dirbdavo norėdavo skaitydavo

es. dirbdavau = 'lavoravo', norėdavai = 'ero solito volere', skaitydavo = 'di solito leggevamo'

Questo tempo descrive azioni che accadranno in futuro. La formazione è la seguente:

  • Rimuovere la desinenza -ti dell'infinito.
  • Aggiungere il suffisso del futuro -s-. Si noti che se la radice verbale termina in ...š o ...ž, -s- viene assimilata in š senza la s finale (la radice vež-, da vežti 'portare, trasportare', dà il futuro vešiu, veši, veš, ecc.).
  • Aggiungere le desinenze appropriate.
  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io dirbsiu norėsiu skaitysiu
Tu dirbsi norėsi skaitysi
Egli dirbs norės skaitys
Noi dirbsime norėsime skaitysime
Voi dirbsite norėsite skaitysite
Essi dirbs norės skaitys

Es. dirbsiu = 'lavorerò', norėsi = 'vorrai', skaitysime = 'leggeremo'

Perfetto

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Questo tempo esprime un'azione passata generalmente completata, si traduce di solito con il passato prossimo o con il passato remoto in italiano: Si forma usando le forme del presente del verbo būti, 'essere', + il participio preterito accordato in genere e numero col soggetto.

  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io esu dirbęs/dirbusi esu norėjęs/norėjusi esu skaitęs/skaičiusi
Tu esi dirbęs/dirbusi esi norėjęs/norėjusi esi skaitęs/skaičiusi
Egli yra dirbęs/dirbusi yra norėjęs/norėjusi yra skaitęs/skaičiusi
Noi esame dirbę/dirbusios esame norėję/norėjusios esame skaitę/skaičiusios
Voi esate dirbę/dirbusios esate norėję/norėjusios esate skaitę/skaičiusios
Essi yra dirbę/dirbusios yra norėję/norėjusios yra skaitę/skaičiusios

Es. esu dirbęs = 'ho lavorato', esi norėjęs = 'hai voluto', esame skaitę = 'abbiamo letto'

Piuccheperfetto

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Questo tempo esprime un'azione passata in rapporto ad un'altra azione passata, e perciò si traduce con il trapassato prossimo italiano, che svolge lo stesso ruolo: Si forma usando le forme del preterito del verbo būti, 'essere', + il participio preterito accordato in genere e numero col soggetto.

  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io buvau dirbęs/dirbusi buvau norėjęs/norėjusi buvau skaitęs/skaičiusi
Tu buvai dirbęs/dirbusi buvai norėjęs/norėjusi buvai skaitęs/skaičiusi
Egli buvo dirbęs/dirbusi buvo norėjęs/norėjusi buvo skaitęs/skaičiusi
Noi buvome dirbę/dirbusios buvome norėję/norėjusios buvome skaitę/skaičiusios
Voi buvote dirbę/dirbusios buvote norėję/norėjusios buvote skaitę/skaičiusios
Essi buvo dirbę/dirbusios buvo norėję/norėjusios buvo skaitę/skaičiusios

Es. buvau dirbęs = 'avevo lavorato', buvai norėjęs = 'avevi voluto', buvome skaitę = 'avevamo letto'

Futuro anteriore

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Questo tempo esprime un'azione precedente un'azione futura, e perciò si traduce con il futuro anteriore italiano, che svolge lo stesso ruolo: Si forma usando le forme del futuro del verbo būti, 'essere', + il participio preterito accordato in genere e numero col soggetto.

  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io būsiu dirbęs/dirbusi būsiu norėjęs/norėjusi būsiu skaitęs/skaičiusi
Tu būsi dirbęs/dirbusi būsi norėjęs/norėjusi būsi skaitęs/skaičiusi
Egli bus dirbęs/dirbusi bus norėjęs/norėjusi bus skaitęs/skaičiusi
Noi būsime dirbę/dirbusios būsime norėję/norėjusios būsime skaitę/skaičiusios
Voi būsite dirbę/dirbusios būsite norėję/norėjusios būsite skaitę/skaičiusios
Essi bus dirbę/dirbusios bus norėję/norėjusios bus skaitę/skaičiusios

Es. busiu dirbęs = 'avrò lavorato', busi norėjęs = 'avrai voluto', busime skaitę = 'avremo letto'

Congiuntivo presente

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Si usa principalmente nel periodo ipotetico, sia al posto del congiuntivo italiano sia al posto del condizionale, es: jei galėčiau, taī daryčiau, 'se potessi, lo farei'. Si costruisce togliendo la desinenza -ti dall'infinito e aggiungendo le seguenti desinenze.

  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io dirbčiau norėčiau skaityčiau
Tu dirbtum norėtum skaitytum
Egli dirb norė skaity
Noi dirbtume norėtume skaitytume
Voi dirbtute norėtute skaitytute
Essi dirb norė skaity

Es. dirbčiau = 'che io lavori', (tu) norėtum = 'che tu voglia', skaitytume = 'che noi leggiamo'

Congiuntivo perfetto

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Questo tempo esprime un'azione passata del congiuntivo e come il presente si usa principalmente al periodo ipotetico. Si forma usando le forme del congiuntivo presente del verbo būti, 'essere', + il participio preterito accordato in genere e numero col soggetto.

  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Io būčiau dirbęs/dirbusi būčiau norėjęs/norėjusi būčiau skaitęs/skaičiusi
Tu būtum dirbęs/dirbusi būtum norėjęs/norėjusi būtum skaitęs/skaičiusi
Egli būtų dirbęs/dirbusi būtų norėjęs/norėjusi būtų skaitęs/skaičiusi
Noi būtume dirbę/dirbusios būtume norėję/norėjusios būtume skaitę/skaičiusios
Voi būtute dirbę/dirbusios būtute norėję/norėjusios būtute skaitę/skaičiusios
Essi būtų dirbę/dirbusios būtų norėję/norėjusios būtų skaitę/skaičiusios

Es. būčiau dirbęs = 'che io avessi lavorato', būtum norėjęs = 'che tu avessi voluto', būtume skaitę = 'che avessimo letto'

Imperativo

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Questo tempo descrive un ordine o un comando. La formazione è la seguente:

  • Rimuovere la desinenza -ti dell'infinito.
  • Aggiungere il suffisso dell'infinito -k-. Si noti che se la radice verbale termina in ...k o ...g, -s- viene assimilata in k (la radice bėg-, da bėgti 'portare, trasportare', dà l'imperativo k, bėkime, bėkite, ecc.).
  • Aggiungere le desinenze appropriate.
  dirbti = lavorare norėti = volere skaityti = leggere
Tu dirbk norėk skaityk
Noi dirbkime norėkime skaitykime
Voi dirbkite norėkite skaitykite

Es. dirbk! = 'lavora!, norėkime = 'vogliamo!', skaitykite = 'leggete!'

Participi

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Il lituano conserva un ricco sistema participiale, tredici participi in totale. L'italiano, in confronto ne mantiene solo due: il participio presente ("mangiante") ed il participio passato ("mangiato").

I participi lituani sono i seguenti, di cui se ne dà, quando possibile, il nominativo singolare maschile e femminile:

  1. Presente attivo - valgąs/valganti ("che mangia (= mangiante)")
  2. Preterito attivo - valgęs/valgiusi ("che ha mangiato")
  3. Preterito iterativo attivo - valgydavęs/valgydavusi ("che mangiava (di solito)")
  4. Futuro attivo - valgysiąs/valgysianti ("che mangerà")
  5. Presente passivo - valgomas/valgoma ("che viene mangiato")
  6. Preterito passivo - valgytas/valgyta ("che è stato mangiato (= mangiato)")
  7. Futuro passivo - valgysimas/valgysima ("che verrà mangiato")
  8. Gerundio presente - valgant ("mangiando")
  9. Gerundio preterito - valgius ("avendo mangiato")
  10. Gerundio preterito iterativo - valgydavus ("avendo (di solito) mangiato")
  11. Gerundio futuro - valgysiant ("mentre mangerà")
  12. Semiparticipio - valgydamas/valgydama ("mangiando (azione concomitante)")
  13. Di necessità - valgytinas/valgytina ("che dev'essere mangiato")

Declinazione

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I participi avverbiali (8-11) non vengono declinati[1]. Alcuni participi hanno una declinazione regolare: il participio presente passivo (5), il participio preterito passivo (6), il participio futuro passivo (7), il semiparticipio (12) ed il participio di necessità (13), si declinano come un normale aggettivo della prima classe.

Il participio presente attivo (1) presenta una coniugazione propria:

  valgąs
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo valgąs valgantys valganti valgančios
Genitivo valgančio valgančių valgančios valgančių
Dativo valgančiam valgantiems valgančiai valgančioms
Accusativo valgantį valgančius valgančią valgančias
Strumentale valgančiu valgančiais valgančia valgančiomis
Locativo valgančiame valgančiuose valgančioje valgančiose

Allo stesso modo si declina il participio futuro attivo (4).

Anche il participio preterito attivo (2) ha una propria declinazione:

  valgęs
  maschile femminile
  singolare plurale singolare plurale
Nominativo valgęs valgę valgiusi valgiusios
Genitivo valgiusio valgiusių valgiusios valgiusių
Dativo valgiusiam valgiusiems valgiusiai valgiusioms
Accusativo valgiusį valgiusius valgiusią valgiusias
Strumentale valgiusiu valgiusiais valgiusia valgiusiomis
Locativo valgiusiame valgiusiuose valgiusioje valgiusiose

Allo stesso modo si declina il participio preterito iterativo (3).

Prefissi verbali

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I prefissi vengono aggiunti ai verbi per formarne altri che hanno una sfumatura diversa dal significato originario del verbo. Il verbo formato ed il verbo originali vengono considerati parole differenti, e prendono diverse posizioni nei vocabolari, anche se il loro significato differisce di poco, dimostrando somiglianze anche nella coniugazione (lo stesso accade in italiano, si pensi ad esempio a scrivereiscrivere, prescrivere, anche se non ha più la stessa valenza e produttività come in lituano). I prefissi hanno un senso molto ristretto, e così restringono il significato del verbo originali in una precisa direzione di senso. Inoltre i verbi spesso prendono il senso di azione perfettiva con il prefisso aggiunto. In questo modo un prefisso è un buon indicatore di verbi perfettivi, ma l'aspetto perfettivo non dipende solo dai prefissi. Infatti alcuni verbi non prefissati possono essere usati come perfettivi, così come alcuni verbi prefissati possono essere interpretati come imperfettivi.

  • ap- intorno, direzione circolare (direzione, perfettivo)
    • api- variante di ap- prima di b o p
  • at- da, provenienza (direzione; luogo, perfettivo)
    • ati- variante di at- prima di d o t
  • į- in (direzione, perfettivo), capacità di (imperfettivo)
  • iš- fuori (direzione, sometimes perfective)
  • nu- via, allontanamento (direzione), dal momento d'inizio (azione con qualche direzione, perfective)
  • pa- un po' (tempo o quantità, imperfettivo), fino alla fine (per singole azioni, vd. su-, tempo o quantità, perfettivo), sotto (direzione, perfettivo)
  • par- simile all'italiano ri/re- (ripetizione; perfettivo)
  • per- attraverso (luogo, perfettivo), completamento (perfettivo)
  • pra- per, verso (direzione, perfettivo), inizio (tempo, raramente perfettivo)
  • pri- sopra, verso (direzione o luogo, perfettivo), verso il luogo (dell'azione) (luogo, perfettivo), molto (quantità, a volte perfettivo)
  • su- proveniente da qualche parte (direzione), con-, insieme (luogo, perfettivo), fino a compimento (tempo, perfettivo), completamente (azione dilungata o complessa, perfettivo)
  • už- dietro (direzione, perfettivo), in (per un periodo limitato di tempo) (direzione e tempo, perfettivo), improvvisamente, inaspettatamente (tempo, perfettivo)
  • už- su, sopra (direzione o luogo), completamente (breve azione)

Alcune regole sono utili riguardo ai prefissi verbali:

  • ne- e be- formalmente sono anch'essi prefissi verbali. Ma questi rimangono al di fuori di quelli sopra elencati, poiché danno forme diverse dello stesso verbo, invece di formarne uno nuovo. Ne- è un prefisso che forma il negativo di un verbo, ma be- indica che l'azione di un verbo può essere interrotta. Sia ne- che be- vengono usati prima di altri prefissi verbali. Inoltre ne- precede be- formando un prefisso unico nebe-. be- viene usato soprattutto nei participi, gerundi o semiparticipi, per indicare che la sincronizzazione dell'azione principale di una frase con l'azione del participio non è molto stretta.
  • Un verbo non può avere più di un participio se non si contano i prefissi ne-, be- o nebe-. Pochissime parole costituiscono un'eccezione.
  • Il suffisso indicatore del riflessivo -si si pone tra il prefisso e la radice se il verbo è prefissato, es:

nešasi ma nusineša, atsineša laikytis ma susilaikyti, pasilaikyti teirautis ma pasiteirauti

  • La stessa regola si applica quando si aggiunge ne-, be-, o nebe-:

nešasi ma nesineša, nebesineša, o anche nenusineša, neatsineša laikytis, ma nesilaikyti, o anche nesusilaikyti, nepasilaikyti teirautis ma nesiteirauti, o anche nepasiteirauti

Sintassi

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Ordine delle parole

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Il lituano è una lingua principalmente SVO (Soggetto-Verbo-Oggetto): Complementi (temporali, locativi, causali) + Soggetto + Complementi (altri) + Verbo + Oggetto + Infiniti + altre parti.

Comunque l'ordine delle parole non è solo un fatto d'intonazione. Ordini di parole diversi hanno spesso differenti significati in lituano. Ci sono inoltre alcune regole ed alcune modi diversi di usare l'ordine delle parole. Ad esempio, una parola che fornisce una nuova informazione (il rema o commento) ha la tendenza ad essere posposto ad altre parole, ma non sempre alla fine della frase. Gli aggettivi tendono a precedere il nome, come in inglese. Se si segue l'ordine principale delle parole, all'inizio della frase si tende a mettere un complemento di tempo, di luogo o di causa, mentre i complementi di altro tipo vanno direttamente prima del verbo e del suo oggetto.

L'ordine delle parole in lituano può essere descritto anche in termini di tema e rema. Da questo punto di vista, la struttura della frase è la seguente:

Complementi o proposizioni iniziali + Tema + Complementi o proposizioni di mezzo
+ Rema + Complementi o proposizioni finali

I complementi o le preposizioni di mezzo sono le parti più significative, anche più del tema o del rema, ma i complementi e le preposizioni iniziali e finali sono le meno significative e secondarie. I complementi di luogo, causa e tempo sono tipicamente parte dei complementi iniziali, mentre altri complementi fanno parte del gruppo finale. Se un complemento è più significante all'interno di una frase, allora andrà a finire nel gruppo di mezzo, o usato come tema o come rema. In genere il soggetto e il verbo non sono parti secondarie, e generalmente rivestono il ruolo rispettivamente di tema e di rema. Una frase inoltre può non presentare una qualsiasi parte della struttura, ad eccezione del rema.

Preposizioni

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Alcuni casi del sistema di declinazione sono retti da preposizioni (come il genitivo, l'accusativo e lo strumentale) mentre altri non vengono mai retti da preposizioni (come il nominativo o il locativo). In genere una preposizione regge uno ed un solo caso. Alcune preposizioni invece cambiano significato a seconda del caso che reggono.

Preposizioni che reggono il genitivo

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  • - da
  • ant - su
  • iki - fino a
  • po - dopo, in seguito a
  • prie - vicino, presso
  • - dietro

Preposizioni che reggono lo strumentale

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  • po - sotto
  • su - con
  • sulig - sopra
  • ties - su, al di sopra di

Preposizioni che reggono l'accusativo

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  • į - in
  • pas - verso
  • per - attraverso, durante
  • apie - su, a proposito di

Congiunzioni

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Le congiunzioni vengono utilizzate per legare insieme le proposizioni, ad esempio "Pensavo che fosse una bella giornata ma cominciò a piovere", "Aš maniau, kad buvo graži diena bet lijo". Alcune congiunzioni comuni in lituano sono:

  • ir - e
  • bet - ma
  • ar - usato per porre una domanda, ma anche "o"
  • jei - se
  • kad - che (non il pronome relativo)
  • kol - fino a che
  • arba - o/ma
  • nes - perché
  • tačiau - comunque
  1. ^ Some Unique Features of Lithuanian, su lituanus.org. URL consultato il 25 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2022).

Collegamenti esterni

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