Grigol Robakidze (in georgiano გრიგოლ რობაქიძე?; Zestaponi, 28 ottobre 1880Ginevra, 19 novembre 1962) è stato uno scrittore e pubblicista georgiano.

Grigol Robakidze

Biografia

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Era nativo di Sviri, un villaggio situato nell'attuale municipalità di Zestaponi, parte dell'antico Governatorato di Kutaisi durante il dominio imperiale russo in Georgia. Dopo essere stato istruito in Patria decise di approfondire i propri studi all'estero, frequentando le università di Tartu, San Pietroburgo, Lipsia e Monaco di Baviera. Durante i suoi anni di formazione sviluppò un particolare interesse riguardo le opere di Friedrich Nietzsche. Fece poi ritorno in Georgia nel 1908 stabilendosi a Tbilisi, dove si impegnò attivamente in favore del movimento di liberazione nazionale e giocò un ruolo fondamentale nel modellare lo scenario culturale e politico del Paese. Ben presto divenne il principale esponente del simbolismo georgiano. Le sue opere includono principalmente romanzi e saggi che affrontano tematiche di identità nazionale, patriottismo e lotta per l'indipendenza. Ottenne un incarico diplomatico nel 1919, quando prese parte alla Conferenza di pace di Parigi in qualità di segretario esecutivo per la delegazione della nuova Repubblica Democratica di Georgia, la quale ebbe però vita breve in quanto appena due anni dopo fu annessa alla Russia comunista e dal 1922 andò a costituire una repubblica dell'Unione Sovietica. Robakidze riprese quindi le sue attività nel movimento democratico e antisovietico. Nonostante l'attività di opposizione al regime rimase a vivere nella Georgia Sovietica per quasi un decennio, durante il quale continuò a produrre le sue opere letterarie tra cui "La pelle del serpente" (გველის პერანგი), forse il suo testo più iconico. Nel 1930 lui e sua moglie si recarono in Germania per curare la traduzione in lingua tedesca di alcune sue pubblicazioni. I due coniugi ottennero i visti per l'espatrio malgrado la contrarietà di Lavrentij Pavlovič Berija, direttore della polizia segreta sovietica. I Robakidze ne approfittarono quindi per disertare definitivamente dall'URSS. In esilio lo scrittore georgiano rimase fedele ai suoi ideali e princìpi, proseguendo l'appoggio alla causa indipendentista del suo Paese. Intanto i suoi testi di maggior rilievo continuarono ad essere pubblicati in Unione Sovietica, senza però specificare chi fosse l'autore.[1]

La permanenza a Berlino fu molto produttiva da un punto di vista letterario, con numerose pubblicazioni di libri, saggi e poesie in tedesco. Tenne inoltre frequenti conferenze, apparve alla radio, partecipò ai salotti letterari berlinesi e ottenne una candidatura non vincente al Premio Nobel. Si dedicò inoltre alla stesura di libri su Hitler e Mussolini, mentre nel corso della Seconda guerra mondiale fu membro attivo dell'Unione dei tradizionalisti georgiani. Nel dopoguerra non era ben visto dall'opinione pubblica poiché i suoi testi riguardanti i due dittatori dell'Asse, furono considerati prove delle sue idee illiberali riconducibili all'estrema destra. Tuttavia l'autore si dissociò da questa versione, affermando di aver semplicemente riportato i fatti inerenti a due personalità che a prescindere dalla loro visione ideologica, risultavano in quel momento tra i principali leader della scena politica mondiale. Malgrado la puntualizzazione riguardo il suo rifiuto delle idee nazifasciste, ormai le principali case editrici d'Europa non erano più intenzionate a pubblicare i suoi scritti, mentre intanto nei paesi del Blocco sovietico i suoi libri furono del tutto cancellati. Lo scrittore si trasferì a Ginevra dove riuscì a pubblicare numerosi saggi soltanto nella poco nota rivista in lingua georgiana Bedi Kartlisa, in seguito tradotta anche in francese con il nome Le destin de la Georgie. Nel 1957 sua moglie che da anni soffriva di apoplessia morì ed egli rimase solo in quanto la coppia non aveva avuto figli. Ormai anziano e debilitato scomparve cinque anni più tardi e al suo funerale parteciparono solo pochi conoscenti.[2]

Bibliografia

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  • Luigi Magarotto, "Grigol Robakidze. Uno scrittore georgiano tra Stalin e Hitler", ETS 2024
  • "Georgian poet Vazha Pshavela", 1911
  • "Georgian Modernism", 1918
  • "Portraits", 1919
  • "Lamara", 1928
  • "Das Schlangenhemd". Ed. da Stefan Zweig, 1928
  • "Megi - Ein georgisches Mädchen", 1932
  • "Kaukasische Novellen", 1932
  • "Die gemordete Seele", 1933
  • "Vražděná duše", Prague, 1934
  • "Der Ruf der Göttin", 1934
  • "Dämon und Mythos", 1935
  • "Die Hüter des Grals", 1937
  • "Adolf Hitler in the Eyes of an Unknown Poet", 1937-38
  • "Mussolini", 1938-39
  • "La Georgie en son image du monde".- "Bedi Kartlisa"- Le destin de la Georgie", 1954
  • "Vom Weltbild der Georgier".- "Atlantis", 1961

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN49656409 · ISNI (EN0000 0000 8381 2338 · BAV 495/335344 · Europeana agent/base/64375 · LCCN (ENn88004486 · GND (DE10420124X · BNF (FRcb12954748x (data) · J9U (ENHE987007267170905171