Guglielmo Raimondo Moncada (stratigoto)
Guglielmo Raimondo Moncada (... – dopo il 1475) è stato un nobile, politico e militare italiano del XV secolo.
Guglielmo Raimondo Moncada | |
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Morte | dopo il 1475 |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sicilia |
Reparto | cavalleria |
Grado | cavaliere |
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Biografia
modificaFiglio naturale di Pietro Moncada Abbate dei conti di Agosta, ignota è l'identità della madre. Fu militare al servizio di re Alfonso V d'Aragona, e questi nel 1439 lo creò castellano di Nicosia. In seguito ebbe concessa anche le castellanie di Catania (1441) e di Piazza (1449).
Il successore di Re Alfonso, Giovanni II d'Aragona, lo nominò suo coppiere e nel 1462 gli concesse il possesso del Castello di Aci, che lui stesso tolse ai Platamone.
Fu capitano di giustizia di Catania nel 1458-59, 1461-62, 1467-68, 1468-69 e 1471-72, patrizio nel 1468-69 e senatore nel 1469-70[1], stratigoto di Messina nel 1460, e capitano d'armi della medesima città nel 1472 e nel 1475.
Sposò la nobildonna catanese Eleonora Vitellino, figlia di Giovanni, maestro razionale del Regno di Sicilia, da cui ebbe robusta discendenza.[2]
Note
modifica- ^ F. M. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile, vol. 3, Stamperia de' Santi Apostoli, 1759, pp. 290-292.
- ^ Lengueglia.
Bibliografia
modifica- G. A. della Lengueglia, Ritratti della prosapia et heroi Moncadi nella Sicilia, vol. 2, Valenza, Sacco, 1657, pp. 31-52.
- V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 5, Bologna, Forni, 1981, p. 636.