Ignoti alla città
Ignoti alla città è un documentario del 1958, diretto da Cecilia Mangini con testi originali di Pier Paolo Pasolini. È il film d’esordio della cineasta pugliese ed è il primo documentario diretto da una donna in Italia[1].
Ignoti alla città | |
---|---|
Titolo originale | Ignoti alla città |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1958 |
Durata | 11 minuti |
Genere | documentario |
Regia | Cecilia Mangini |
Soggetto | Cecilia Mangini |
Sceneggiatura | Pier Paolo Pasolini |
Produttore | A. Carella |
Fotografia | Mario Volpi |
Montaggio | Renato May |
Musiche | Egisto Macchi |
«Essere caduti dal seno della madre nel fango e sulla polvere di un deserto che li vuole liberi e soli. Essere cresciuti in una foresta dove i figli lottano con i figli per educarsi alla vita dei grandi. Essere ragazzi in una città fatta per la pietà e la ricchezza senza sapere altro che la propria fame.»
Trama
modificaIl documentario ritrae la vita di un gruppo di ragazzi di borgata romani fra litigi, spensieratezza, rassegnazione e cinismo. I bambini costretti a crescere troppo in fretta e gli adolescenti che si arrangiano fra furti e rapine; alcuni lavorano al mercato per poche lire, altri frugano fra i rifiuti delle discariche nella speranza di trovare qualcosa di buono. È uno sguardo non convenzionale, crudo, che intende contrapporsi all’immagine stereotipata dell’Italia della ricostruzione post-bellica, del boom consumistico degli anni ’60 e registra l’aspra realtà dei giovani che vivono ai margini della città di Roma, in orrendi casermoni di cemento armato, sperduti nella desolata campagna dell’estrema periferia.
Produzione
modificaLa stessa regista collaborerà con Pasolini anche ai documentari La canta delle marane e Stendalì – Suonano ancora.
Note
modifica- ^ Carolina Caterina Minguzzi, Intervista a Cecilia Mangini, su cinefiliaritrovata.it, 30 giugno 2019. URL consultato il 27 maggio 2020.