Kim Song-ae
Kim Song-ae[1], nata Kim Song-pal (김성애?, Kim Song-aeLR; Kangso, 29 dicembre 1924 – Kanggye, settembre 2014), è stata una politica nordcoreana, first lady della Corea del Nord dal 1963 al 1974. Era infatti la seconda moglie del presidente nordcoreano Kim Il-sung.
Kim Song-ae | |
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First Lady della Corea del Nord | |
Durata mandato | 17 dicembre 1963 – 15 agosto 1974 |
Capo di Stato | Kim Il-sung |
Predecessore | Carica creata |
Successore | Ri Sol-ju |
Presidente del Comitato Centrale dell'Unione delle donne socialiste di Corea | |
Durata mandato | 1971 – 1976 |
Capo di Stato | Kim Il-sung |
Predecessore | Kim Ok-sun |
Successore | Carica vacante |
Dati generali | |
Partito politico | Partito dei Lavoratori di Corea |
Biografia
modificaNata Kim Song-pal il 29 dicembre 1924 nella provincia oggi denominata Pyongan meridionale, Kim Song-ae iniziò la sua carriera come impiegata presso il Ministero della Difesa Nazionale, ove incontrò per la prima volta Kim Il-sung nel 1948. Dopo la morte di Kim Jong-suk, la prima moglie del fondatore della patria, nel 1949, Kim Song-ae venne "assunta" per gestire la vita domestica e privata di Kim Il-sung. Durante la guerra di Corea si prese cura di Kim Jong-il e Kim Kyong-hui, i due figli del leader scappati temporaneamente insieme alla tata in Cina per non essere coinvolti nel conflitto. Sposò Kim Il-sung nel 1952, anche se a causa della guerra non si tenne alcuna cerimonia ufficiale. Da lei Kim-Il sung ebbe una figlia, Kim Kyong-jin, e due figli, Kim Pyong-il e Kim Yong-il.[2]
Kim Song-ae ebbe anche una fortissima valenza politica: infatti dalla prima metà degli anni '60 fino alla seconda metà degli anni '70, Kim Song-ae avrebbe esercitato una notevole influenza nella politica nordcoreana.[3]
Nel 1965 è diventata difatti vicepresidente del Comitato centrale dell'Unione delle donne socialiste di Corea e nel 1971 ne è diventata pure presidente. Nel dicembre 1972 è diventata una rappresentante dell'Assemblea Suprema del Popolo.[4]
Secondo un ufficiale nordcoreano scappato in Corea del Sud, tale Jang Jin-sung, Kim Song-ae avrebbe avuto l'ambizione di mettere suo figlio, Kim Pyong-il, in qualità di potenziale successore al potere del coniuge Kim Il-sung, piuttosto Kim Jong-il, figlio del marito avuto dal precedente matrimonio. A metà degli anni '70, secondo quanto riferito da questo disertore, la sua influenza nella politica del paese era considerata eccessiva dai membri del partito, che iniziarono a rallentare la sua "scalata" al potere. Infatti nel 1976, Kim Song-ae perse la carica di presidente dell'Unione delle donne socialiste di Corea. Secondo quanto riferito sempre da Jang Jin-sung, Kim Song-ae, insieme a suo cognato Kim Yong-ju, furono posti agli arresti domiciliari nel 1981 su desiderio del futuro leader Kim Jong-il.[4]
Nel 1993, riapparsa nella vita politica della nazione in qualità, di nuovo, di presidente dell'UDSC, ma la sua posizione era puramente simbolica e nominale, ed è stata rimossa una seconda volta da questo incarico nel 1998 e da questa data qui, poche informazioni sono arrivate al mondo esterno sul suo conto.[4]
Infatti nemmeno la sua data di morte è sicura al cento per cento, difatti le versioni dei fatti sono molteplici e molto diverse fra loro: si dice che sia stata uccisa in un incidente d'auto a Pechino a giugno 2001, mentre altri rapporti affermavano che era ancora viva e vegeta a luglio 2011, sebbene in cattive condizioni di salute. L'opzione più accreditata sulla sua morte, però, sarebbe un rapporto di un disertore nordcoreano, che afferma che Kim Song-ae fu dichiarata pazza agli inizi degli anni '90 e che da allora era stata tenuta sotto la supervisione di un'infermiera specializzata in malattie psichiatriche e che infine sarebbe morta nel 2014, data che è stata confermata come ufficiale dal Ministero dell'Unificazione.[4]
Onorificenze
modificaOnorificenze nordcoreane
modificaOnorificenze straniere
modificaNote
modifica- ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Kim" è il cognome.
- ^ 김일성 부인 김성애 사망설 제기, su n.news.naver.com.
- ^ "Kim Song Ae (Kim So'ng-ae)", su nkleadershipwatch.org. URL consultato il 25 ottobre 2020.
- ^ a b c d "Famiglia Kim", su nkleadershipwatch.org. URL consultato il 28 ottobre 2020.
- ^ (EN) North Korea Handbook, Seul, Yonhap News Agency, 2002, p. 854, ISBN 978-0-7656-3523-5.
- ^ (EN) Summary of World Broadcasts, Monitoring Service of the British Broadcasting Corporation, maggio 1976, p. A-21.
- ^ (EN) Summary of World Broadcasts, Monitoring Service of the British Broadcasting Corporation, maggio 1976, p. A-5.
- ^ (EN) Daily report: Asia & Pacific, vol. 105-115, The Service, 1971, p. D–3.