La Corda Pazza Edizioni
La Corda Pazza Edizioni è stata una casa editrice italiana. Ha operato a Trento negli anni Novanta.
La Corda Pazza Edizioni | |
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Stato | Italia |
Fondazione | 1991 a Trento |
Fondata da | Flora Graiff e Lillo Gullo |
Chiusura | 1994 |
Sede principale | Trento |
Settore | Editoria |
Storia
modificaNel gennaio del 1991, la disegnatrice Flora Graiff e il giornalista Lillo Gullo, coniugi nella vita, fondano a Trento La Corda Pazza, una casa editrice lillipuziana con cui si propongono di pubblicare un libro all'anno a tiratura limitata e numerata, avente quale cifra distintiva la coabitazione paritaria di due autori: uno scrittore e un artista che certificano l'affine sentire apponendo la firma a matita una accanto all'altra nel colophon.[1]
Un altro tocco peculiare di questa casa editrice è l'anacromismo della stampa tipografica, con il testo composto con caratteri mobili Bembo e impresso su carta al tino filigranata della Cartiera Magnani con i torchi a mano dell'Officina Bodoni di Verona.
A tenere a battesimo La Corda Pazza è Rondò della felicità, un racconto inedito di Gesualdo Bufalino concepito come poscritto e codicillo fantastico di Argo il cieco e illustrato da acqueforti originali di Piero Guccione.[2][3]
L'ampio risalto con cui l'opera viene accolta dai più importanti quotidiani nazionali[4][5][6]e dalle riviste di bibliofilia[7][8]contribuisce a dare alla Corda Pazza e alla marca editoriale creata dal pittore Giuseppe Maraniello una discreta notorietà. Ma, in ambito imprenditoriale, più importante della notorietà è far quadrare i conti. Cosa altamente difficile nel segmento editoriale in cui si colloca La Corda Pazza, quello della bibliofilia,[9]una famiglia minoritaria di autori e lettori che lo stesso Bufalino, benché sia scrittore dal largo seguito di pubblico, sente come sua, tant'è che provvede a tesserne l'elogio nel testo anteposto a Rondò della felicità.[10]
I titolari della Corda Pazza si accorgono ben presto che la nicchia di mercato dei libri di pregio soffre di una distorsione congenita dovuta allo sbilanciamento tra il progressivo restringimento del numero di amatori e collezionisti disposti a comprare volumi a caro prezzo e la lievitazione dei costi per l'acquisto della carta e delle lavorazioni in tipografia.
Le prospettive future della Corda Pazza, insomma, si annunciano fosche, e la conferma arriva puntualmente con il secondo titolo pubblicato, Le voci del Trentino di Mario Rigoni Stern con xilografie originali di Remo Wolf.[11]
Sicché, dopo il terzo titolo, L'uva di Domiziano, anche questo a firma di Rigoni Stern e Wolf,[12][13]Flora Graiff e Lillo Gullo, accertata l'impossibilità di proseguire l'attività editoriale se non in perdita, decidono nel 1994 di chiudere La Corda Pazza, lasciando il compito di custodire la memoria della sua effimera storia alle biblioteche e agli archivi delle fondazioni culturali.[14]
Note
modifica- ^ Corda pazza in tipografia / Raffinato esordio per nuovi editori, l'Adige, 21 settembre 1991.
- ^ Carlo Martinelli, Il rondò di Bufalino / Da Comiso a Trento, la storia di un libro prezioso, Alto Adige, 21 settembre 1991.
- ^ Nuova editrice / Racconto di Bufalino per l'esordio a Trento della "Corda pazza", L'Indipendente, 1º dicembre 1991.
- ^ Matteo Collura, Don Gesualdo, apprendista mastro, Corriere della Sera, 27 ottobre 1991.
- ^ Gesualdo Bufalino, "Miei cari pochissimi lettori...", la Repubblica, 9 luglio 1991.
- ^ Esopo e Bufalino illustrati, il Giornale, 10 novembre 1991.
- ^ Gesualdo Bufalino, "Rondò della felicità", con tre acqueforti di Piero Guccione, L'Esopo, n. 52, dicembre 1991.
- ^ grafica d'arte, n. 9, gennaio-marzo 1992.
- ^ Guido Spaini, Editori al Castello, la Rivisteria, dicembre 1991.
- ^ Da Elogio delle edizioni private, in Gesualdo Bufalino, Rondò della felicità, con tre acqueforti di Piero Guccione, Trento, La Corda Pazza Edizioni, 1991: "Né con questo vorrei suggerire pratiche contraccettive ai fertili titolari di best sellers, né ripetere con Henry de Montherlant la sdegnosa battuta: «Pubblicare un libro è come parlare a tavola in presenza della servitù»... No, a me piace soltanto proporre qui un umile elogio delle edizioni private, quelle dove un testo e una figurazione si offrono insieme a beneficio di un'esigua platea: allo stesso modo dei diari intimi che le collegiali dell'Ottocento serravano con una chiavetta d'oro da prestare solamente alle amiche del cuore".
- ^ Dal libro-braccialetto alla corda che è pazza, Il Sole-24 Ore, 25 aprile 1993.
- ^ Gigi Zoppello, Sfogliare il passato insieme a Wolf e Rigoni Stern, l'Adige, 24 luglio 1993.
- ^ Mario Rigoni Stern, Il mio Trentino, Alto Adige, 24 luglio 1993.
- ^ Rondò della felicità, fondazionebufalino.it.